Memoria del nostro santo
padre Giovanni Crisostomo,
arcivescovo di Costantinopoli (407).
GRANDE VESPRO
Tono 4. Come generoso fra i martiri.
Celebriamo col canto * la tromba aurea, * lo strumento
divinamente ispirato, * l’inesauribile oceano di dottrine, * il sostegno della Chiesa, * l’intelletto celeste, *
l’abisso della sapienza, * il calice tutto d’oro * che versa fiumi di insegnamenti fluenti miele, * e irriga la creazione.
Onoriamo degnamente Giovanni dalla parola d’oro, * l’astro senza
tramonto * che illumina tutta la terra * con i raggi degli insegnamenti,
* l’araldo della conversione * la spugna tutta d’oro * che toglie
l’umida mollezza della terribile disperazione * e bagna i cuori logorati
dai peccati.
Sia magnificato con inni il Crisostomo, * l’angelo
terrestre * e uomo celeste, * la rondine faconda e dalle molte voci, *
il tesoro delle virtú, * la roccia che non si spezza, * il modello dei
fedeli, * l’emulo dei martiri, * colui che è pari ai santi angeli, *
eguale nei costumi ai santi apostoli.
Gloria. Tono pl. 2.
O
venerabile tre volte beato, * padre santissimo, * buon pastore, *
discepolo del Cristo, pastore supremo, * tu che dai la vita per le
pecore˚: * chiedi anche ora, * o Giovanni Crisostomo degno di ogni lode,
* che per la tua intercessione ci sia donata * la grande misericordia˚.
Ora e sempre. Stesso tono. Theotokíon.
Chi non ti dirà beata, o Vergine tutta santa˚? * Chi non celebrerà il
tuo parto verginale? * Perché l’Unigenito Figlio che intemporalmente dal
Padre è rifulso, * egli stesso, neffabilmente incarnato, * è uscito da
te, la pura: * Dio per natura e per noi fatto uomo per natura˚, * non
diviso in dualità di persone, * ma da riconoscersi * in dualità di
nature, senza confusione. * Imploralo, augusta beatissima, * perché sia
fatta misericordia alle anime nostre.
Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.
Lettura del libro dei Proverbi (passim).
Del giusto si fa memoria tra le lodi, e la benedizione del Signore è
sul suo capo. Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, e il mortale che
conosce la prudenza. Meglio è trafficare per essa che per tesori d’oro e
d’argento. Essa è piú preziosa di pietre di gran valore: nessun oggetto
pregiato può starle a fronte. Dalla sua bocca infatti esce la
giustizia, e sulla lingua reca la legge e la misericordia. Ascol¬tatemi
dunque, o figli, perché dirò cose sante: e beato l’uomo che custo¬dirà
le mie vie. Perché le mie uscite, sono uscite di vita, ed è pronta la
benevolenza da parte del Signore. Perciò vi esorto e alzo la voce verso i
figli degli uomini: Io, la sa¬pien¬za, ho fondato il consiglio, la
conoscenza e la riflessione, io le ho chiamate.
Mio è il consiglio,
mia la certezza, mia la prudenza, mia la forza. Io amo coloro che mi
amano: quelli che mi cercano troveranno grazia. O semplici, imparate
dunque la finezza, e voi indotti, rendete assennato il cuore.
Ascol¬tatemi ancora, e dirò cose sante, svelerò con le mie labbra cose
rette. La mia gola mediterà la verità: sono abo¬minevoli davanti a me le
labbra mendaci. Sono dette con giustizia tutte le parole della mia
bocca, nulla vi è in esse di tortuoso o di perverso. Tutto è retto per
chi comprende, e diritto per quelli che trovano la conoscenza. Poiché io
vi insegno cose vere, affinché la vostra speranza sia nel Signore, e
siate ripieni di Spirito.
Lettura del libro dei Proverbi e della Sapienza di Salomone (passim).
La bocca del giusto stilla sapienza, e le labbra degli uomini conoscono
le grazie. La bocca dei sapienti medita la sapienza: e la giustizia li
libera dalla morte. Alla morte di un uomo giusto, non è perduta la
speranza, perché un figlio giusto nasce alla vita, e mieterà fra i suoi
beni un frutto di giustizia. Luce sempiterna per i giusti; presso il
Signore troveranno grazia e gloria. La lingua dei sapienti conosce il
bene, e nel loro cuore riposa la sapienza. Il Signore ama i cuori santi,
e gli sono accetti tutti coloro che sono immacolati nel loro cammino.
