VESPRO E UFFICIO DELLA GENUFLESSIONE
Ufficio del vespro delle feste, p. 101.
Dopo il salmo introduttivo, grande colletta fatta dal diacono, se c’è; se non c’è, viene fatta dal sacerdote. Ad ogni invocazione si risponde col Signore, pietà.
In pace preghiamo il Signore.
Per la pace dall’alto e la salvezza delle anime nostre, preghiamo il Signore.
Per la pace del mondo intero, per la saldezza delle sante Chiese di Dio e l’unione di tutti, preghiamo il Signo¬re.
Per il popolo qui presente che attende la grazia del santo Spirito, preghiamo il Signore.
Per quanti piegano il cuore e le ginocchia davanti al Signore, preghiamo il Signore.
Perché ci sia data la forza di giungere a perfe¬zione in modo a Dio gradito, preghiamo il Signore.
Perché la sua misericordia sia copiosamente mandata su di noi, preghiamo il Signore.
Perché le nostre genuflessioni gli siano accette, come incenso davanti a lui˚, preghiamo il Signore.
Per quanti hanno bisogno del suo aiuto, preghiamo il Signore.
Perché siamo liberati da ogni tribolazione, ira, peri¬colo e angustia, preghiamo il Signore.
Soccorrici... F¬acendo memoria della tutta santa...
Ekfónisis del sacerdote.
Poiché a te si addice ogni gloria, onore e adorazione˚: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Al Signore, ho gridato, 6 stichi e i 3 seguenti stichirá idió-mela, ripetendoli 2 volte.
Tono 4.
Fatti straordinari hanno veduto oggi * tutte le genti nella città di Davide, * quando lo Spirito santo è disceso in lingue di fuoco, * come ha dichiarato l’ispirato Luca. * Egli dice infatti: * Mentre tutti i discepoli di Cristo * erano riuniti insieme, * ecco un rombo come di vento che soffia impetuoso, * e riempí la casa dove erano seduti; * e tutti cominciarono a parlare della santa Triade * in termini stranieri, * con dogmi e dottrine singolari. 2 volte.
Lo Spirito santo da sempre era, * è e sarà, * perché mai ha avuto un principio, * né mai cesserà di essere, * ma sempre è posto insieme al Padre e al Figlio * e con essi annoverato: * vita e creatore di vita; * luce ed elargito¬re di luce; * buono per essenza, e sorgente di bontà; * per lui è conosciuto il Padre * ed è glorificato il Figlio, * per lui da tutti è riconosciuta * l’unica potenza, l’unica unione, l’unica adorazione * della santa Triade. 2 volte.
Lo Spirito santo * è luce, vita * e viva sorgente spirituale; * Spirito di sapienza, Spirito di intelligenza˚, * buono, retto, intelligente˚, * Spirito che ci guida˚, * e ci purifica dalle colpe; * Dio e deificante; * fuoco che procede dal fuoco, * Spirito che parla, opera, * e distribuisce i carismi; * Spirito mediante il quale tutti i profeti, * gli apostoli di Dio e i martiri, * sono stati corroborati; * straordinaria novella, * straordinaria visione, * fuoco che si divide * per distribuire carismi.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 2.
Re celeste, Paraclito, * Spirito della verità˚, * tu che ovunque sei e tutto riempi˚, * tesoro dei beni * ed elargitore di vita, * vieni e poni in noi la tua dimo¬ra, * purificaci da ogni macchia * e salva, o buono, le anime nostre.
Ingresso con l’incenso. Luce gioiosa.
Prokímenon. Tono grave.
Qual Dio è grande come il nostro Dio? Tu sei il Dio che, solo, compie meraviglie.
Stico: Hai fatto conoscere fra i popoli la tua potenza.
Stico: E ho detto: Ora ho cominciato, questo è il mutamento della destra dell’Altissimo.
Stico: Ho ricordato le opere del Signore: sí, ricorderò dal principio le tue meraviglie.
Poi il diacono dice:
Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore.
Mentre tutti si inginocchiano in terra a capo scoperto, il sacerdote, dal santuario, legge le preghiere ad alta voce, in modo da farsi sentire da tutti.
