mercoledì 16 maggio 2012

MERCOLEDÍ DELLA SESTA SETTIMANA
VESPRO dell'ASCENSIONE di
NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO

 Tono pl. 2.

Il Signore è asceso ai cieli * per mandare il Paraclito nel mondo. * I cieli hanno preparato il suo trono, * le nubi il carro su cui salire; * stupiscono gli angeli * vedendo un uomo al di sopra di loro. * Il Padre riceve colui che dall’eternità, * nel suo seno dimora˚. * Lo Spirito santo ordina a tutti i suoi angeli: * Alzate, príncipi, le vostre porte˚. * Genti tutte, battete le mani˚, * perché Cristo è salito dove era prima. 2 volte.

Signore, alla tua ascensione * restarono attoniti i cherubini, * vedendo venire sulle nubi te, Dio˚, * che siedi su di loro˚. * E noi ti diamo gloria, * perché soave è la tua misericordia˚: * gloria a te.

Contemplando la tua esaltazione * sui monti santi, o Cristo˚, * irradia¬zione della gloria del Padre˚, * noi cantiamo la luminosa figura del tuo volto, * adoriamo i tuoi patimenti, * onoriamo la tua risurrezione, * glorificando la tua gloriosa ascensione. * Abbi pietà di noi.

Signore, quando gli apostoli ti videro * sollevarti sulle nubi, * gemendo nel pianto, pieni di tristezza, * o Cristo datore di vita, * tra i lamenti dicevano: * O Sovrano, * non lasciare orfani i tuoi servi˚ * che tu, pietoso, hai amato * nella tua tenera compassione: * mandaci, come hai promesso, * lo Spirito santissimo * per illuminare le anime nostre.

Signore, compiuto il mistero della tua economia, * hai preso con te i tuoi discepoli * e sei salito sul Monte degli Ulivi˚: * ed ecco, te ne sei andato oltre il firma¬mento del cielo. * O tu che per me * come me ti sei fatto pove¬ro˚, * e sei asceso là, da dove mai ti eri allontana¬to, * manda il tuo Spirito santissimo * per illumi¬na¬re le anime nostre.

Gloria. Ora e sempre. Lo stesso tono.

Tu che, senza separarti dal seno paterno˚, * o dol¬cissimo Gesú, * hai vissuto sulla terra come uomo˚, * oggi dal Monte degli Ulivi * sei asceso nella gloria: * e risollevando, compassionevole, la nostra natura caduta, * l’hai fatta sedere con te accanto al Padre˚. * Per questo le celesti schiere degli incorporei, * sbigottite per il prodigio, * estatiche stupivano e, prese da tremo¬re, * magnificavano il tuo amore per gli uomini. * Con loro anche noi quaggiú sulla terra, * glorificando la tua discesa fra noi * e la tua dipartita da noi con l’ascensione, * supplici diciamo: * O tu che con la tua ascensione * hai colmato di gioia infinita i discepoli * e la Madre-di-Dio che ti ha partorito, * per le loro preghiere concedi anche a noi * la gioia dei tuoi eletti, * nella tua grande mi¬sericordia˚.

Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.

Lettura della profezia di Isaia (2,2-3).

Cosí dice il Signore: Negli ultimi giorni si mostrerà

ben visibile il monte del Signore, e la casa di Dio sarà sulla cima delle montagne. Il monte si innalzerà al di sopra dei colli e ad esso andranno tutte le genti. Molti popoli ver¬ranno e diranno: Venite, saliamo al monte del Signore, e alla casa del Dio di Giacobbe: ci dichiarerà la sua via e in essa noi cammineremo.

Lettura della profezia di Isaia (62,10-63,1-3.7-9).

Cosí dice il Signore: Andate, fate il giro delle mie por-

te, approntate la mia via, fate strada al mio popolo e buttate via le pietre dalla strada; levate un vessillo per le genti. Perché, ecco, il Signore lo fa udire sino alle estremità della terra. Dite alla figlia di Sion: Ecco, il tuo Salvatore è giunto e ha con sé la sua mercede, e la sua opera è davanti a lui. Lo chiamerà popolo santo, riscat¬tato dal Signore, e tu sarai detta città ricercata, e non abban¬donata. Chi è costui che viene da Edom? Che con rosse vesti appare da Bosor, ed è cosí bello nel suo abbigliamento? Egli grida con grande forza: Io parlo di giustizia, e di giudizio di salvezza. Perché sono rosse le tue vesti, e i tuoi abiti come macchiati di uva pigiata nel torchio? Sono coperto di uva pigia¬ta: del tutto solo ho pigiato nel torchio, e di tra le genti non c’era con me nessuno. Mi sono ricordato della misericordia del Signore, ricorderò le grandi opere del Signo¬re, la sua lode per tutto ciò che ci ha reso. Il Signo¬re è giudice buono per la casa d’Israele: egli ci tratta secondo la sua miseri¬cordia e secondo l’ab¬bondanza della sua giustizia. E disse: Non siete voi mio popolo? Sono figli, perciò non saranno ribel¬li. E si fece per loro sal¬vezza da ogni tribolazione. Non un ambasci¬atore, non un angelo, ma il Signore stesso li ha salva¬ti, perché li amava e voleva risparmiarli. Egli stesso li ha redenti, li ha solle¬vati e li ha sovresaltati per tutti i giorni dell’e¬ternità.

