mercoledì 5 dicembre 2012


  1. 6 DICEMBRE 2012
    MEMORIA DI S. NICOLA DI MIRA
    Mbrëmësore Shën Kolli Mirës 
    Vespro di S.Nicola di Mira 

    Mbrojtës i mathë edhè i ndshetë për atà çë janë në rrëzik je ,o i lum shën Nikolë ligjëronjës i Krisht për atà në dhe e në lundrë e afër e largu, ndëmjetës i fort e ndodhie e kekjie.
    Mostrandoti realmente degno del tuo nome, sei divenuto per il popolo fedele forte vittoria nelle tentazioni, o san Nicola, vero servo di Cristo: dovunque infatti tu venga invocato, rapidamente previeni con amore quanti accorrono sotto la tua protezione, poiché tu, rendendoti di giorno e di notte * visibile alla fede, * salvi da prove e sventure.
    Në Mirë tue banuar me hir myron u dëftove vërteta i lyejtur me myron i mendçëm,shejti Nikolë arhjerarhë i Krishrit. E lyen me vaj fakjet e atireve çë me besë e mall të lumin kujtim përherë kujtojëm tue i liruar nga çëdò e kekjie e rrëzikje atà e te helmet, o At me parkalesit t’ote t’in’Zoti.
    Tu che quanto ai sensi * hai dimorato a Mira, * sei realmente divenuto unguento profumato [myron], * unto con profumato unguento spirituale, * o san Nicola, pontefice di Cristo, * ed effondi profumo sul volto di quanti * con fede e amore * sempre festeggiano la tua memoria ovunque celebrata, * liberandoli da sventure, * pericoli e tribolazioni, o pa dre, * con la tua intercessione presso il Signore.
    Mundje u dëftove me të drejt i popullit të besëm te ngariet, i fort shejti Nikol i Krishtit vërtet shërbëtuar, pse gjithkund i thritur sa më shpejt anangase tek atà çë rrjeëdhiën natë e ditë tue të ftuar me besën shpëton nga ngarie e rrëzikje.
    Grande e fervido soccorritore * tu sei per coloro che sono nei pericoli, * o glorioso san Nicola, * sacro annunciatore di Cristo: * per quelli che sono sulla terra * e per quelli che sono in mare, * per i vicini e i lontani, * quale pietosissimo e potente intercessore. * Per questo qui convenuti gridiamo: * Intercedi presso il Signore, * affinché siamo liberati da ogni sventura.
    . Me t’çilat lëvdi mënd’t’këndojëm Jerarhun çë me kurmin rri në Mirë, po me shpirtin rrjeth te gjithë atà çë me mall e dishirojën. Ai ngushëllimi i atireve çë janë në helm, pështrimi për atà çë janë në rrëzik; ai ë pirgu i lutësis, mbrojtësi i të besmëvet. Aì pr’anë të çilit, tu urrejtur krenarin, e prishi tue pasur lipisì.
    Con quali ghirlande di lodi * coroneremo il pontefice? * Lui che nella carne è a Mira * e in spirito previene * tutti coloro che sinceramente lo amano: * conforto di tutti i tribolati, * rifugio di tutti coloro che sono nei pericoli, * torre di pietà * e difensore dei fedeli, * lui, per il quale Cristo, * che possiede la grande misericordia˚, * ha abbattuto l’alterigia dei nemici.