Immacolato, incontaminato, senza principio, invisibile incomprensibile, imperscrutabile, immutabile, insuperabile, incommensurabile, paziente Signore: tu che solo possiedi l’immortalità e abiti la luce inaccessibile˚; tu che hai fatto il cielo, la terra e il mare e tutte le opere che sono in essi; tu che adempi le preghiere di tutti prima che siano formulate: noi ti preghiamo e ti supplichiamo, o Sovrano amico degli uomini, Padre del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesú Cristo, che per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dai cieli, si è incarnato per virtú dello Spirito santo da Maria, la sempre Vergine e gloriosa Madre-di-Dio; egli, insegnando prima con le parole, e dimostrandolo poi con le opere, quando si sottopose alla passione salvifica, lasciò un esempio˚ a noi miseri, peccatori e indegni servi suoi, perché offrissimo suppliche, piegando il collo e le ginocchia, per i nostri peccati e per i peccati di ignoranza del popolo.
Tu dunque, misericordiosissimo e amico degli uomini, ascoltaci nel giorno in cui ti invochiamo˚, particolarmente in questo giorno di pentecoste, nel quale, il Signore nostro Gesú Cristo, dopo essere asceso ai cieli ed essersi assiso alla destra di Dio Padre, ha mandato il santo Spirito sui suoi santi disce¬poli e apostoli. Ed egli si è posato su ciascuno di loro e li ha riempiti tutti della sua grazia inesauribile, ed essi hanno cominciato a proclamare in altre lingue le meraviglie di Dio e a profetare. Or dunque, noi ti preghiamo, ascoltaci, e ricòrdati di noi miseri e colpevoli, e fa’ tornare dalla prigionia le anime nostre˚, perché intercede per noi la tua stessa compassione. Accoglici, mentre ci prostriamo e gridiamo: Abbiamo peccato. Su te siamo stati gettati sin dal grembo, dal seno di nostra madre, Dio nostro tu sei˚: ma sono venuti meno nella vanità i nostri giorni˚, siamo stati spogliati del tuo aiuto, siamo privi di ogni scusa.
Confidando tuttavia nella tua pietà, noi gridiamo: Il peccato della nostra giovinezza e le nostre ignoranze non ricordare˚, e purificaci dalle nostre colpe nascoste˚; non respingerci nel tempo della vecchiaia, al venir meno della nostra forza, non ci abbandonare˚; prima di farci tornare alla terra, dacci di convertirci a te, e guardaci con benevolenza e grazia. Misura le nostre iniquità col metro della tua pietà; opponi l’abisso della tua multiforme pietà alla moltitudine delle nostre colpe. Guarda, Signore, dall’alto del tuo santua¬rio˚ sul tuo popolo che ti circonda e attende da te la tua copiosa misericordia: visita¬ci nella tua benevo¬lenza; libera¬ci dalla tirannia del diavo¬lo; rendi sicura la nostra vita con le tue sante e sacre leggi. Affida il tuo popolo a un fedele angelo custode; raccoglici tutti nel tuo regno; dona il perdono a quanti sperano in te; condona a loro e a noi i peccati; purificaci con l’operazio¬ne del tuo santo Spirito; sventa le macchinazio¬ni del nemico contro di noi.
Aggiunge anche la seguente preghiera:
Benedetto sei Signore, Sovrano onnipotente, che hai illuminato il giorno con la luce del sole, e hai rischiarato la notte con i bagliori del fuoco: tu che ci hai concesso di percorrere tutta la giornata e di avvicinarci all’inizio della notte, ascolta la nostra supplica e quella di tutto il tuo popolo e perdona a noi tutti i peccati volontari e invo-lontari; accogli le nostre preghiere vespertine e manda copiosa la tua misericordia e la tua compassione sulla tua eredità. Circondaci come di un baluardo dei tuoi santi angeli, armaci con le armi della tua giustizia˚, tienici nella roccaforte della tua verità, custodiscici con la tua potenza, liberaci da ogni sventura e da ogni assalto dell’av¬versario. Concedi che anche questa sera, con la notte che sopraggiunge, sia perfetta, santa, pacifica, senza peccato, senza inciampo, libera da fantasie notturne, e cosí tutti i giorni della nostra vita: per l’intercessione della santa Madre-di-Dio e di tutti i santi che in tutti i tempi ti sono stati graditi.