Lettura della profezia di Zaccaria (14,1.4.8-11).

Cosí dice il Signore: Ecco viene il giorno del Signore.

E in quel giorno si poseranno i suoi piedi sul Monte degli Ulivi che è di fronte a Gerusalemme, dalla parte del levar del sole. In quel giorno scaturirà acqua viva da Gerusalem¬me: metà di essa andrà verso il primo mare e l’altra metà all’ultimo mare, e sarà cosí tanto d’estate che di primave¬ra. Il Signore sarà Re su tutta la terra: in quel giorno ci sarà un solo Signore e uno solo sarà il suo nome, e circonderà tutta la terra e il deserto, da Gabaa fino a Remmon, a sud di Gerusa¬lemme. Ed essa sarà innalzata, e starà al suo posto, dalla porta di Beniami¬no fino al luogo della prima porta e della porta di Gomor, e fino alla torre di Anameel, alla torre degli angoli e ai torchi del re. Abiteranno in essa e non vi sarà piú nulla di maledetto, e si abiterà Gerusalemme con sicu¬rezza.

Alla lití, stichirá idiómela. Tono 1.

Ora che sei asceso ai cieli, * dai quali eri disceso˚, * non

lasciarci orfani, Signore: * venga il tuo Spirito * a portare pace al mondo; * mostra ai figli degli uomini * le opere della tua potenza, * o Signore amico degli uomini.

Gloria. Ora e sempre. Lo stesso tono.

Signore, compiuto nella tua bontà * il mistero nasco¬sto da secoli e da generazioni˚, * sei andato con i tuoi discepoli * al Monte degli Ulivi, * insieme a colei che ha partorito te, * Creatore e Artefice dell’universo: * bisognava infatti che godesse di immensa gioia * per la glorificazione della tua carne, * colei che come Madre piú di tutti aveva sofferto * nella tua passione: * e anche noi, o Sovra¬no, * parte¬cipi di questa gioia, per la tua salita ai cieli, * glori¬fichi¬a¬mo la grande misericor¬dia˚ * che hai usato con noi.

Allo stico, stichirá idiómela. Tono 2.

Sei stato partorito, come tu hai voluto; * ti sei mani¬-

festato, come avevi stabilito; * hai patito nella carne, o Dio nostro; * sei risorto dai morti * e hai calpestato la morte; * sei asceso nella gloria, * tu che tutto riempi, * e ci hai mandato lo Spirito divino * affinché celebriamo e glorifichiamo * la tua divinità.

Stico: Genti tutte, battete le mani, acclamate a Dio, nostro Salvatore.

Mentre tu ascendevi, o Cristo, * dal Monte degli Ulivi, * le schiere celesti che ti vedevano, * si grida¬vano l’un l’altra: * Chi è costui? * E rispondeva¬no: * È il forte, il potente, * il potente in batta-glia; * costui è veramente il Re della gloria˚. * Ma perché sono rossi i suoi vestiti? * Viene da Bosor, cioè dalla ‘car¬ne’˚. * E tu, dopo esserti assiso in quanto Dio * alla destra della Maestà˚, * ci hai inviato lo Spirito santo * per guidare e salvare le anime nostre.

Stico: È asceso Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono della tromba.

Sei asceso nella gloria * dal Monte degli Ulivi, o Cristo Dio, * sotto gli occhi dei tuoi discepoli, * e ti sei assiso alla destra del Padre, * tu che riempi l’uni¬verso con la tua divinità: * e hai mandato loro lo Spirito santo * per illuminare, confermare e santificare * le anime nostre.

Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 2.

È asceso Dio tra le acclamazioni, * il Signore, al suono della tromba˚, * per risollevare l’immagine caduta di Adamo * e inviare lo Spirito Paraclito * a santifica¬zio¬ne delle anime nostre.

Apolytíkion. Tono 4.

Sei asceso nella gloria, * o Cristo Dio nostro, * ralle¬-

grando i discepoli * con la promessa del santo Spiri¬to: * essi rimasero confer¬mati dalla tua benedizione˚, * perché tu sei il Figlio di Dio, * il Redentore del mondo. 3 volte.

Quindi il resto come di consueto e il congedo:

Colui che nella gloria di fra noi è stato assunto ai cie-

li, e si è assiso alla destra di Dio Padre, Cristo, vero Dio nostro...

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