domenica 1 febbraio 2015

YPAPANTÍ 
DEL SIGNORE, 
DIO E SALVATORE NOSTRO GESÚ CRISTO
2 FEBBRAIO YPAPANTÍ DEL SIGNORE,  DIO E SALVATORE NOSTRO GESÚ CRISTO
GRANDE VESPRO
Si salmeggia Beato l’uomo. Al Signore, ho gridato, 6 stichi e i seguenti stichirá idiómela da ripetere due volte.
Tono 1. Del patriarca Germano.
Di’ dunque, Simeone, * chi porti tra le braccia nel tempio, * per esultare cosí? * A chi gridi e acclami? * Ora sono stato liberato, * perché ho visto il mio Salvatore. * Questi è colui che è stato partorito dalla Vergine: * è il Verbo, Dio da Dio, * colui che per noi si è incarnato * e ha salvato l’uomo. * Adoriamolo. 
Accogli, Simeone, * colui che Mosè vide in pre¬cedenza, nella caligine, * quando gli dava la Legge sul Sinai˚, * e che ora, divenuto bambino, * si assoggetta alla Legge. * Questi è colui che ha parlato * mediante la Legge; * questi è colui di cui è detto nei profeti, * colui che si è incarnato per noi * e ha salvato l’uomo. * Adoriamolo!
Venite, andiamo anche noi incontro a Cristo * con canti divinamente ispirati, * e accogliamo colui * di cui Simeone ha visto la salvezza˚. * Questi è colui che Davide annuncia; * que¬sti è colui che ha parlato nei profeti, * colui che si è in¬car¬nato per noi * e che parla nella Legge. * Adoriamolo!
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 2. Di Giovanni monaco.
Si apra oggi la porta del cielo, * perché il Verbo eterno del Padre, * assunto un principio temporale, * senza uscire dalla sua divinità, * è presentato per suo volere al tempio della Leg¬ge * da Vergine Madre, * come bimbo di quaranta giorni; * e il vegliardo lo prende tra le braccia, * gridando come servo al Sovrano: * Lascia che me ne vada, * perché i miei occhi han¬no visto la tua salvezza˚. * O tu che sei venuto nel mondo * per sal¬¬¬vare il genere umano, * Signore, * gloria a te.
Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.
Lettura dell’Esodo (13,1-3.11s.14-16 e Lev. 12, passim).
Il Signore parlò a Mosè nel giorno in cui condusse i figli d’Israele dalla terra d’Egitto, dicendo: Consacrami ogni primo parto, ogni primo nato che apre ogni grembo tra i figli d’Israele. Disse Mosè al popolo: Ricordatevi di questo giorno nel quale siete usciti dalla terra d’Egitto, dalla casa di schiavitú; poiché con mano potente il Signore vi ha tratti di là. E osservate la sua legge. E quando il Signore Dio ti introdurrà nella terra dei cananei, come ha giurato ai tuoi padri, separerai per il Signore ogni maschio che apre il grembo. E se in seguito tuo figlio ti chiederà: Perché questo?, tu gli dirai: Perché con mano potente il Signore ci ha tratti dalla terra d’Egitto, dalla casa di schiavitú. E quando il faraone si indurí e non voleva lasciarci partire, il Signore uccise ogni primo¬genito della terra d’Egitto, dai primogeniti degli uomini fino a quelli degli animali. Per questo io immolo al Signore ogni maschio che apre il grembo, e riscatto il primogenito dei miei figli. E ciò sarà un segno sulla tua mano, e resterà fisso davanti ai tuoi occhi, perché cosí dice il Signore onnipotente: Tu darai a me i primogeniti dei tuoi figli.
