VESPRO
Ascensione di N.Signore Gesù Cristo
Tono pl. 2. Il
Signore è asceso ai cieli * per mandare il Paraclito nel mondo. * I
cieli hanno preparato il suo trono, * le nubi il carro su cui salire; *
stupisco no gli angeli * vedendo un uomo al di sopra di loro. * Il Padre
riceve colui che dall’eternità, * nel suo seno dimora˚. * Lo Spirito
santo ordina a tutti i suoi ange li: * Alza te, príncipi, le vostre
porte˚. * Genti tutte, battete le mani˚, * perché Cristo è salito dove
era prima. .
Signore, alla tua ascensione * restarono attoniti i
cherubini, * vedendo venire sulle nubi te, Dio˚, * che siedi su di
loro˚. * E noi ti diamo gloria, * perché soave è la tua misericordia˚: *
gloria a te.Contemplando la tua esaltazione * sui monti santi, o
Cristo˚, * irradia zione della gloria del Padre˚, * noi canti a mo la
luminosa figura del tuo volto, * adoriamo i tuoi patimenti, * onoriamo
la tua risurrezione, * glori fican do la tua glori osa ascensione. *
Abbi pietà di noi.
Signore, quando gli apostoli ti videro *
sollevarti sulle nubi, * gemendo nel pianto, pieni di tristezza, * o
Cristo datore di vita, * tra i lamenti diceva no: * O Sovrano, * non
lasciare orfani i tuoi servi˚ * che tu, pietoso, hai amato * nella tua
tenera compassi one: * manda ci, come hai promesso, * lo Spirito
santis simo * per illuminare le anime nostre.
Signore, compiuto il
mistero della tua eco nomia, * hai preso con te i tuoi discepoli * e sei
salito sul Monte degli Ulivi˚: * ed ecco, te ne sei andato oltre il
firma mento del cielo. * O tu che per me * come me ti sei fatto
pove ro˚, * e sei asceso là, da dove mai ti eri allontana to, * manda il
tuo Spirito santissimo * per illumi na re le anime nostre.
Gloria. Ora e sempre. Lo stesso tono.
Tu che, senza separarti dal seno paterno˚, * o dol cissimo Gesú, * hai
vissuto sulla terra come uomo˚, * oggi dal Monte degli Ulivi * sei
asceso nella gloria: * e risollevando, compassionevole, la nostra natura
caduta, * l’hai fatta sedere con te accanto al Padre˚. * Per questo le
celesti schiere degli incorporei, * sbigottite per il prodigio, *
estatiche stupivano e, prese da tremo re, * magnificavano il tuo amore
per gli uomini. * Con loro anche noi quaggiú sulla terra, * glorificando
la tua discesa fra noi * e la tua dipartita da noi con l’ascensione, *
supplici diciamo: * O tu che con la tua ascensione * hai colmato di
gioia infinita i discepoli * e la Madre-di-Dio che ti ha partorito, *
per le loro preghiere concedi anche a noi * la gioia dei tuoi eletti, *
nella tua grande mi sericordia˚.
Ingresso, Luce gioiosa, il
prokímenon del giorno e le letture.Lettura della profezia di Isaia
(2,2-3). Cosí dice il Signore: Negli ultimi giorni si mostrerà
ben
visibile il monte del Signore, e la casa di Dio sarà sulla cima delle
montagne. Il monte si innalzerà al di sopra dei colli e ad esso andranno
tutte le genti. Molti popoli ver ranno e diranno: Venite, saliamo al
monte del Signore, e alla casa del Dio di Giacobbe: ci dichiarerà la sua
via e in essa noi cammineremo.
Lettura della profezia di Isaia
(62,10-63,1-3.7-9). Cosí dice il Signore: Andate, fate il giro delle mie
porte, approntate la mia via, fate strada al mio popolo e buttate via
le pietre dalla strada; levate un vessillo per le genti. Perché, ecco,
il Signore lo fa udire sino alle estremità della terra. Dite alla figlia
di Sion: Ecco, il tuo Salvatore è giunto e ha con sé la sua mercede, e
la sua opera è davanti a lui. Lo chiamerà popolo santo, riscat tato dal
Signore, e tu sarai detta città ricercata, e non abban donata. Chi è
costui che viene da Edom? Che con rosse vesti appare da Bosor, ed è cosí
bello nel suo abbigliamento? Egli grida con grande forza: Io parlo di
giustizia, e di giudizio di salvezza. Perché sono rosse le tue vesti, e i
tuoi abiti come macchiati di uva pigiata nel torchio? Sono coperto di
uva pigia ta: del tutto solo ho pigiato nel torchio, e di tra le genti
non c’era con me nessuno. Mi sono ricordato della misericordia del
Signore, ricorderò le grandi opere del Signo re, la sua lode per tutto
ciò che ci ha reso. Il Signo re è giudice buono per la casa d’Israele:
egli ci tratta secondo la sua miseri cordia e secondo l’ab bondanza
della sua giustizia. E disse: Non siete voi mio popolo? Sono figli,
perciò non saranno ribel li. E si fece per loro sal vezza da ogni
tribolazione. Non un ambasci atore, non un angelo, ma il Signore stesso
li ha salva ti, perché li amava e voleva risparmiarli. Egli stesso li ha
redenti, li ha solle vati e li ha sovresaltati per tutti i giorni
dell’e ternità.
