Memoria del santo profeta Abdia
del santo martire Barlaam.
VESPRO
Al Signore, ho gridato, 6 stichi e 3 stichirá prosómia del profeta.
Tono 1. Martiri degni di ogni lode.
Divenuto, o Abdia, * fulgido ricettacolo dello Spirito, * e da lui illuminato, * sei stato arricchito di una divinissima forma di profezia, * della prescienza delle cose future * e della conoscenza della verità: * e
ora implora per le anime nostre la pace, * e la grande misericordia˚.
Uno è definito Dio, * con proprietà primarie * e con segni
caratteristici conformi all’essenza: * a questi hanno parte i gloriosi e
venerabili profeti, * per partecipazione e per grazia, *
secondariamente, nella misura della relazione con Dio, * perché il
Signore illumina i suoi servi * col proprio splendore.
Mentre ti
riempi della luce senza tramonto * e contempli la gloria * che
oltrepassa intelletto e mente, * stando presso il Sovrano dell’universo,
* beato Abdia, * divenuto divino vate, * supplicalo di dare alle anime
nostre la pace * e la grande misericordia˚.
Del martire. Tono 4. Come generoso fra i martiri.
Sei divenuto piú saldo di una statua, * piú forte del bronzo * e piú
resistente del ferro: * ciascuna di queste cose infatti * cede consumata
dal fuoco * e rapidamente si dissolve, * vinta dalla sua forza, *
mentre la tua inflessibile destra distesa, * data alle fiamme, * è
prodigiosamente scampata ai carboni ardenti, * o sapientissimo.
Sei
apparso quale sacerdote, * stando presso Dio e a lui accostandoti, * o
beato, * non con sangue estraneo, ma col tuo proprio sangue˚, * e con
mano di martire * hai offerto incenso di soave odore * non alle
seduzioni dei demoni, * ma a Cristo, Salvatore e Sovrano, * che regna in
eterno.
Pieni di gioia, * o degno di ogni lode, * noi ti chiamiamo
sacerdote offerente * e agnello offerto, * perché l’uno e l’altro tu
sei: * hai infatti offerto te stesso a Dio in olocausto * come vittima
immacolata * col fuoco dei tormenti; * lui dunque implora per la
salvezza di quelli che onorano * la tua memoria ovunque celebrata.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon, stessa melodia.
Tu che sei reggia del Sovrano piena di luce * e nube di luce˚, * o
favorita dalla divina grazia, * di colui che è sorto dal tuo grembo, * o
tutta immacolata, * illumina la nostra anima e la nostra mente, * e,
distruggendo tutti gli scandali dell’ingannatore, * con la tua
intercessione, o Vergine, * rinsalda il nostro pensiero.
Allo stico, stichirá dall’októichos.
Apolytíkion del profeta. Tono 2.
Festeggiando, Signore, * la memoria del tuo profeta Abdia, * tramite lui ti imploriamo: * Salva le anime nostre.
Altro apolytíkion, del martire. Tono 4.
Il tuo martire, Signore, * con la sua lotta, * ha ricevuto da te,
nostro Dio, * la corona dell’incorruttibilità: * con la tua forza,
infatti, * ha abbattuto i tiranni * ed ha anche spezzato * le impotenti
audacie dei demoni. * Per le sue preghiere, * o Cristo Dio, * salva le
anime nostre.
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