E chiunque genererà un figlio maschio, il giorno ottavo circonciderà la carne del suo prepuzio. E per trentatré giorni non andrà nel santuario di Dio dal sacerdote finché siano compiuti i giorni della purificazione. Dopo porterà al Signore un agnello di un anno, senza macchia, come olocausto, e un piccolo di colomba o di tortora, alla porta della tenda della testimonianza, al sacerdote; oppure, in luogo di questo, por¬terà al Signore, due piccoli di colomba o due tortore. E il sa¬cer¬dote farà la propiziazione per lui. Poiché questi mi sono dati come offerta tra tutti i figli d’Israele: li ho presi e li ho santificati per me, in luogo dei primogeniti d’Egitto, nel giorno in cui ho colpito ogni primogenito nella terra d’Egitto, dall’uomo fino al bestiame: dice il Signore Dio, l’Altissimo, il Santo d’Israele.
Lettura della profezia di Isaia (6,1-12).
L’anno della morte del re Ozia, vidi il Signore assiso su un trono eccelso ed elevato, e la casa era piena della sua gloria. Intorno a lui stavano serafini con sei ali ciascuno: con due si coprivano il volto, con due si coprivano i piedi, e con due volavano. E gridavano l’uno all’altro dicendo: Santo, santo, santo, il Signore Sabaoth, piena è tutta la terra della sua gloria. E si sollevò l’architrave della porta per la voce del loro grido, e la casa si riempí di fumo. E io dissi: Me infelice! Sono preso da compunzione perché io che sono uomo, che ho labbra impure e vivo in mezzo a un popolo dalle labbra impure, ho visto con i miei occhi il Re, il Signore Sabaoth.E fu mandato a me uno dei serafini con in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Toccò la mia bocca e disse: Ecco, questo ha toccato le tue labbra, toglierà le tue iniquità e ti purificherà dai tuoi peccati. E udii la voce del Signore che diceva: Chi manderò? E chi andrà a questo popolo? E io dissi: Ecco¬mi, manda me. E disse: Va’, e di’ a questo po¬polo: Con le orecchie udrete e non compren¬derete, guar¬derete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è appe¬san¬tito e a fatica hanno udito con le orecchie, e hanno chiuso gli occhi per non vedere con gli occhi e non udire con le orecchie e col cuore comprendere, per convertirsi, in modo che io li guarisca. E dissi: Fino a quando, Signore? Rispose: Finché le città siano rese deserte, perché non vi saranno abitanti, e le case, perché non vi saranno uomini, e la terra sia lasciata deserta. Dopo ciò Dio allontanerà gli uomini, e si moltipli¬che¬ranno quelli che saranno stati lasciati sulla terra.
Lettura della profezia di Isaia (19 passim).
Ecco il Signore siede su una nube leggera: andrà in Egitto e saranno scossi dinnanzi al suo volto gli idoli dell’Egitto fatti da mano d’uomo, e in loro il loro cuore sarà vinto. E il loro spirito sarà in essi sconvolto. Dissiperò il loro consiglio e consegnerò l’Egitto in mano di duri padroni. Cosí dice il Signore Sabaoth. Gli egiziani berranno l’acqua lungo il mare, mentre il fiume si esaurirà e si disseccherà. Cosí dice il Signore: Dove sono ora i tuoi sapienti? Ti annuncino dunque e dicano: Che cosa ha decretato il Signore Sabaoth sull’Egitto? In quel giorno gli egiziani saranno come donne in timore e tremore di fronte alla mano del Signore Sabaoth, che egli porrà su di loro. E vi sarà un altare per il Signore nel paese degli egiziani e una stele per il Signore presso il suo confine. E sarà per il Signore un segno eterno nel paese degli egiziani: essi grideranno al Signore ed egli manderà loro un uomo che li salverà. Il Signore sarà conosciuto dagli egiziani; gli egiziani conosceranno il Signore in quel giorno, gli offriranno un sa¬crificio e un’offerta, faranno voti al Signore e li adempi¬ranno.
Alla lití. Gloria. Tono pl. 1. Di Andrea di Creta.