    Me t’çilat melodhì do t’lëvdojëm Jerarhun? Ai ë luftar i lutësis, një nga Kryetarët e Klishës. Mbronjës e mësonjës, mundësor mbi gjith eretikët, ai çë mundi Ariin kundështar i ndsehtë, ai paj të çilit Krishti shtipi krenarìn, pse ka shumë lipisì.
    Con quali inni melodiosi * loderemo il pontefice? * L’avversario dell’empietà * e difensore della pietà, * capo nella Chiesa, * grande combattente e maestro, * colui che ha svergognato tutti i non ortodossi, * il distruttore e ardente avversario di Ario, * del quale, mediante lui, il Cristo, * che possiede la grande misericordia˚, * ha abbattuto l’alterigia.
    Me të çilët këndime profetikë do t’lëvdojëm Jerarhun, ai sheh atà janë lark skurse i përpara, e atà çë lipsen si të pranishmë. Ai rrjet nëpër gjithë jetën e liron gjithë atà çë vuajën padrejtësi. Ai i dëftonet rregjit te ëndërra sa t’lironjë nga dënim të padrejt të burgosurit. Ai isht ipasur lipisie e madhe.
    Con quali canti profetici * loderemo il pontefice? * Lui che prevedeva le cose lontane * e chiaramente le preannunciava * vaticinando su di esse come fossero presenti; * lui che percorreva tutta la terra * e liberava tutti quelli che subivano ingiustizia, * lui che è apparso in sogno al re di senno divino * e ha liberato da ingiusta morte i prigionieri, * lui che è ricco della grande misericordia˚.
    Lëvdi….
    Ejani të besmë t’i bëjëm harè të madhit Jerarhë, lëvdia e atëravet, krua famasmësh e të besmëvet mbronjës i mathë tue thënë : të fatemi, ruanjës i Mirës e kryetar e nderuam e shtillë e pashkundshme. Të fatemi, o gëzim i hjynushëm i të helmuamëvet e mbreonjës i ndsehtë i atireve çë vuajën padrejtësi. E nani, o i shën Kole, mos pushò t’ì lutesh Zotit Krisht për atà çë me besë e mali të nderojën kujtimin gazmor t’ënt.
    Gloria. Tono pl. 2.
    Convenuti insieme, o amici della festa, * celebriamo con lodi canore * lo splendore dei pontefici, * la gloria dei padri, * la fonte dei prodigi, * il grandissimo soccorritore dei fedeli * e diciamo: * Gioisci, custode di Mira, * suo venerabile vescovo * e sua salda colonna. * Gioisci astro fulgidissimo * che fai risplendere di prodigi * i confini della terra. * Gioisci, divina gioia dei tribolati * e fervidissimo protettore * di chi subisce ingiustizia. * Anche ora, Nicola beatissimo, * non cessare di intercedere presso il Cristo Dio * per quanti con fede e amore * sempre onorano la tua lieta * e solennissima memoria.
    Nani….
    Përgatitu, o shpellë, Virgjëresha isht e vien tue prur në gji Kjenkjin. Grazhdë, prit mirë Atë çë neve njerëzë me fialën e’tij na liroi nga mëkata. O delmerë çë ruani jashta, bëni desumi kësaj famasmie të drruame. E ju magjinjtë, nga Persia ejani e falni arin, livanin e mirrën rregjit, pse u dëftua in’Zot nga Virgjëra Mërie, e çila si shërbëtore, tue u përujur , e proskjinisi tue thëne Atij çë kishë në gji: si më bëre mëmë, si mu leve, o Shpëtuesi e Perëndia jimë?
    Ora e sempre. Proeórtion. Stesso tono.
    Prepàrati, o grotta: * perché viene l’agnella, * portando in seno il Cristo. * Ricevi, o greppia, * colui che con la parola * ha liberato noi abitanti della terra * dal nostro agire contro ragione. * Pastori che pernottate nei campi, * testimoniate il tremendo prodigio˚. * E voi magi dalla Persia, * offrite al Re * oro, incenso e mirra˚: * perché è apparso il Signore * dalla Vergine Madre. * Inchinandosi davanti a lui come serva, * la Madre lo ha adorato, * dicendo a colui che portava fra le braccia: * Come sei stato seminato in me? * O come in me sei stato generato, * mio Redentore e Dio?

    Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.
    Lettura del libro dei Proverbi 
    Del giusto si fa memoria tra le lodi, e la benedizione del Signore è sul suo capo. Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, e il mortale che conosce la prudenza. Meglio è trafficare per essa che per tesori d’oro e d’argento. Essa è piú preziosa di pietre di gran valore: nulla di malvagio può opporsi ad essa; essa è ben nota a tutti coloro che le si accostano: nessun oggetto pregiato può starle a fronte. Dalla sua bocca infatti esce la giustizia, e sulla lingua reca la legge e la mi sericordia. Ascoltatemi dunque, o figli, perché dirò cose sante: e beato l’uomo che custodirà le mie vie. Perché le mie uscite, sono uscite di vita, ed è pronta la benevolenza da parte del Signore. Perciò vi esorto e alzo la voce verso i figli degli uomini: Io, la sapienza, ho fondato il consiglio, la conoscenza e la riflessione, io le ho chiamate.
    Mio è il consiglio, mia la sicurezza, mia la prudenza, mia la forza. Io amo coloro che mi amano: quelli che mi cercano troveranno grazia. O semplici, imparate dunque la finezza, e voi indotti, rendete assennato il cuore. Ascoltatemi ancora, e dirò cose sante, svelerò con le mie labbra cose rette. La mia gola mediterà la verità: sono abominevoli davanti a me le labbra mendaci. Sono dette con giustizia tutte le parole della mia bocca, nulla vi è in esse di tortuoso o di perverso. Tutto è retto per chi comprende, e diritto per quelli che trovano la conoscenza. Poiché io vi insegno cose vere, affinché la vostra speranza sia nel Signore, e siate ripieni di Spirito.
    Lettura del libro dei Proverbi (10,31-11,12).
    La bocca del giusto distilla sapienza, ma la lingua dell’ingiusto perirà. Le labbra degli uomini giusti conoscono grazie, ma la bocca degli empi va in rovina. Le bilance false sono un abominio davanti al Signore, mentre il peso giusto gli è gradito. Dove entra la tracotanza, là entra anche il disonore, mentre la bocca degli umili medita la sapienza. La perfezione degli uomini retti li guiderà, ma l’inganno di quelli che agiscono con perfidia li deprederà. Non gioveranno le ricchezze nel giorno dello sdegno, ma la giustizia libererà da morte.
    Quando muore un giusto, lascia rammarico, mentre la perdizione degli empi è sempre pronta e causa soddisfazione. La giustizia dell’uomo senza macchia gli apre strade diritte, mentre l’empietà incontra l’ingiustizia. La giustizia degli uomini retti li libererà, mentre gli iniqui sono condannati dalla sconsideratezza. Quando un uomo giusto muore, non perisce la speranza, mentre perisce il vanto degli empi. Il giusto sfugge al laccio, e al suo posto è consegnato l’empio. Nella bocca degli empi c’è una trappola per i cittadini, ma l’intelligenza dei giusti spiana il cammino. Coi beni dei giusti prospera la città, mentre ci si rallegra per la perdizione degli empi. Con la benedizione degli uomini retti si innalza la città, ma con la bocca degli empi viene abbattuta. Chi manca di senno beffeggia i cittadini, ma l’uomo prudente si tiene in silenzio.