Diacono:
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi, rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria della santissima,...
Ekfónisis del sacerdote:
Poiché tuo è l’avere misericordia e salvarci...
Diacono:
Diciamo tutti con tutta l’anima... (p. 116).
Ekfónisis del sacerdote:
Poiché tu sei Dio misericordioso e amico degli uomini...
Diacono:
Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore.
E il sacerdote dice la preghiera:
Signore Gesú Cristo, Dio nostro, tu hai dato agli uomini la tua pace˚ e, continuando ad essere presente a noi e alla nostra vita, sempre elargisci ai fedeli il dono del tuo santissimo Spirito, in vista di un’eredità inalienabile. Oggi hai mandato sui tuoi apostoli questa grazia in modo piú manifesto e hai temprato le loro labbra con lingue di fuoco, grazie alle quali noi tutti, da ogni stirpe umana, accogliendo con l’udito - ciascuno nella propria lingua - la conoscenza di Dio, siamo stati illuminati dalla luce dello Spirito, e siamo stati liberati dall’errore come da una tenebra. Grazie al dono delle lingue sensibili e ignee, e all’operazione soprannaturale, siamo stati ammaestrati a credere in te, e siamo stati illuminati per proclamare la tua divinità, insieme al Padre e al santo Spirito, in una sola divinità, potenza e potestà. Tu dunque, irradiazione del Padre, impronta della sostanza e dalla natura di lui˚, impronta immutabile e di perfetta somiglianza, sorgente della sapienza e della grazia, apri anche le mie labbra di peccato¬re, e insegnami come bisogna pregare e per che cosa. Tu infatti conosci la grande moltitudine dei miei peccati, ma le tue viscere di misericordia ne supereranno il numero smisurato, perché, ecco, io mi presento a te con timore, gettando nell’oceano della tua misericordia la disperazione della mia anima.
Governa la mia vita, tu che con potenza governi tutto il creato con un’ineffabi¬le parola di sapienza, tu, porto tranquillo per chi è sbattuto dai marosi, e insegnami la via per la quale camminare. Concedi ai miei pensieri lo Spirito della tua sapienza, donando lo Spirito di intelligenza alla mia stoltezza. Adombra le mie opere con lo Spirito del tuo timore˚, e rinnova nel mio intimo lo Spirito retto˚. Con lo Spirito che guida, rafforza˚ la mia mente vacillante: affin¬ché, guidato ogni giorno al bene dal tuo Spirito buono˚, sia reso degno di adempiere i tuoi comandamenti e di ricor¬darmi sempre del tuo ritorno glorioso, quando esaminerai le nostre azioni. Non permettere che io resti sedotto dalle mollezze corruttibili di questo mondo, ma rendimi capace di bramare il gaudio dei tesori futuri. Tu infatti hai detto, o Sovrano, che qualunque cosa uno chiederà nel tuo nome, la riceverà senza difficoltà da parte di Dio Padre tuo a te coeterno˚. Per questo anch’io peccatore, alla venuta del tuo santo Spirito, prego la tua bontà: Donami a mia salvezza tutto ciò per cui ti ho pregato.
Sí, o Signore, munifico datore buono di ogni energia: tu sei colui che dà molto al di là di quanto chiediamo˚. Tu sei compassionevole, o misericordioso, tu che, senza peccato, sei divenuto partecipe della nostra carne e ti pieghi con ogni tenera compassione su chi piega il ginocchio davanti a te, divenuto propiziazione per i nostri peccati. Da’, Signore, al tuo popolo, la tua multiforme compassione, ascoltaci dal tuo cielo santo˚: santificalo con la potenza della tua destra salvifica; proteggilo all’ombra delle tue ali˚; non disprez¬zare l’opera delle tue mani˚. Contro te solo abbiamo pecca¬to˚, ma a te solo anche rendiamo culto: non conosciamo adorazione di un dio estraneo, né si levano le nostre mani ad altro Dio, o Sovrano. Rimetti a noi le nostre colpe, e, accogliendo le preghiere che ti rivolgiamo in ginocchio, stendi la mano in nostro aiuto. Accetta la preghiera di tutti come incenso gradito, che sale al cospetto della tua regali¬tà˚ piena di benevolenza.