Scrutate le Scritture˚, * come disse nei vangeli * il Cristo Dio nostro: * in esse infatti noi lo troviamo * partorito e avvolto in fasce, * allevato e allattato, * cir¬conciso e portato da Simeone, * non in apparenza né come in una visione, * ma in verità apparso al mondo. * A lui acclamiamo: * O Dio che sei prima dei secoli˚, gloria a te.
Ora e sempre. Stesso tono. Di Germano, oppure secondo altri, di Anatolio. I re magi di Persia.
L’Antico di giorni, divenuto bambino nella carne˚, * è porta¬to al santuario dalla Madre Vergine * per compiere quanto era dichiarato * dalla propria Legge. * Simeone, acco¬gliendolo con gioia, diceva: * Ora lascia, o Sovrano, che il tuo servo * vada in pace secondo la tua parola; * perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza˚, * o Signore.
Allo stico, stichirá idiómela. 
Tono grave. Di Cosma monaco.
Adorna il tuo talamo, o Sion, * e accogli il Re Cristo; * abbraccia Maria, la celeste porta˚, * perché essa è di¬venuta trono di cherubini˚, * essa porta il Re della gloria˚; * è nube di luce la Vergine * perché reca in sé, nella carne, * il Figlio che è prima della stella del mat¬tino˚. * Simeone lo pren¬de tra le braccia * e annuncia ai popoli * che egli è Signore del¬la vita e della morte˚, * il Salvatore del mondo˚.
Stico: Ora lascia, o Sovrano, che il tuo servo vada in pace se¬condo la tua parola: perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza.
La Madre ignara di nozze, * portando al tempio colui che prima dei secoli * dal Padre è rifulso, * e alla fine dei tem¬pi, da grembo verginale˚, * presentava colui che sul monte Sinai * aveva dato la Legge, * e ora ubbidiva al comando della Legge, * al giusto e anziano sacerdote, * al quale era stato vaticinato * che avrebbe visto il Cristo Signore. * Accogliendolo tra le braccia, * Simeone esultò acclamando: * Dio è costui, * al Padre coeterno, * e Redentore delle anime nostre.
Stico: Luce per illuminare le genti, e gloria del tuo popolo Israele.
La Madre-di-Dio Maria, * recando tra le braccia * colui che è portato sui carri dei cherubini˚ * ed è celebrato con canti dai serafini˚, * da lei senza nozze incarnato, * metteva nelle mani del vecchio sacerdote * il datore della Legge che compiva l’ordine della Legge: * ed egli, por¬tando la vita, * chiedeva di essere sciolto dalla vita, dicendo: * Ora lascia che io me ne va¬da, o Sovrano, * per annunciare ad Adamo * che ho visto il Dio che è prima dei secoli˚ * senza mutamento fatto bambino, * e Sal¬va¬tore del mondo˚.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 4. Di Andrea di Creta.
Colui che è portato dai cherubini˚ * e celebrato dai sera¬fi¬ni˚, * presentato oggi nel sacro tempio * secondo la Legge, * ha per trono le braccia di un vegliardo; * per mano di Giuseppe * riceve doni degni di Dio: * sotto forma di una coppia di tor¬tore, * ecco la Chiesa incon¬taminata * e il nuovo popolo eletto delle genti, * insieme a due piccoli di colomba˚ * per signi¬fi¬care che egli è principe * dell’antico e del nuovo patto. * Si¬meo¬ne, acco¬gliendo il compimento * dell’oracolo che aveva ricevuto, * benedice la Vergine Madre-di-Dio Maria, * simbo¬li¬camente predicendole la passione * di colui che da lei era nato, * e a lui chiede di essere sciolto dalla vita, * gri¬dan¬do: * Ora la¬scia che me ne vada, o Sovrano, * come mi ave¬vi predetto, * per¬ché io ho visto te, luce sempiterna, * e Signore Salvatore * del popolo che da Cristo prende nome.
Apolytíkion. Tono 1.