Lettura della profezia di Zaccaria (14,1.4.8-11).
Cosí dice il Signore: Ecco viene il giorno del Signore. E in quel giorno
si poseranno i suoi piedi sul Monte degli Ulivi che è di fronte a
Gerusalemme, dalla parte del levar del sole. In quel giorno scaturirà
acqua viva da Gerusalem me: metà di essa andrà verso il primo mare e
l’altra metà all’ultimo mare, e sarà cosí tanto d’estate che di
primave ra. Il Signore sarà Re su tutta la terra: in quel giorno ci sarà
un solo Signore e uno solo sarà il suo nome, e circonderà tutta la
terra e il deserto, da Gabaa fino a Remmon, a sud di Gerusa lemme. Ed
essa sarà innalzata, e starà al suo posto, dalla porta di Beniami no
fino al luogo della prima porta e della porta di Gomor, e fino alla
torre di Anameel, alla torre degli angoli e ai torchi del re. Abiteranno
in essa e non vi sarà piú nulla di maledetto, e si abiterà Gerusalemme
con sicu rezza.
Alla lití, stichirá idiómela. Tono 1.
Ora che sei asceso ai cieli, * dai quali eri disceso˚, * non
lasciarci orfani, Signore: * venga il tuo Spirito * a portare pace al
mondo; * mostra ai figli degli uomini * le opere della tua potenza, * o
Signore amico degli uomini.
Gloria. Ora e sempre. Lo stesso tono.
Signore, compiuto nella tua bontà * il mistero nasco sto da secoli e da
generazioni˚, * sei andato con i tuoi discepoli * al Monte degli Ulivi,
* insieme a colei che ha partorito te, * Creatore eArtefice
dell’universo: * bisognava infatti che godesse di immensa gioia * per la
glorificazione della tua carne, * colei che come Madre piú di tutti
aveva sofferto * nella tua passione: * e anche noi, o Sovra no, *
parte cipi di questa gioia, per la tua salita ai cieli, *
glori fichi a mo la grande misericor dia˚ * che hai usato con noi.
Allo stico, stichirá idiómela. Tono 2. Sei stato partorito, come tu hai voluto; * ti sei mani -
festato, come avevi stabilito; * hai patito nella carne, o Dio nostro; *
sei risorto dai morti * e hai calpestato la morte; * sei asceso nella
gloria, * tu che tutto riempi, * e ci hai mandato lo Spirito divino *
affinché celebriamo e glorifichiamo * la tua divinità.
Stico: Genti tutte, battete le mani, acclamate a Dio, nostro Salvatore.
Mentre tu ascendevi, o Cristo, * dal Monte degli Ulivi, * le schiere
celesti che ti vedevano, * si grida vano l’un l’altra: * Chi è costui? *
E rispondeva no: * È il forte, il potente, * il potente in batta glia; *
costui è veramente il Re della gloria˚. * Ma perché sono rossi i suoi
vestiti? * Viene da Bosor, cioè dalla ‘car ne’˚. * E tu, dopo esserti
assiso in quanto Dio * alla destra della Maestà˚, * ci hai inviato lo
Spirito santo * per guidare e salvare le anime nostre.
Stico: È asceso Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono della tromba.
Sei asceso nella gloria * dal Monte degli Ulivi, o Cristo Dio, * sotto
gli occhi dei tuoi discepoli, * e ti sei assiso alla destra del Padre, *
tu che riempi l’uni verso con la tua divinità: * e hai mandato loro lo
Spirito santo * per illuminare, confermare e santificare * le anime
nostre.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 2.
È asceso Dio tra le
acclamazioni, * il Signore, al suono della tromba˚, * per risollevare
l’immagine caduta di Adamo * e inviare lo Spirito Paraclito * a
santifica zio ne delle anime nostre.
Apolytíkion. Tono 4.Sei asceso nella gloria, * o Cristo Dio nostro, * ralle -
grando i discepoli * con la promessa del santo Spiri to: * essi
rimasero confer mati dalla tua benedizione˚, * perché tu sei il Figlio
di Dio, * il Redentore del mondo.
Quindi il resto come di consueto e il congedo:
Colui che nella gloria di fra noi è stato assunto ai cieli, e si è assiso alla destra di Dio Padre, Cristo, vero Dio nostro.
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