lunedì 28 maggio 2012

Martedi dopo la Santa Pentecoste
memoria della
MADRE DI DIO

Il culto alla Madre di Dio con il titolo “dell’ Idria” ha origini orientali ed è una abbreviazione di quello di ODIGITRIA
(dal greco “Odegòs”, Guidatrice del Cammino, Condottiera ).


Secondo la tradizione, il nome di “Odigitria” fu attribuito ad una icona della Madonna dipinta da S. Luca evangelista.

Questa icona, che a Gerusalemme era oggetto di particolare venerazione, nel V secolo fu inviata dall’imperatrice Eudossia a Costantinopoli presso l’ imperatrice S. Pulcheria, moglie di Costantino.

S. Pulcheria collocò il dipinto della Madonna in un Tempio innalzato in Suo onore e in ricordo del Concilio di Efeso (anno 431).



Accanto alla chiesa sorgeva un monastero di monaci Basiliani ai quali venne affidata la chiesa e l’ icona della Vergine Maria.



A Costantinopoli la Madonna cominciò ad essere invocata col nome di Odigitria in seguito ad un miracolo presto divenuto famosissimo. Si narra che in un martedì di particolare solennità dedicato a Maria SS., due anziani ciechi stavano recandosi alla chiesa della Madonna in Costantinopoli, quando questi, smarritisi, furono guidati come per mano dalla Madonna e che non appena giunti alla chiesa ebbero miracolosamente la vista.



Altri fanno risalire il nome di “Odigitria” alla pia pratica degli imperatori e dei condottieri degli eserciti, i quali non intraprendevano mai una spedizione militare contro i nemici senza aver prima invocato da Maria SS. la Guida nelle loro imprese.



Qualunque sia l’origine storica di questo titolo è chiaro il significato profondamente evangelico: Maria SS. è infatti “Guida” di ogni cristiano perché ad ognuno addita Gesù Via, Verità e Vita.



L’ immagine propria della Madonna dell’ Itria è quella raffigurante Maria SS. su una cassa portata da due monaci basiliani, detti in greco “calogeri”, ossia “bei vecchi”.Vi è un motivo se la Madonna Odigitria in Sicilia è stata da sempre così raffigurata.



La tradizione vuole che durante l’ assedio di Costantinopoli da parte dei Saraceni (anno 718), due monaci basiliani dopo aver collocata



l’ immagine della Madonna Odigitria su una cassa, e dopo averla condotta fino al mare, la esposero verso la flotta nemica. Dopo le preghiere dei suoi devoti, improvvisamente il mare si agitò ed ecco la flotta saracena fu dispersa.



I soldati siciliani che si trovavano a Costantinopoli a fianco dei cristiani, al loro ritorno in Sicilia in ricordo di così grande prodigio fecero dipingere l’ Odigitria sulla cassa tenuta dai due “vecchioni”.



In Sicilia questo culto si diffuse assai rapidamente e con l’ adattamento della denominazione nelle forme abbreviate di “ITRIA” e “IDRIA” divenne uno dei culti mariani più caratteristici della nostra Isola.



Tuttavia occorre dire che il principale luogo di culto dell’ Idria in Sicilia è lo storico Santuario di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo.



La chiesa nazionale dei Siciliani a Roma, costruita a partire dal 1594, è anch’ essa dedicata a S. Maria dell’ Idria.



Il Messale proprio delle Chiese di Sicilia assegna al Martedì dopo Pentecoste la festività liturgica di S. Maria Odigitria.

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