Gioisci, Madre-di-Dio Vergine piena di grazia˚: * da te infatti è sorto * il sole di giustizia˚, * Cristo Dio no¬stro, * che illumina quanti sono nelle tenebre. * Gioisci anche tu, * o giusto vegliardo, * accogliendo fra le braccia * il libe¬ratore delle anime nostre * che ci dona anche la risurrezione. 3 volte.
Congedo.
Colui che ha accettato di essere portato tra le braccia del giusto Simeone per la nostra salvezza, Cristo, vero Dio nostro...

                                                                GRANDE VESPRO


Tono 1. Del patriarca Germano.
     Di’ dunque, Simeone, * chi porti tra le braccia nel tempio, * per esultare cosí? * A chi gridi e acclami? * Ora sono stato liberato, * perché ho visto il mio Salvatore. * Questi è colui che è stato partorito dalla Vergine: * è il Verbo, Dio da Dio, * colui che per noi si è incarnato * e ha salvato l’uomo. * Adoriamolo.
     Accogli, Simeone, * colui che Mosè vide in precedenza, nella caligine, * quando gli dava la Legge sul Sinai˚, * e che ora, divenuto bambino, * si assoggetta alla Legge. * Questi è colui che ha parlato * mediante la Legge; * questi è colui di cui è detto nei profeti, * colui che si è incarnato per noi * e ha salvato l’uomo. * Adoriamolo!
     Venite, andiamo anche noi incontro a Cristo * con canti divinamente ispirati, * e accogliamo colui * di cui Simeone ha visto la salvezza˚. Questi è colui che Davide annuncia; questi è colui che ha parlato nei profeti,colui che si è incarnato per noi e che parla nella Legge.  Adoriamolo!
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 2. Di Giovanni monaco.
       Si apra oggi la porta del cielo, * perché il Verbo eterno del Padre, * assunto un principio temporale, * senza uscire dalla sua divinità, * è presentato per suo volere al tempio della Legge * da Vergine Madre, * come bimbo di quaranta giorni; * e il vegliardo lo prende tra le braccia, * gridando come servo al Sovrano: * Lascia che me ne vada, * perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza˚. * O tu che sei venuto nel mondo * per salvare il genere umano, * Signore, * gloria a te.
 
Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.
 
Lettura dell’Esodo (13,1-3.11s.14-16 e Lev. 12, passim).

   Il Signore parlò a Mosè nel giorno in cui condusse i figli d’Israele dalla terra d’Egitto, dicendo: Consacrami ogni primo parto, ogni primo nato che apre ogni grembo tra i figli d’Israele. Disse Mosè al popolo: Ricordatevi di questo giorno nel quale siete usciti dalla terra d’Egitto, dalla casa di schiavitú; poiché con mano potente il Signore vi ha tratti di là. E osservate la sua legge. E quando il Signore Dio ti introdurrà nella terra dei cananei, come ha giurato ai tuoi padri, separerai per il Signore ogni maschio che apre il grembo. E se in seguito tuo figlio ti chiederà: Perché questo?, tu gli dirai: Perché con mano potente il Signore ci ha tratti dalla terra d’Egitto, dalla casa di schiavitú. E quando il faraone si indurí e non voleva lasciarci partire, il Signore uccise ogni primogenito della terra d’Egitto, dai primogeniti degli uomini fino a quelli degli animali. Per questo io immolo al Signore ogni maschio che apre il grembo, e riscatto il primogenito dei miei figli. E ciò sarà un segno sulla tua mano, e resterà fisso davanti ai tuoi occhi, perché cosí dice il Signore onnipotente: Tu darai a me i primogeniti dei tuoi figli.
