domenica 9 giugno 2013


COMMENTO AL VANGELO DELLA TERZA 

DOMENICA DI S. MATTEO

Il vangelo di oggi ci aiuta a rivedere il rapporto con i beni materiali 

e presenta due temi di diversa portata: il nostro rapporto con il 

denaro (Mt 6,24) e il nostro rapporto con la Provvidenza Divina 

(Mt 6,25-34). I consigli dati da Gesù suscitano varie domande di 

difficile risposta. Per esempio, come capire oggi l'affermazione: 

"Non potete servire Dio e mammona" (Mt 6,24)? Come capire la 

raccomandazione di non preoccuparsi del cibo, della bevanda e del 

vestito(Mt 6,25)? 

• Matteo 6,24: Non potete servire Dio e mammona.Gesù è molto 

chiaro nella sua affermazione: "Nessuno può servire due padroni: o 

odierà l'uno e amerà l'altro o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non 

potete servire Dio e mammona." Ognuno dovrà fare la propria 

scelta. Dovrà chiedersi: "Chi pongo al primo posto nella mia vita. 

Dio o il denaro?" Da questa scelta dipenderà la comprensione dei 

consigli che seguono sulla Provvidenza Divina (Mt 6,25-34). Non si 

tratta di una scelta fatta solo con la testa, bensì di una scelta di vita 

ben concreta che ha a che fare anche con gli atteggiamenti. 

• Matteo 6,25: Gesù critica la preoccupazione eccessiva per il

 mangiare e il bere. Questa critica di Gesù causa fino ai nostri giorni 

molto spavento nella gente, perché la grande preoccupazione di 

tutti i genitori è come procurarsi cibo e vestiti per i figli. Il motivo 

della critica è che la vita vale più del cibo e il corpo vale più del 

vestito. Per chiarire la sua critica, Gesù presenta due parabole: i passeri e i fiori. 
• Matteo 6,26-27: La parabola degli uccelli: la vita vale più del cibo. 

Gesù ordina di guardare gli uccelli. Non seminano, non raccolgono, 

ma hanno sempre da mangiare perché il Padre del cielo li alimenta. 

"Non contate voi, forse, più di loro!" Gesù critica il fatto che la 

preoccupazione per il cibo occupi tutto l'orizzonte della vita delle 

persone, senza lasciare spazio a sperimentare e gustare la gratuità 

della fraternità e dell'appartenenza al Padre. 

• Matteo 6,28-30: La parabola dei gigli: il corpo vale più del vestito. 

Gesù chiede di guardare i fiori, i gigli del campo. Con che eleganza 

e bellezza Dio li veste! "Ora, se Dio veste così l'erba del campo, non 

farà assai più per voi, gente di poca fede!" Gesù dice di guardare le 

cose della natura, perché così vedendo i fiori e il campo, la gente 

ricordi la missione che abbiamo: lottare per il Regno e creare una 

convivenza nuova che possa garantire il cibo e il vestito per tutti. 
• 
Matteo 6,31-32: Non essere come i pagani. Gesù riprende e critica 

la preoccupazione eccessiva per il cibo, la bevanda e il vestito. E 

conclude: "Di queste cose si preoccupano i pagani!" Ci deve essere 

una differenza nella vita di coloro che hanno fede in Gesù e di 

coloro che non hanno fede in Gesù. Coloro che hanno fede in Gesù 

condividono con lui l'esperienza della gratuità di Dio Padre, Abba. 

Questa esperienza di paternità deve rivoluzionare la convivenza. 

Deve generare una vita comunitaria che sia fraterna, seme di una nuova società. 

• Matteo 6,33-34: Il Regno al primo posto. Gesù indica due criteri: 

"Cercare prima il Regno di Dio" e "Non preoccuparsi per il 

domani". Cercare in primo luogo il Regno e la sua giustizia significa 

cercare di fare la volontà di Dio e lasciare regnare Dio nella nostra 

vita. La ricerca di Dio si traduce, concretamente, nella ricerca di 

una convivenza fraterna e giusta. Dove c'è questa preoccupazione 

per il Regno, nasce una vita comunitaria in cui tutti vivono da 

fratelli e sorelle e a nessuno manca nulla. Lì non ci si preoccuperà 

del domani, cioè non ci si preoccuperà di accumulare. 
• Cercare prima il Regno di Dio e la sua giustizia. Il Regno di Dio 

deve stare al centro di tutte le nostre preoccupazioni. Il Regno 

richiede una convivenza, dove non ci sia accumulazione, ma 

condivisione in modo che tutti abbiano il necessario per vivere. Il 

Regno è la nuova convivenza fraterna, in cui ogni persona si sente 

responsabile dell'altra. Questo modo di vedere il Regno aiuta a 

capire meglio le parabole degli uccelli e dei fiori, perché per Gesù la 

Provvidenza Divina passa attraverso l'organizzazione fraterna. 

Preoccuparsi del Regno e della sua giustizia è lo stesso che

 preoccuparsi di accettare Dio Padre ed essere fratello e sorella 

degli altri.

 

Nessun commento:

Posta un commento