lunedì 30 giugno 2014

1˚ LUGLIO 2014
    Memoria dei santi anárgiri e taumaturghi Cosma e Damiano,         martirizzati a Roma (sotto Carino, 283-285).
 

VESPRO Tono pl. 2. Aftómelon. Riposta nei cieli tutta la speranza, * i santi si sono messi in serbo * un tesoro inviolabile: * gratuitamente hanno ricevuto, * gratuitamente danno ai malati le guari¬gioni˚; * non hanno posseduto né oro né argento, * con¬forme al vangelo˚; * hanno fatto partecipi uomini e bestie * dei loro benefici * per divenire perfettamente ubbidienti a Cristo * e poter cosí intercedere con fran¬chezza * per le anime nostre.
Hanno disprezzato la materia * che si corrompe sulla terra, * e, vivendo nella carne, * sono divenuti citta¬dini del cielo come angeli, * i due compagni di uguale sentire, * la coppia dei santi * di uguali costumi e di un’anima sola. * Per questo accordano a tutti i malati le guarigioni, * offrendo gratuitamente il benefi¬cio * a chi ne ha bisogno: * celebriamoli degnamente nelle loro feste annuali, * perché essi inter¬cedono con franchezza * per le anime nostre.
Essendosi resi dimora della Triade * in tutta la sua pienezza, * Cosma e Damiano di mente divina, * la coppia cele¬brata, * come fonti fanno scaturire * i flutti delle guarigioni da sorgente apportatrice di vita; * le loro stesse reli¬quie * al toccarle guariscono i mali: * e i loro soli nomi * scac¬ciano le malattie dai mortali. * Causa di salvezza * per tutti quelli che in loro si rifu¬giano, * essi interce¬dono presso Cristo con franchezza * per le anime nostre.
Gloria. Tono pl. 2. Di Anatolio.
Eterna è la grazia dei santi * ricevuta da Cristo: * per questo anche le loro reliquie * per divina potenza * sono sempre operanti con i prodigi; * i loro soli nomi, invocati con fede, * fanno cessare inguaribili dolori: * grazie a loro, o Signore, * libera anche noi dalle passio¬ni * dell’anima e del corpo, * nel tuo amore per gli uomini.
Ora e sempre. Theotokíon.
Chi non ti dirà beata, o Vergine tutta santa?˚ * Chi non celebrerà il tuo parto verginale? * Perché l’Unigenito Figlio che intemporalmente dal Padre è rifulso, * egli stesso, ineffabilmente incarnato, * è uscito da te, la pura: * Dio per natura e per noi fatto uomo per natu¬ra˚, * non diviso in dualità di persone, * ma da ricono¬scersi * in dualità di nature, senza confusione47 . * Imploralo, augu¬sta beatissima, * perché sia fatta miseri¬cordia alle anime nostre.
Ingresso, Luce gioiosa e il prokímenon del giorno.
Se si vuole solennizzare, si leggono le letture dei martiri (v. al 27 di questo stesso mese, p. 814).
Allo stico, stichirá dall’októichos.
Volendo, gli stichirá prosómia dei santi.
Tono 1. Esultanza delle schiere celesti.
Nella memoria degli anárgiri, * accorriamo tutti insieme con cuore puro * e coscienza senza macchia, * ad essi insieme acclaman¬do: * Gioite, o due compagni * che siete guarigione dei malati, * perché da Dio avete ricevuto * la facoltà di guarire.
Stico: Per i santi che sono nella sua terra, il Signore ha reso mirabili, in loro, tutte le sue volontà.
Avendo perfettamente osservato * i comandamenti del Signore, * e reciso con grande sapienza * il morbo dell’ava¬rizia, * voi curate gratuitamente: * è dunque dovere per noi, o taumaturghi, * onorare la vostra venerabilissima dormizio¬ne. * Pregate per la nostra salvezza.
Stico: Ecco, che cosa è bello o che cosa dà gioia, se non l’abitare dei fratelli insieme?
Poiché avete ottenuto da parte dell’unico Dio * piena facoltà di usare misericordia e salvare, * liberate da ogni specie di pericoli * quanti con fede vi celebra¬no, * o anárgi¬ri teòfori, * liberateli dai mali, dai pericoli e dalle tentazioni * sia dell’anima che del corpo.
Gloria. Tono pl. 2.
Avendo sempre Cristo operante in voi, * o santi anárgiri, * fate meraviglie nel mondo, * con le vostre cure ai malati. * La casa in cui curate è infatti come sorgen¬te inesauribile: * quando vi si attinge, * ancor piú trabocca; * fatta scorrere, sovrabbonda, * riversandosi e moltiplicandosi ogni giorno, * a tutti provvedendo senza venir meno; * quelli che vi attingono, * si saziano di guarigioni * ed essa permane inesausta. * Come vi chiameremo? * Medici che curano anime e corpi, * guari¬tori di mali inguaribili * che gratuitamente guariscono tutti * perché hanno ricevuto carismi dal Cristo Salvatore, * che ci elargisce la grande miseri¬cordia˚.
Ora e sempre. Theotokíon. Il terzo giorno sei risorto.
Non c’è in te conversione, * o anima impenitente: * perché tardi? * È vicino il taglio della morte, * e la fine arriva come un ladro: * corri alla Madre-di-Dio, * pròstrati a lei.
Apolytíkion. Tono pl. 4.
Santi anárgiri e taumaturghi, * visitateci nelle nostre infermità: * gratuitamente avete ricevuto, * gratuitamente date a noi˚.
Altro apolytíkion. Tono 4. Presto intervieni.
Quali divini guaritori * e medici dei mortali, * voi fate gratuitamente scaturire per noi * le vostre cure, * o anárgiri gloriosi: * liberate dunque da malattie * e infermità incurabili * quanti si mettono sotto la vostra augusta protezione, * o Cosma e Damiano, * germogli di Roma.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon.

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