    Lettura del libro della Sapienza di Salomone (4,7-15).
    Il giusto, quand’anche giunga a morire, sarà nel riposo: poiché vecchiaia venerabile non è quella di un lungo tempo di vita, né si misura col numero degli anni. Ma la prudenza equivale per gli uomini alla canizie, e età avanzata è una vita senza macchia. Divenuto gradito a Dio, è stato da lui amato, e poiché viveva tra peccatori, è stato trasferito. È stato rapito perché la malizia non alterasse la sua intelligenza e l’inganno non sviasse la sua anima. Poiché il cattivo fascino del male oscura il bene, e l’agitarsi della concupiscenza guasta la mente innocente. Reso in breve perfetto, ha portato a termine un lungo corso: la sua anima era infatti gradita al Signore, per questo si è affrettato a toglierlo di mezzo alla malvagità. I popoli hanno visto ma non hanno compreso, né hanno posto mente a questo fatto: che grazia e misericordia sono con i suoi santi, ed egli visita i suoi eletti.
    Apostiha
    T’falemi, krye e shejte, ndenjë e dëlirë virtutësh, i hjynushëm i të perëndishmes prifërì rregullim, o delmer i mathë i shkëlkjìem, flakë çë të fitories embërin kjell, tek atà në mbëhì me të dhëmbur i kjellur si te të sëmurët çë parkalesiën. Lirues i shpejt, fortezë shpëtuese për kë me besë kremton kujtimin t’ënt . Krishtit lutu,o i lum, sa t’na ket të madhen lipisì
    Stico .: E çmuame përpara t’in’Zoti vdekjia e Shejtravet t’tij
    Gioisci, sacro capo, * puro ricettacolo delle virtú, * divina regola del divinissimo sacerdozio, * grande pastore, * fulgidissima fiaccola, * tu che porti il nome della vittoria, * tu che ti chini compassionevole su chi prega, * che ti pieghi alle suppliche dei deboli, * liberatore sempre pronto, * presidio di salvezza * per tutti quelli che onorano con fede * la tua augustissima memoria: * implora Cristo, * perché sia donata alle anime nostre * la grande misericordia˚.
    Stico: Preziosa davanti al Signore la morte del suo santo. 
    T’falemi, o mendie e shejte, të Trinis ndenjë e dëlirë, o shtillë e Klishës e të besmëvet kjëndresë, t’atireve çë vuajën ndihma. O yll, çë me rrëmpat e lusivet të pritura mirë largon të ngarievet e ngushtimëvet errësirën gjithëmonë, o Jerarhë Nikolë; liman i kjetëm tek i çili rrjedhiën nga furturët e gjellës të ndjekurit e shpëtonen, Krishtit lutu për shpirtrat t’anë të ket të madhen lipisi.
    Stico:Priftrat t’atë, o Zot ,ka ‘vishen me drejtëri e me Shejtrat t’ate ka’gëzonen
    Gioisci, intelletto sacratissimo, * pura dimora della Triade, * colonna della Chiesa, * sostegno dei fedeli, * soccorso degli oppressi, * astro che con i fulgori delle tue preghiere accette * sempre dissipi la tenebra * delle tentazioni e delle tribolazioni, * o pontefice Nicola: * porto placidissimo nel quale trovano salvezza * quanti, circondati dai marosi della vita, * in esso si rifugiano. * Supplica Cristo * di donare alle anime nostre * la grande misericordia˚.
    Stico: I tuoi sacerdoti,Signore,si rivestiranno di giustizia,i tuoi santi esulterno.
    T’falemi, o i mbushur me zell të hjynushëm, çë nga tërhekjia e kekjie liron atà çë jan’e vdesiën pa të drejt me urdhurim të tmerrshëm e tue u ftuar te ëndërrat. O krua çë buron në Mirë, o Nikolë,t’mira me kjosmë e shpirtrat ujìs, sihjenin e èpshëvet tue prishur. Shapatë çë zizanin e gënjeshtres pret; shprishen në erë të Ariut mësimet të mbrazëtë. Krishtit lutu për shpirtrat t’anë t’i ket lipisi.