E chiunque genererà un figlio maschio, il giorno ottavo circonciderà la carne del suo prepuzio. E per trentatré giorni non andrà nel santuario di Dio dal sacerdote finché siano compiuti i giorni della purificazione. Dopo porterà al Signore un agnello di un anno, senza macchia, come olocausto, e un piccolo di colomba o di tortora, alla porta della tenda della testimonianza, al sacerdote; oppure, in luogo di questo, por¬terà al Signore, due piccoli di colomba o due tortore. E il sacerdote farà la propiziazione per lui. Poiché questi mi sono dati come offerta tra tutti i figli d’Israele: li ho presi e li ho santificati per me, in luogo dei primogeniti d’Egitto, nel giorno in cui ho colpito ogni primogenito nella terra d’Egitto, dall’uomo fino al bestiame: dice il Signore Dio, l’Altissimo, il Santo d’Israele.

Lettura della profezia di Isaia (6,1-12).
     L’anno della morte del re Ozia, vidi il Signore assiso su un trono eccelso ed elevato, e la casa era piena della sua gloria. Intorno a lui stavano serafini con sei ali ciascuno: con due si coprivano il volto, con due si coprivano i piedi, e con due volavano. E gridavano l’uno all’altro dicendo: Santo, santo, santo, il Signore Sabaoth, piena è tutta la terra della sua gloria. E si sollevò l’architrave della porta per la voce del loro grido, e la casa si riempí di fumo. E io dissi: Me infelice! Sono preso da compunzione perché io che sono uomo, che ho labbra impure e vivo in mezzo a un popolo dalle labbra impure, ho visto con i miei occhi il Re, il Signore Sabaoth.E fu mandato a me uno dei serafini con in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Toccò la mia bocca e disse: Ecco, questo ha toccato le tue labbra, toglierà le tue iniquità e ti purificherà dai tuoi peccati. E udii la voce del Signore che diceva: Chi manderò? E chi andrà a questo popolo? E io dissi: Eccomi, manda me. E disse: Va’, e di’ a questo po¬polo: Con le orecchie udrete e non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è appe¬santito e a fatica hanno udito con le orecchie, e hanno chiuso gli occhi per non vedere con gli occhi e non udire con le orecchie e col cuore comprendere, per convertirsi, in modo che io li guarisca. E dissi: Fino a quando, Signore? Rispose: Finché le città siano rese deserte, perché non vi saranno abitanti, e le case, perché non vi saranno uomini, e la terra sia lasciata deserta. Dopo ciò Dio allontanerà gli uomini, e si moltiplicheranno quelli che saranno stati lasciati sulla terra.

Lettura della profezia di Isaia (19 passim).
Ecco il Signore siede su una nube leggera: andrà in Egitto e saranno scossi dinnanzi al suo volto gli idoli dell’Egitto fatti da mano d’uomo, e in loro il loro cuore sarà vinto. E il loro spirito sarà in essi sconvolto. Dissiperò il loro consiglio e consegnerò l’Egitto in mano di duri padroni. Cosí dice il Signore Sabaoth. Gli egiziani berranno l’acqua lungo il mare, mentre il fiume si esaurirà e si disseccherà. Cosí dice il Signore: Dove sono ora i tuoi sapienti? Ti annuncino dunque e dicano: Che cosa ha decretato il Signore Sabaoth sull’Egitto? In quel giorno gli egiziani saranno come donne in timore e tremore di fronte alla mano del Signore Sabaoth, che egli porrà su di loro. E vi sarà un altare per il Signore nel paese degli egiziani e una stele per il Signore presso il suo confine. E sarà per il Signore un segno eterno nel paese degli egiziani: essi grideranno al Signore ed egli manderà loro un uomo che li salverà. Il Signore sarà conosciuto dagli egiziani; gli egiziani conosceranno il Signore in quel giorno, gli offriranno un sacrificio e un’offerta, faranno voti al Signore e li adempi¬ranno.
 
Alla lití. Gloria. Tono pl. 1. Di Andrea di Creta.