Aggiunge anche la seguente preghiera:
Signore, Signore, che ci hai liberati da ogni freccia che vola di giorno˚, liberaci anche da tutto ciò che si aggira nelle tenebre˚. Accetta il sacrificio vespertino, le nostre mani a te innalzate˚. Concedici di trascorrere senza macchia questo spazio di riposo notturno, senza sperimentare alcun male, e liberaci da ogni turbamento e paura suscitati dal diavolo contro di noi. Dona alle anime nostre la compunzione, e ai nostri pensieri di preoccuparsi dell’esame che farai nel tremendo e giusto tuo giudizio. Inchioda col tuo timore le nostre carni˚, e mortifica le nostre membra che sono sulla terra˚: affinché anche nella quiete del sonno siamo illuminati dalla contemplazione dei tuoi giudizi. Allontana da noi ogni fantasia sconveniente e ogni dannosa concupiscenza. Destaci per il tempo della preghiera, corroborati nella fede e pronti a progredire nei tuoi decreti.
Diacono:
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi, rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria del¬la santissima...
Ekfónisis del sacerdote:
Per la benevolenza e la grazia del tuo unigenito Figlio, col quale sei benedetto, insieme al santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Segue il Concedici, Signore... (p. 117).
Quindi il diacono dice:
Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore.
E il sacerdote dice la preghiera:
O sorgente di vita e di luce, perennemente zampillante, Potenza creatrice coeterna al Padre, tu che hai stupendamente portato a compimento l’intera economia di salvezza per i mortali, o Cristo, Dio nostro: tu hai spezzato i vincoli indissolubili della morte e i catenacci dell’ade, calpestando la moltitudine degli spiriti maligni; tu hai offerto te stesso quale vittima immacolata per noi, dando in sacrificio il tuo purissimo corpo, non toccato da nessun peccato e inaccessibile al peccato, e tramite questa tremenda e inenarrabile azione sacra ci hai gratificati della vita eterna. Tu sei sceso nell’ade infrangendone le sbarre eterne e mostrando la via del ritorno a quanti sedevano nella tenebra; tu hai preso all’amo, con un’esca divinamente sapiente, il cupo drago origine del male˚, lo hai legato nel tartaro con catene di tenebra˚, e lo hai imprigionato nel fuoco in estinguibile e nella tenebra esteriore˚ con la tua forza d’infinita potenza, tu, gloriosa sapienza del Padre. Tu ti mostri grande soccorritore di chi subisce insolenza e illumini quanti siedono nella tenebra e nell’ombra di morte˚, tu, Signore di eterna gloria e Figlio diletto del Padre altissimo, eterna luce da eterna luce; tu, sole di giusti¬zia˚, ascolta le nostre suppliche e da’ riposo alle anime dei tuoi servi, alle anime dei nostri padri e fratelli che già si sono addormenta¬ti, agli altri nostri parenti secondo la carne e a tutti i nostri congiunti secondo la fede, dei quali ora facciamo memoria. Perché in te è il potere su tutti, e tieni in tua mano tutti i confini della terra. Sovrano onnipotente, Dio dei padri e Signore di misericor-dia˚, Creatore della stirpe mortale e immortale e di ogni natura umana che si compone e di nuovo si dissolve, della vita e della morte, del tempo che trascorriamo qui in terra e del nostro transito verso l’aldi¬là, tu misuri i tempi ai viventi e stabilisci il momento della morte, conduci all’ade e ne riconduci˚, ci leghi con l’infermità e ci sciogli col vigore; tu ammini¬stri le cose presenti secondo l’utilità e governi quelle future per il profitto; tu vivifichi con la speranza della risurre¬zione quanti sono colpiti dal pungigli¬one della morte˚.