    Gioisci, tu che, pieno di zelo divino, * hai liberato dalla maligna accusa * coloro che stavano per morire ingiustamente, * presentandoti in modo terribile, * con visite in sogno. * O Nicola, fonte che a Mira * fa copiosamente zampillare unguenti profumati * e ne irrora le anime, * rimuovendo il fetore delle passioni; * spada che recidi la zizzania dell’inganno; * ventilabro che disperdi la pula * degli insegnamenti di Ario. * Supplica Cristo * di mandare sulle anime nostre * la grande misericordia˚.
    Lëvdi….
    O njeri i Perëndìs e shëndojës i besëm, shërbëtuar i t’in’Zoti, njerì dëshiresh, puçer i sgledhur, shtillë e themel i Klishës, trazhgimtar i rregjërìs, mos pushò t’i lutesh t’in’Zoti për ne.
    Gloria. 
    Uomo di Dio e fedele servitore, * ministro del Signore, * uomo dilettissimo˚, * strumento di elezione˚, colonna e sostegno della Chiesa, * erede del regno, * non cessare di gridare per noi verso il Signore.
    Nani…
    E panusërte Virgjërë, ngha vien? Kush të lindi tij? Kush ë Mëma jote? Si te gjiri jit kjell Stisorin? Si mbete Virgjërë? O gjithë e shejte, na shohiëm tek ti të mbaruamë mystere të mëdhenjë e të dreruashmë e na nga ana jonë përgatitiëm si e mirë për tij mbi dhe shpellën, e parkalesiëm kjìellin të na japënjë yllin e Magjinjtë nga Lindia vijën në perëndìm sa të trazhgojën shëndetën e njerëzëvet si një fëmijë për sisie.
    Ora e sempre. Proeórtion. Stesso tono.
    Vergine senza nozze, donde vieni? * Chi ti ha generata? * Chi è tua madre? * Come puoi portare il Creatore tra le braccia? * Come il tuo grembo è rimasto incorrotto? * Vediamo com piersi in te sulla terra, * o tutta santa, * grandi misteri, straordinari e tremendi, * e prepariamo come cosa a te dovuta * sulla terra la grotta, * mentre chiediamo al cielo * di apprestare la stella; * vengono anche i magi * dall’oriente della terra all’occidente * per contemplare la salvezza dei mortali, * un fanciullino che viene allattato.

    Apolotokiji T. 4.
    Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratias dhidaskalon anedhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alithia dhià tùto ektiso ti tapinòsi ta ipsilà ti ptochia ta plùsia,Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothine tas psichàs imòn 
    Paskjirë besie e shembërë përkorie të dëftoi vathit t’ënt e vërteta e punëvet .Prandai ti pate me përunjësìn të lartat, me vapëkësìn kjosmët, o At Jerarhë Nikolë. Lutu Krishti Perëndì sa të shpëtonen shpirtrat t’anë.
    Regola di fede, immagine di mitezza, * maestro di continenza: * cosí ti ha mostrato al tuo gregge * la verità dei fatti. * Per questo, con l’umiltà, * hai acquisito ciò che è elevato; * con la povertà, la ricchezza, * o padre e pontefice Nicola. * Intercedi presso il Cristo Dio, * per la salvezza delle anime nostre.
    Theotokíon.
    To apeonos apokpifon ke Anghelis aghnoston mistirion dia su Theotoke, tis epi ghis pethaverote ,Theos ev asichito enosi sarkumenos, ke stavpos ekusios iper imon katadexamenos di’u anastisas ton Protoplaston esosev ek thanatu tas psichas imon.
    l mistero nascosto dall’eternità * e ignoto agli angeli, * è stato rivelato grazie a te˚, * Madre-di-Dio, * agli abitanti della terra: * Dio incarnato, in unione senza confusione, * Dio che per noi * ha volontariamente accettato la croce˚, * e risuscitando con essa il primo uomo creato, *...

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