giovedì 25 ottobre 2012

26 OTTOBRE

Memoria del santo megalomartire Demetrio, effusore di unguento profumato (sotto Massimiano, 286-305); si fa memoria anche del terremoto del 740.

VESPRO

Tono pl. 4. O straordinario prodigio!

O straordinario prodigio! * In cielo e in terra * è rifulsa oggi l’esultanza, * nella memoria del martire Demetrio: * dagli angeli è coronato di lodi * e dagli uomini riceve canti. * Oh, quali lotte ha affrontato! * E quanto bellamente ha lottato! * Per mezzo suo, con la vittoria di Cristo, * è caduto il nemico seduttore.

O straordinario prodigio! * Piú luminoso del sole * per i raggi dei miracoli, * per sempre Demetrio rifulge sino ai confini del mondo, * splendendo di luce senza sera * e godendo della luce che non ha tramonto: * per i suoi fulgori * sono stati fugati i nembi barbarici, * sono stati cacciati i venti del sud, * sono stati vinti i demoni.

O straordinario prodigio! * Trafitto da lancia per Cristo, * il beatissimo Demetrio * sempre si è mostrato contro i nemici * come spada a doppio taglio * per recidere l’orgoglio degli avversari * e abbattere l’arroganza dei demoni. * A lui gridiamo: * San Demetrio, * custodisci noi che onoriamo * la tua memoria per sempre venerabile.

Sei stato torre di pietà * saldamente appoggiata sulla pietra della fede, * invincibile nelle tentazioni * e non scosso nei pericoli: * si sono infatti abbattute contro di te * con violenta tempesta e bufera * le ondate degli atei, * ma non hanno abbattuto * la tua irremovibile fermezza˚, * perché tu bramavi adornarti della corona del martirio.

Imitando con la passione * la vivificante passione di Cristo, * hai ricevuto da lui il potere dei miracoli, * Demetrio vittorioso; * tu salvi quelli che a te accorrono, * liberandoli da molti pericoli, * perché hai nei confronti di Cristo * una franchezza accetta, * o glorioso: presso di lui ora tu stai, * pieno di gloria.

Grondante di sangue, * sei stato offerto al Cristo datore di vita * che per te ha versato, Demetrio, * il sangue prezioso˚; * egli ti ha reso partecipe della sua gloria * e consorte del suo regno, * perché avevi prevalso contro lo spirito malvagio * e avevi del tutto sventato le sue paurose macchinazioni.

Gloria. Tono pl. 2. Di Byzantios.

Ci convoca oggi * l’universale solennità del vittorioso. * Venite dunque, amici della festa, * celebriamo splendidamente la sua memoria dicendo: * Gioisci, tu che con la fede * hai lacerato la tunica dell’empietà, * cingendoti della forza dello Spirito; * gioisci, tu che hai annullato * i disegni degli empi, * col vigore a te dato dall’unico Dio; * gioisci, tu che con le membra trafitte * hai spiritualmente raffigurato per noi * la beata passione del Cristo: * lui dunque supplica, * o Demetrio, decoro dei lottatori, * perché noi siamo liberati dai nemici visibili e invisibili * e siano salvate le anime nostre.

Ora e sempre. Theotokíon. Tremendo tu sei, Signore.

Santissima Sovrana, * aiuto del mondo e speranza dei cristiani: * te noi ora supplichiamo, * e a te ci raccomandiamo, o buona, * perché tu renda propizio, o Madre-di-Dio, * il tuo Figlio e Signore * a noi che abbiamo peccato e siamo nella disperazione: * tu ne hai infatti il potere, * usando con lui della tua materna famigliarità. * Vienici incontro, o pura, * vienici incontro, fatti nostra mediatrice * e salva il tuo popolo * dalla minaccia che incombe; * per le viscere della tua misericordia˚ * non disprezzare quelli che a te inneggiano.

Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.

Lettura della profezia di Isaia (63,15-64,4.7s).