Tu stesso, Sovrano dell’universo, Dio e Salvatore nostro, speranza di tutti i confini della terra e di quanti sono lontano nel mare˚, tu in questo ultimo, grande e salvi¬fi¬co giorno della pentecoste ci ha mostrato il mistero della santa, consu-stanziale, coeterna, indivisibile e incon¬fusa Triade, e hai effuso, con la sua discesa e la sua presenza, il tuo santo Spirito vivificante, sotto forma di lingue di fuoco, sui tuoi santi apostoli, costituendoli evange¬lizzatori della nostra pia fede, e rendendoli confes¬sori e araldi della vera teologia; tu, in questa conclusi¬va festa di salvezza, ti sei degnato di accogliere le suppli¬che espiatorie per quanti sono trattenuti nell’ade, e ci hai elargito grandi speranze che sia dato ai defunti sollievo dalle pene che li stringono, e refrigerio da parte tua. Esaudisci dunque le preghiere che ti rivolgiamo nella nostra deplo¬re¬vole meschi¬nità: alle anime dei tuoi servi che già si sono addormenta¬ti, da’ riposo in luogo luminoso, in luogo verdeg-gian¬te˚, nel luogo del refri¬gerio˚ da cui sono fuggiti dolore, tristezza e lamen¬to˚, e colloca i loro spiriti nelle tende dei giusti˚, e concedi loro pace e sollievo: poiché non i morti ti lode¬ran¬no, Signore, né quanti sono nell’ade hanno il coraggio di offrir¬ti la lode, ma noi, i viventi˚ ti benedicia¬mo e ti supplichi¬amo, e ti offriamo per le loro anime preghie¬re e sacrifici di propiziazione.
Aggiunge anche la seguente preghiera:
O Dio grande ed eterno, santo e amico degli uomini, tu che ci hai fatti degni di stare in quest’ora al cospetto della tua inaccessibile gloria per cantare e lodare le tue meravi¬glie, sii propizio a noi, indegni tuoi servi, e concedici la grazia di offrirti con cuore contrito, liberi da distrazioni la dossologia del trisagio e il rendimento di grazie per i grandi doni che ci hai fatto e che sempre ci fai. Ricòrdati, Signore, della nostra debolezza e non permettere che ci perdiamo per le nostre iniquità, ma usa la tua grande miseri¬cordia con la nostra piccolezza: affinché noi, fuggendo il buio del peccato, camminiamo nel giorno della giustizia e, rivestíti delle armi della luce˚, giungiamo al termine senza essere insidiati da alcuna insolenza del maligno, e con franchezza rendiamo per tutto gloria a te, solo Dio vero e amico degli uomini.
È infatti un tuo mistero in verità davvero grande, o Sovrano di tutti e Creatore, questo temporaneo dissol¬versi delle tue creature, che in seguito di nuovo si ricom¬pongono e in eterno riposano. Per tutto ti rendiamo grazie: per il nostro ingresso in questo mondo e per il nostro esodo da esso, che, in virtú della tua verace promessa, ci induce a sperare la risurrezione e la vita intatta: possiamo noi goder¬ne al tuo secondo futuro avven¬to. Perché tu sei anche l’auto¬re della nostra risurrezione, giudice impar¬ziale e amico degli uomini per ciò che riguarda le azioni della vita, Sovrano e Signore della ricompensa, tu che, similmente a noi, hai partecipato di carne e sangue, nella tua somma condiscendenza, e delle nostre passioni non colpe¬voli, sottomettendoti volontariamente alla tentazione, rivestendoti di viscere di compassione, divenendo spontanea-mente nostro aiuto nelle tentazioni, in forza di ciò che hai soffer¬to venendo tu stesso tentato˚. È cosí che hai condotto anche noi alla tua stessa impassibilità.
