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GIUGNO
Memoria dei santi
e gloriosi apostoli e primi corifei Pietro e Paolo, degni di ogni lode.
VESPRO
Tono 2. Aftómelon. Di Andrea Pyros.
Con quali ghirlande di elogi * cingeremo Pietro e Pao lo? * Separàti quanto al
corpo, * ma uniti dallo Spirito, * primi tra i divini araldi, * l’uno perché
capo degli apostoli, * l’altro perché ha faticato piú di tutti˚. * Davvero
giustamente * li incorona con diademi di gloria immortale * il Cristo Dio
nostro * che possiede la grande misericordia˚.
Con quali splendori di inni * celebreremo Pietro e
Paolo? * Essi sono le ali della conoscenza di Dio * che hanno percorso a volo i
confini della terra * e si sono innalzate sino al cielo; * sono le mani del
vangelo della grazia˚, * i piedi della verità dell’annuncio˚, * i fiumi della
sapienza, * le braccia della croce; * tramite essi il Cristo ha abbattuto *
la boria dei demoni, * lui che possiede la grande misericordia˚.
Con
quali canti spirituali * loderemo Pietro e Paolo? * Essi sono le bocche * della
tremenda spada dello Spirito˚ * che sgozzano l’ateismo * senza restar
spuntate; * sono stupendi ornamenti di Roma; * delizia di tutta la terra; *
spirituali tavole del nuovo patto * scritte da Dio * e che Cristo ha promulgate
in Sion˚, * lui che possiede la grande misericordia˚.
Gloria. Tono
4. Di Giovanni monaco
Con la triplice domanda:
Pietro, mi ami tu?˚, * Cristo ha corretto il triplice rinnegamento˚. * Per
questo dice Simone a colui che conosce le cose segrete˚: * Signore, tutto tu
conosci, * tutto sai, * tu lo sai che io ti amo˚. * E per questo il Salvatore
gli risponde: * Pasci le mie pecore, * pasci il mio gregge eletto, * pasci i
miei agnelli˚ * che mi sono acquistati col mio sangue˚, * per salvarli. *
Supplicalo, * o apostolo beato in Dio, * perché ci doni la grande
misericordia˚.
Ora e sempre. Della festa.
Ingresso, Luce gioiosa, il
prokímenon del giorno e le letture.
Lettura della prima epistola
cattolica di Pietro (1,3-9).
Fratelli,
sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesú Cristo; nella sua grande
misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesú Cristo
dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si
macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla
potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza,
prossima a rivelarsi negli ultimi tempi. Perciò siete ricolmi di gioia, anche
se ora dovete essere un po’ afflitti da varie prove, perché il valore della
vostra fede, molto piú preziosa dell’oro, che, pur destinato a perire,
tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella
manifestazione di Gesú Cristo: voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora
senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa,
mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime.
Lettura della prima epistola cattolica di Pietro (1,13-19).
Carissimi,
dopo aver preparato la vostra mente all’azione, siate vigilanti,
fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesú Cristo si
rivelerà. Come figli ubbidienti, non conformatevi ai desideri di un tempo,
quando eravate nell’ignoranza, ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati,
diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Voi
sarete santi, perché io sono santo. E se pregando chiamate Padre colui che
senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi
con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. Voi sapete che non a prezzo di
cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota
condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come
di agnello senza difetti e senza macchia.
Lettura della prima epistola cattolica di Pietro (2,11-24).
Carissimi,
io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della
carne che fanno guerra all’anima. La vostra condotta fra i pagani sia
irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le
vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno della visita divina.
State sottomessi ad ogni creatura umana per amore del Signore: sia al re come
sovrano, sia ai governatori come suoi inviati per punire i malfattori e
premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene,
voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti. Comportatevi come uomini
liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia,
ma come servitori di Dio. Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio,
onorate il re. Domestici, state soggetti con profondo rispetto ai vostri
padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli difficili. È una
grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente; che
gloria sarebbe infatti sopportare il castigo
se avete mancato? Ma se facendo il bene sop-porterete con pazienza la
sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati
chiamati, poiché anche Cristo patí per voi, lasciandovi un esempio perché ne
seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno nella sua
bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava
vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia. Egli
portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo
piú per il peccato, vivessimo per la giustizia.
Allo stico, stichirá idiómela. Tono 1. Di Andrea di
Creta.
Chi dirà
le tue catene e tribolazioni * in ogni città˚, *
o glorioso apostolo Paolo? * Le
fatiche, gli affanni, le veglie, * le sofferenze per la fame e la sete, * per
il freddo e la nudità˚, * la cesta in cui sei stato calato˚, * i colpi di
bastone, i linciaggi, * i viaggi, l’abisso marino, i naufragi?˚ * Sei divenuto
spettacolo * per gli angeli e per gli uomini˚. * Ma tutto hai sopportato * nel
Cristo che ti dava forza˚, * per guadagnare il mondo, * nel Cristo Gesú tuo
Signore˚. * Ti supplichiamo dunque, * noi che con fede celebriamo la tua
memoria: * prega incessantemente * per la salvezza delle anime nostre.
Stico: Per
tutta la terra è uscita la loro voce e sino ai confini del mondo le loro
parole.
Chi parlerà, apostolo glorioso,
* delle tue catene di città in città?˚ * Chi presenterà le lotte e le fatiche *
che hai sopportato per il vangelo di Cristo˚, * per guadagnare tutti˚, * e
condurre a Cristo la Chiesa? * Chiedi dunque che essa custodisca la tua bella
confessione˚ * fino all’ultimo respiro, * o Paolo apostolo * e maestro delle
Chiese.
Stico: I cieli narrano la
gloria di Dio, e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani.
Celebriamo i grandi astri della
Chiesa, * Pietro e Paolo, * perché piú del sole hanno brillato * nel firmamento
della fede, * e con i raggi dell’annunzio * hanno tratto dall’igno-ranza le
genti. * L’uno, inchiodato sulla croce, * ha fatto il suo viaggio verso il
cielo, * dove gli sono state affidate da Cristo * le chiavi del regno˚; *
l’altro, decapitato dalla spada, * se ne è andato al Salvatore * e degnamente è
detto beato. * Entrambi hanno accusato Israele * di aver ingiustamente messo
le mani˚ * sul Signore stesso. * Per le loro preghiere dunque, * o Cristo Dio
nostro, * abbatti quanti ci avversano * e rafforza la fede ortodossa, * perché
sei amico degli uomini.
Gloria. Tono pl. 2. Di Efrem
Karia.
Una festa gioiosa ha brillato
oggi * sino agli estremi della terra: * la venerabilissima memoria * dei sapientissimi
apostoli e corifei Pietro e Paolo: * per questo anche Roma si rallegra in coro.
* Con cantici e inni, * noi pure, fratelli, facciamo festa, * celebrando
questo augustissimo giorno. * Gioisci, Pietro apostolo, * sincero amico del
Cristo Dio nostro, tuo maestro. * Gioisci, Paolo a tutti carissimo, * araldo
della fede * e maestro della terra. * Coppia di eletta santità, * con la
franchezza che vi è data, * pregate Cristo nostro Dio * di salvare le anime
nostre.
Ora e sempre. Della festa. Apolytíkion. Tono 4.
Voi che
tra gli apostoli occupate il primo trono, * voi maestri di tutta la terra, *
intercedete presso il Sovrano dell’universo * perché doni alla terra la pace, *
e alle anime nostre la grande misericordia˚.
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