Volgiti dal cielo, Signore, e guarda dalla tua santa casa e dalla tua gloria. Dov’è l’abbondanza della tua misericordia e delle tue compassioni, poiché ti sei ritirato da noi, Signore? Tu infatti sei nostro padre, perché Abramo non ci conosce e Israele non ci riconosce: ma tu Signore, padre nostro, liberaci. Dal principio il tuo nome è su di noi. Perché ci hai fatto errare dalla tua via, Signore? Hai indurito il nostro cuore, cosí che non ti teme? Volgiti, per i tuoi servi, per le tribú della tua eredità, perché ereditiamo un poco del tuo monte santo. I nostri avversari hanno calpestato il tuo santuario, noi siamo divenuti come al principio, quando tu non ci governavi e il tuo nome non era invocato su di noi.

Se tu aprissi il cielo! Davanti a te il tremore prenderebbe le montagne e fonderebbero come fonde la cera davanti al fuoco; e il fuoco brucerebbe i tuoi avversari e sarebbe manifesto il tuo nome ai tuoi avversari: di fronte a te le genti resterebbero sconvolte. Quando tu farai cose gloriose, il tremore prenderà i monti davanti a te. Dall’antico non abbiamo udito, né i nostri occhi hanno visto un Dio all’infuori di te: e le tue opere sono veraci e tu farai misericordia a quelli che ti attendono. La misericordia infatti verrà incontro a quanti operano la giustizia, ed essi ricorderanno le tue vie.

E ora, Signore, padre nostro tu sei; noi siamo l’argilla e tu sei colui che ci plasma: opera delle tue mani siamo noi tutti. Non adirarti troppo con noi, Signore, e non ricordarti per sempre dei nostri peccati. E ora, volgiti, Signore, perché noi tutti siamo tuo popolo.

Lettura della profezia di Geremia (2,1-12).

Cosí dice il Signore: Mi sono ricordato della misericordia della tua giovinezza e dell’amore delle tue nozze, quando seguivi il santo d’Israele, dice il Signore, il santo d’Israele. Per il Signore eri primizia dei suoi frutti. Tutti coloro che lo divorano saranno in colpa: il male verrà su di loro, dice il Signore. Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe e ogni famiglia della casa d’Israele.

Cosí dice il Signore: Quale colpa hanno trovato in me i vostri padri, per essersi allontanati da me ed essere andati dietro alle vanità, e cosí essere divenuti vani? Non hanno detto: Dov’è il Signore che ci ha condotti dalla terra d’Egitto, che ci ha guidati nel deserto, in una terra sconfinata e impraticabile, in una terra senz’acqua e senza frutti e nell’om¬bra di morte? In una terra nella quale nessun uomo era passato, e dove nessun figlio d’uomo aveva posto la dimora? E io vi ho condotti fino al Carmelo per mangiarne i frutti e i beni, e siete entrati e avete contaminato la mia terra e avete ridotto la mia eredità a un abominio.

I sacerdoti non hanno detto: Dov’è il Signore? E quelli che detengono la Legge non mi conoscevano. I pastori commettevano empietà contro di me, i profeti profetizzavano per Baal e andavano dietro a ciò che non giova. Per questo verrò ancora in giudizio con voi, dice il Signore, e farò causa ai figli dei vostri figli. Passate alle isole dei Kittím e vedete, e a Kedar e mandate messi, e osservate bene e guardate se mai sono avvenute tali cose: se le genti cambiano i loro dèi, benché quelli non siano dèi. Ma il mio popolo ha cambiato la sua gloria con cose da cui non trarranno giovamento. È sbigottito per questo il cielo, ed è colpito da estremo orrore, dice il Signore.

Lettura del libro della Sapienza di Salomone (3,1-9).