Ricevi dunque, o Sovrano, le nostre preghiere e suppli¬che, da’ riposo al padre, alla madre, ai fratelli, alle sorelle e ai figli di ciascuno, e a qualunque altro parente o congiunto, e a tutte le anime che già riposano in attesa della risurrezione per la vita eterna. Colloca i loro spiriti e i loro nomi nel libro della vita˚, nel seno di Abramo˚, di Isacco e di Giacobbe, nella regione dei viventi˚, nel regno dei cieli, nel paradiso di delizie˚, introducendole tutte, tramite i tuoi angeli luminosi, nelle tue sante dimore. Risuscita anche i nostri corpi nel giorno da te stabilito, secondo le tue sante e veraci promesse. Non vi è dunque morte, Signore, per noi tuoi servi alla dipartita dal corpo per venire a te, o Dio: è piuttosto il passaggio dalle soffe¬renze alla dolcezza, alla felicità, un passaggio al riposo e alla gioia.
E se anche abbiamo peccato contro di te, sii propizio tanto a noi quanto a loro: perché nessuno è puro da macchia davanti a te, nemmeno se la sua vita fosse di un giorno˚, perché tu solo sulla terra sei apparso senza peccato˚, o Signore nostro Gesú Cristo, e grazie a te tutti speriamo di ottenere misericordia e remissione dei peccati. Perciò, tu che sei Dio buono e amico degli uomini, condona, assolvi, perdona, a noi e a loro tutte le nostre colpe, volontarie o involontarie, conosciute e sconosciute, manifeste e nascoste, in opere, pensieri o parole, in qualsiasi nostro comportamento e movimento. A quanti ci hanno preceduti dona liberazione e sollievo; a noi qui presenti, da’ la tua benedizione, elargendo a noi e a tutto il tuo popolo una fine buona, nella pace. E alla tua tremenda e terribile venuta, dischiudi per noi viscere di misericordia e di amore per gli uomini, e facci degni del tuo regno.
Ancora la seguente preghiera:
O Dio grande e altissimo, tu che solo possiedi l’immortalità e abiti la luce inaccessibile˚, che hai fatto tutta la creazione con sapienza˚, che hai separato la luce dalla tenebra˚, che hai posto il sole a dominio del giorno, e la luna e le stelle a dominio della notte˚; tu che anche oggi hai concesso a noi peccatori di accostarci al tuo volto nella confessione˚ e di offrirti la liturgia vespertina; tu stesso, Signore amico degli uomini, dirigi la nostra preghiera come incenso davanti a te˚, e accoglila come soave profumo˚. Concedici una sera e una notte pacifche; rivestici con le armi della luce˚; liberaci dallo spavento notturno e da tutto ciò che si aggira nella tenebra˚. Fa’ che sia libero da ogni fantasia diabolica il sonno che hai donato a ristoro della nostra debolezza; sí, Sovrano di tutte le cose, elargitore di ogni bene, affinché anche sul nostro letto, nella compunzione˚, noi ci ricordiamo nella notte del tuo santissimo nome˚ e, illuminàti dalla meditazione dei tuoi comanda¬menti˚, ci leviamo nell’esultanza dell’anima per glorificare la tua bontà, offrendo preghiere e suppliche alla tua amorosa compassione per i nostri peccati e per quelli di tutto il tuo popolo, che ti chiediamo di voler visitare, nella tua misericordia, per intercessione della santa Madre-di-Dio.
Diacono:
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi, rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria della santissima...
Ekfónisis del sacerdote:
Poiché tu sei il riposo della nostra anima e del nostro corpo, e a te rendiamo gloria: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Diacono:
Completiamo la nostra preghiera vespertina... (p. 118).
Ekfónisis del sacerdote:
Poiché tu sei Dio buono e amico degli uomini...
Pace a tutti.
Tutti: E al tuo spirito.
Diacono:
Chinate il capo davanti al Signore.
Tutti: A te, Signore.
Sacerdote, sottovoce:
Signore Dio nostro, che hai inclinato i cieli e sei sceso˚ a salvezza del genere umano, guarda sui tuoi servi e sulla tua eredità. A te, infatti, Giudice temibile e amico degli uomini, i tuoi servi che hanno chinato il capo e curvato sottomessi la nuca, senza attendere aiuto dagli uomini, ma aspettando la tua misericordia e attendendo la tua salvez¬za˚. Custodiscili in ogni tempo, in questa sera e nella notte che si avvicina, da ogni nemico, da ogni operazio¬ne avversa del diavolo, da ragionamenti vani e da pensieri cattivi.