La sapienza del Signore illumina il volto dell’assennato: essa infatti
previene quelli che la desiderano, prima di essere conosciuta, ed è
facilmente contemplata da quelli che la amano. Chi di primo mattino la
cerca non faticherà, e chi veglia per lei sarà presto senza affanni.
Perché essa va in giro alla ricerca di quelli che sono degni di lei, e
con benevolenza appare loro sui sentieri.
Mai il male prevarrà sulla
sapienza. Per questo mi sono innamorato della sua bellezza, l’ho amata e
l’ho ricercata dalla giovinezza, e mi sono studiato di prenderla come
sposa. Perché il Creatore dell’universo l’ha amata. Essa infatti è
iniziatrice alla scienza di Dio, ed è lei che sceglie le sue opere. Le
sue fatiche sono virtú: è lei che insegna temperanza e pru¬denza,
giustizia e fortezza, delle quali nulla è piú utile agli uomini nella
vita. Se poi uno desidera molta esperienza, essa sa farsi un’idea delle
cose antiche e delle future; conosce le sottigliezze dei discorsi e le
soluzioni degli enigmi; prevede segni e prodigi e le vicende dei tempi e
delle epoche: è per tutti buon consigliere. Perché in essa c’è
immortalità, e buona fama nella partecipazione ai suoi discorsi.
Per
questo pregai il Signore, lo supplicai e gli dissi con tutto il cuore:
Dio dei padri e Signore di misericordia, tu che hai fatto tutte le cose
con la tua parola, e che con la tua sapienza hai creato l’uomo perché
domini sulle creature da te fatte e governi il mondo con santità e
giustizia: dammi la sapienza che siede con te in trono, e non mi
escludere dal numero dei tuoi figli, perché io sono tuo servo e figlio
della tua ancella. Mandala dalla tua santa dimora e dal trono della tua
gloria, affinché mi assista e mi insegni ciò che ti è gradito, e mi
guidi nella conoscenza e mi custodisca nella sua gloria. Perché i
pensieri dei mortali sono tutti timidi, e incerte le loro riflessioni.
Lettura del libro della Sapienza di Salomone (passim).
Quando il giusto viene lodato, si rallegrano i popoli: il suo ricordo
infatti è immortale, perché è noto a Dio e agli uomini, e la sua anima è
gradita al Signore. Bramate dunque, o uomini, la sapienza, desideratela
e ne riceverete ammaestramento. Poiché il suo principio è amore e
osservanza delle leggi. Onorate la sapienza, per regnare in eterno. Vi
annuncerò e non vi nasconderò i misteri di Dio: poiché egli stesso è
guida della sapienza e correttore dei sapienti, e nella sua mano sta
ogni prudenza e scienza nei lavori.
La sapienza artefice
dell’universo mi ha ammaestrato: poiché vi è in essa uno spirito
intelligente, santo; essa è riflesso della luce eterna e immagine della
bontà di Dio. Essa forma amici di Dio e profeti. Essa è piú nobile del
sole, e supera ogni costellazione di astri: paragonata alla luce, è
trovata superiore. Essa ha liberato dalle pene i suoi servi e li ha
guidati per sentieri diritti. Ha dato loro una scienza santa, li ha
custoditi da coloro che li insidiavano e ha assegnato loro la vittoria
in una forte lotta, affinché tutti conoscano che la pietà è piú potente
di tutto e che mai il male prevarrà sulla sapienza, né la giustizia
punitrice risparmierà i malvagi.
Dicevano infatti in se stessi, con
ragionamento non retto: Opprimiamo il giusto, non risparmiamo la sua
dignità né rispettiamo l’annosa canizie del vecchio; la nostra forza ci
sia legge. Tendiamo insidie al giusto perché ci è di imbarazzo, si
oppone alle nostre opere e ci attribuisce la responsabilità delle
trasgressioni della nostra educazione. Proclama di avere la conoscenza
di Dio e si dichiara figlio del Signore. È divenuto un rimprovero ai
nostri pensieri. Ci è di peso anche solo vederlo, perché la sua vita è
diversa da quella degli altri e le sue vie sono tutt’altra cosa. Siamo
stimati da lui come qualcosa di adulterato, si tiene lontano dalle
nostre strade come da immondezze e proclama beata la fine del giusto.