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, e nessun tormento può toccarle. Parve agli occhi degli stolti che morissero, e fu considerato un danno il loro esodo, e una rovina la loro dipartita: ma essi sono nella pace. Infatti, anche se agli occhi degli uomini ven¬gono castigati, la loro speranza è piena di immortalità. Un poco corretti, riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé. Come oro nel crogiuolo li ha saggiati, e come olocausto li ha accettati. Nel tempo in cui saranno visitati risplenderanno, e correranno qua e là come scintille nella stoppia. Giudicheranno genti e domineranno popoli, e regnerà su di loro il Signore per sempre. Quelli che confidano in lui comprenderanno la verità, e coloro che sono fedeli nell’amore dimoreranno presso di lui: perché grazia e misericordia sono per i suoi santi, ed egli visita i suoi eletti.

Allo stico, stichirá idiómela del terremoto.

Poema di Simeone del Monte Ammirabile. Tono 2.

Quando la terra è sconvolta * dal timore della tua ira, * i colli e i monti si scuotono, Signore; * ma, tu guardando a noi con occhio pietoso, * non adirarti con noi nel tuo sdegno: * lasciati muovere a compassione * per l’opera delle tue mani, * liberaci dalla tremenda minaccia del terremoto, * perché sei buono e amico degli uomini.

Stico: Hai fatto sussultare la terra e l’hai sconvolta, sana le sue fratture perché è stata scossa.

Tremendo tu sei, Signore, * e chi sosterrà la tua giusta ira˚? * Chi ti supplicherà, * chi ti invocherà, o buono, * per il popolo che ha peccato ed è nella disperazione? * Le schiere celesti, * gli angeli, i principati e le potestà, * i troni, le dominazioni, * i cherubini e i serafini, * per noi a te acclamano: * Santo, santo, santo sei, Signore: * non trascurare, o buono, * le opere delle tue mani˚; * per le viscere della tua misericordia, * salva la città in pericolo.

Stico: Egli guarda sulla terra e la fa tremare, tocca i monti e fumano.

Per le loro colpe, * i niniviti, con la minaccia di un terremoto, * si sentivano dire che sarebbero rimasti sepolti˚; * ma nel segno mediatore del mostro marino, * la penitenza invocò * la risurrezione mediante Giona˚; * come dunque hai accolto loro, * impietosito dal grido del tuo popolo * unito a quello dei bimbi e delle bestie˚, * risparmia anche noi, * quando veniamo ca-stigati, * grazie alla risurrezione il terzo giorno˚, * e abbi pietà di noi.

Gloria. Del santo. Tono pl. 4. Di Anatolio.

La tua divinissima anima immacolata, * Demetrio degno di essere celebrato, * ha come dimora la celeste Gerusalemme, * le cui mura sono disegnate sulle mani intatte * del Dio invisibile˚; * mentre il tuo preziosissimo corpo di grande lottatore * ha sulla terra questo illustrissimo tempio, * inviolabile sacrario di prodigi, * rimedio contro le malattie, * a cui accorriamo per attingere le guarigioni. * Custodisci dagli assalti degli avversari * la città che ti magnifica, * o degno di ogni lode, * per quella confidenza che hai col Cristo * che ti ha glorificato.

Ora e sempre. Theotokíon.

Vergine senza nozze, * che hai ineffabilmente concepito Dio nella carne, * Madre del Dio altissimo, * ricevi le invocazioni dei tuoi servi, * o tutta immacolata: * tu che a tutti procuri la purificazione delle colpe, * implora per la salvezza di noi tutti, * accettando ora le nostre sup-pliche.

Apolytíkion del santo. Tono 3.

Il mondo ha trovato in te nei pericoli, * o vittorioso, * un grande difensore che mette in rotta le genti. * Come dunque hai abbattuto la boria di Lieo, * incoraggiando Nestore nello stadio, * cosí, o santo, * supplica Cristo * perché ci doni la grande misericordia˚.

Un altro, del terremoto. Tono pl. 4.

Tu che guardi sulla terra e la fai tremare˚, * liberaci dalla tremenda minaccia del terremoto, * o Cristo Dio nostro, * e fa’ scendere copiose su di noi * le tue misericordie, * per l’intercessione della Madre-di-Dio, * o solo amico degli uomini.

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