Poi ad alta voce:
Sia benedetto e glorificato il potere del tuo regno: del Padre, del Figlio e del santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Si cantano i 3 prosómia dello stico. Tono 3.
Ecco ora le lingue, * segno manifesto per tutti: * i giudei infatti, * dai quali è il Cristo secondo la carne˚, * sono decaduti dalla divina grazia * perché malati di incredulità, * e noi che proveniamo dalle genti * siamo stati resi degni della divina luce, * confermàti dalle parole dei discepoli * che proclamano la gloria di Dio, benefattore di tutti. * Insieme a loro, anche noi, * piegando cuore e ginocchia, * prostriamoci con fede al Salvatore delle anime nostre, * confermati dal santo Spirito.
Stico: Un cuore puro crea in me, o Dio, e uno spirito retto rinnova nelle mie viscere.
Ora lo Spirito Paraclito è stato effuso su ogni carne˚:cominciando infatti dal coro degli apostoli, ha esteso ai fedeli la grazia, comunicandola tramite loro.Egli conferma la sua potente venuta * distribuendo ai discepoli le lingue in forma di fiamma,perché pos
sano cantare e glorificare Dio. * Col cuore spiritual¬mente illuminato, * corroborati nella fede dal santo Spirito, * imploriamo per la salvezza delle anime nostre.
Stico: Non rigettarmi dal tuo volto, e il tuo Spirito santo non togliere da me.
Ora gli apostoli di Cristo * sono rivestiti di potenza dall’alto˚, * perché il Paraclito li rinnova, * rinnovan¬dosi in essi˚ * con mistica novità di scienza: * ed essi, annunciandola in lingue straniere e sublimi, * ci insegnano a render culto * alla natura eterna, semplice e trisiposta¬tica * del Dio benefattore di tutti. * Illuminàti dunque dai loro insegnamenti, * adoriamo il Padre insieme al Figlio e allo Spirito, * implorando per la salvezza delle anime nostre.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 4.
Idiómelon. Dell’imperatore Leone.
Venite, popoli, * adoriamo la Deità trisipostatica: * il Figlio nel Padre * insieme al santo Spirito. * Il Padre infatti ha intemporalmente generato * il Figlio coeterno e con lui regnante, * e lo Spirito santo era nel Padre, * glorificato insieme al Figlio; * una sola potenza, una sola sostanza, * una sola divinità * che noi tutti adoriamo dicendo: * Santo Dio, * che tutto hai creato mediante il Figlio, * con la sinergia del santo Spirito; * Santo forte, * per il quale abbiamo conosciuto il Padre * e per il quale lo Spirito santo * è venuto nel mondo; * Santo immortale, * o Spirito Paraclito, * che dal Padre procedi * e nel Figlio riposi. * Triade santa, gloria a te.
Quindi il cantico di Simeone, il trisagio e l’apolytíkion della festa.
Apolytíkion. Tono pl. 4.
Benedetto sei tu, Cristo Dio nostro: * tu hai reso sapientissimi i pescatori, * inviando loro lo Spirito santo˚, * e per mezzo loro * hai preso nella rete l’universo˚. * Amico degli uomini, gloria a te. 3 volte.
Quindi il sacerdote fa il congedo come segue:
Colui che, dal seno del Padre si è annientato, ha assunto la nostra natura, l’ha deificata ed è poi risalito ai cieli, sedendosi alla destra di Dio Padre, e di là ha mandato sui suoi santi discepoli e apostoli lo Spirito divino, santo, consustanziale, di eguale potenza, di eguale gloria, coeterno, e per mezzo suo li ha illuminati, illuminando quindi tramite loro tutta la terra - Cristo, vero Dio nostro, per interces¬sione della tutta pura, tutta immacolata e santa Madre sua, dei santi e gloriosi apostoli pneumatofori e araldi di Dio, degni di ogni lode, e di tutti i santi, abbia pietà di noi e ci salvi per la sua bontà. A-men.