Scrutate le Scritture˚,come disse nei vangeli il Cristo Dio nostro: in esse infatti noi lo troviamo  partorito e avvolto in fasce, allevato e allattato,circonciso e portato da Simeone,  non in apparenza né come in una visione, ma in verità apparso al mondo. A lui acclamiamo: O Dio che sei prima dei secoli˚, gloria a te.
Ora e sempre. Stesso tono. Di Germano, oppure secondo altri, di Anatolio. I re magi di Persia.
L’Antico di giorni, divenuto bambino nella carne˚, è portato al santuario dalla Madre Vergine * per compiere quanto era dichiarato * dalla propria Legge. * Simeone, accogliendolo con gioia, diceva: * Ora lascia, o Sovrano, che il tuo servo * vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza˚, * o Signore.
Allo stico, stichirá idiómela.
Tono grave. Di Cosma monaco.
Adorna il tuo talamo, o Sion, e accogli il Re Cristo; abbraccia Maria, la celeste porta, perché essa è divenuta trono di cherubini, essa porta il Re della gloria˚;è nube di luce la Vergine perché reca in sé, nella carne, il Figlio che è prima della stella del mattino. Simeone lo prende tra le braccia * e annuncia ai popoli che egli è Signore della vita e della morte,il Salvatore del mondo˚.
Stico: Ora lascia, o Sovrano, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola: perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza.
       La Madre ignara di nozze, * portando al tempio colui che prima dei secoli * dal Padre è rifulso,e alla fine dei tempi, da grembo verginale˚, presentava colui che sul monte Sinai aveva dato la Legge, e ora ubbidiva al comando della Legge, * al giusto e anziano sacerdote, al quale era stato vaticinato * che avrebbe visto il Cristo Signore. Accogliendolo tra le braccia, * Simeone esultò acclamando:Dio è costui, al Padre coeterno, e Redentore delle anime nostre.
Stico: Luce per illuminare le genti, e gloria del tuo popolo Israele.
      La Madre-di-Dio Maria, * recando tra le braccia colui che è portato sui carri dei cherubini ed è celebrato con canti dai serafini˚, da lei senza nozze incarnato, metteva nelle mani del vecchio sacerdote * il datore della Legge che compiva l’ordine della Legge:ed egli, portando la vita, chiedeva di essere sciolto dalla vita, dicendo: * Ora lascia che io me ne vada, o Sovrano, per annunciare ad Adamo che ho visto il Dio che è prima dei secoli˚ senza mutamento fatto bambino, * e Salvatore del mondo˚.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 4. Di Andrea di Creta.
      Colui che è portato dai cherubini e celebrato dai serafini,presentato oggi nel sacro tempio  secondo la Legge, ha per trono le braccia di un vegliardo;per mano di Giuseppe riceve doni degni di Dio:sotto forma di una coppia di tortore, ecco la Chiesa incontaminata e il nuovo popolo eletto delle genti, insieme a due piccoli di colomba per significare che egli è principe dell’antico e del nuovo patto.Simeone, accogliendo il compimento dell’oracolo che aveva ricevuto, * benedice la Vergine Madre-di-Dio Maria, simbolicamente predicendole la passione di colui che da lei era nato, e a lui chiede di essere sciolto dalla vita, gridando: Ora lascia che me ne vada, o Sovrano, come mi avevi predetto, perché io ho visto te, luce sempiterna, e Signore Salvatore * del popolo che da Cristo prende nome.
Apolytíkion. Tono 1.
        Gioisci, Madre-di-Dio Vergine piena di grazia˚:da te infatti è sorto il sole di giustizia, Cristo Dio nostro,che illumina quanti sono nelle tenebre.Gioisci anche tu,o giusto vegliardo, * accogliendo fra le braccia il liberatore delle anime nostre che ci dona anche la risurrezione. 3 volte.
Congedo.
Colui che ha accettato di essere portato tra le braccia del giusto Simeone per la nostra salvezza, Cristo, vero Dio nostro...

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