Vediamo dunque se le sue parole sono vere, e verifichiamo ciò che ne
sarà. Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti per conoscere la sua
mitezza e saggiare la sua pazienza. Condanniamolo a una morte infame,
perché secondo le sue parole, verrà soccorso.
Questo hanno pensato e
si sono ingannati, perché la loro malizia li ha accecati. Non hanno
conosciuto i misteri di Dio, né hanno considerato che tu sei l’unico Dio
che ha potere di vita e di morte, che salva nel tempo della
tribolazione e libera da ogni male: il pietoso e il misericordioso che
dà gra¬zia ai suoi santi e resiste col suo braccio ai superbi.
Allo stico, stichirá prosómia.
Tono pl. 1. Gioisci, tu che sei veramente.
Gioisci, amabile e ispirato strumento d’oro della Chiesa; * lingua che
ci ha benevolmente descritto * le varie forme della penitenza; * aureo
intelletto; * rondine dalla bocca d’oro, * colomba che, secondo la
parola del salmo, * ha il dorso risplendente di riflessi d’oro, * nello
smagliante verdeggiare delle virtú˚; * torrente tutto d’oro * che
riversa i suoi flutti; * bocca divina * che si fa garante della divina
benevolenza. * Implora Cristo * perché mandi sulle anime nostre * la
grande misericordia˚.
Stico: La mia bocca parlerà sapienza, e la meditazione del mio cuore intelligenza.
Gioisci, padre degli orfani; * prontissimo soccorso di chi subisce
ingiustizia; * provveditore dei bisognosi; * nutrimento degli affamati; *
correzione dei peccatori; * accortissimo e venerabilissimo medico delle
anime; * rigore di eccelsa teologia; * chiarezza delle Scritture dello
Spirito; * legge di perfetta prassi; * regola rettissima; *
contemplazione e pratica, * che sono gli apici della sapienza. * Implora
Cristo * perché mandi sulle anime nostre * la grande misericordia˚.
Stico: La bocca del giusto mediterà la sapienza, ma la lingua dell’iniquo andrà in rovina.
Hai reso te stesso * casa consacrata delle sacre virtú: * in te infatti
hanno preso dimora, o padre, * come in un santo e purissimo tempio: *
perché governando veramente i sensi del corpo, * hai custodito la tua
mente pura dalle passioni, * come in un inviolato tesoro; * divenuto
cosí molto simile a Dio, * o beatissimo, * hai presieduto alla Chiesa, *
adorno della dignità gerarchica, * e supplichi Cristo, * che dona al
mondo * la grande misericordia˚.
Gloria. Tono pl. 2.
Sei
divenuto tromba dalla voce aurea, * o tu dall’aurea eloquenza, * o
Crisostomo, * orefice dei cuori dei fedeli * con i tuoi insegnamenti
frutto di auree fatiche: * poiché, come dice il profeta, * è uscito il
suono delle tue dottrine˚, * padre santo, * e ha illuminato i confini
del mondo intero.
Ora e sempre. Theotokíon.
Il mio Creatore e
Redentore, * il Cristo Signore, * procedendo dal tuo grembo, o tutta
pura, * rivestendosi di me * ha liberato Adamo dalla maledizione
antica˚. * Per questo, o tut¬ta pura, * noi gridiamo senza sosta a te, *
veramente Madre-di-Dio e Vergine, * il ‘Gioisci’ dell’angelo˚: Gioisci,
Sovrana, * avvocata, protezione e salvezza * delle anime nostre.
Apolytíkion. Tono pl. 4. Aftómelon.
La grazia della tua bocca, * che come torcia rifulse, * ha illuminato
tutta la terra, * ha deposto nel mondo * tesori di generosità, * e ci ha
mostrato la sublimità dell’umiltà. * Mentre dunque ammaestri con le tue
parole, * o padre Giovanni Crisostomo, * intercedi presso il Verbo,
Cristo Dio, * per la salvezza delle anime nostre.
Theotokíon.
Tu
che per noi sei nato dalla Vergine * e ti sei sottoposto alla
crocifissione˚, * o buono, * tu che con la morte hai spogliato la morte,
* e come Dio hai manifestato la risurrezione, * non trascurare coloro
che con la tua mano hai plasmato˚, * mostra, o misericordioso, il tuo
amore per gli uomini: * accogli, mentre intercede per noi, * la
Madre-di-Dio che ti ha partorito, * e salva, o Salvatore nostro, * il
popolo che non ha piú speranza.
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