SANTO E GRANDE GIOVEDÍ
ORTHROS - MATTUTINO
Dopo il Benedetto, l’ufficiatura dell’órthros .
Dopo l’ekfónisis, si canta il grande alleluia, 2 volte.
Alleluia,
Alleluia, Alleluia.
Poi il piccolo con gli stichi che si cantano in forma
semplice, ma con il tono del grande alleluia:
Stico 1.: Dal primo albeggiare
a te si volge il mio spirito, o Dio, perché sono luce i tuoi precetti sulla
terra.
Alleluia, Alleluia, Alleluia.
Stico 2.: Imparate la
giustizia, voi che abitate la terra.
Alleluia, Alleluia, Alleluia.
Stico 3.: La gelosia afferrerà
un popolo privo di istruzione, perciò il fuoco divorerà gli avversari.
Alleluia, Alleluia, Alleluia.
Stico 4.: Aggiungi loro mali,
Signore, aggiungi mali ai gloriosi della terra.
Alleluia, Alleluia, Alleluia.
Quindi il seguente
tropario. Tono pl. 4.
Mentre i
gloriosi discepoli venivano illuminati con la lavanda della cena, ecco che l’empio Giuda, malato di avarizia, si ottenebrava e consegnava a
giudici iniqui te, il giusto Giudice. Vedi
come l’amante del denaro proprio per questo finisce impiccato? Fuggi
l’anima insaziabile * che tanto ha osato contro il Maestro.O tu, buono con
tutti, Signore, * gloria a te. 3 volte.
Subito dopo il sacerdote dice:
Perché siamo fatti degni di
ascoltare il santo vangelo, supplichiamo il Signore, Dio nostro.
Coro: Signore,
pietà. 3 volte.
Sacerdote:
Sapienza! In piedi ascoltiamo il santo vangelo. Pace a tutti.
Coro:
E al tuo spirito.
Sacerdote:
Lettura del santo vangelo secondo Luca (22,1-39).
Coro:
Gloria a te, Signore, gloria a te.
Sacerdote:
Stiamo attenti. Quindi legge il vangelo. In quel
tempo si avvicinava la festa degli azzimi, chiamata pasqua, e i sommi sacerdoti e
gli scribi cercavano come togliere di mezzo Gesú, poiché temevano il popolo.
Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei dodici.
Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo
di consegnarlo nelle loro mani. Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli
del denaro. Egli fu d’accordo e cercava l’occasione propizia per consegnarlo
loro di nascosto dalla folla.
Venne il giorno degli azzimi, nel
quale si doveva immolare la vittima di pasqua. Gesú mandò Pietro e Giovanni
dicendo: Andate a preparare per noi la pasqua, perché possiamo mangiare. Gli
chiesero: Dove vuoi che la prepariamo? Ed egli rispose: Appena entrati in città,
vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua. Seguitelo nella casa
dove entrerà e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov’è la stanza
in cui posso mangiare la pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà una sala
al piano superiore, grande e addobbata; là preparate. Essi andarono e trovarono
tutto come aveva loro detto e prepararono la pasqua.
Quando
fu l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: Ho desiderato
ardentemente di mangiare questa pasqua con voi, prima della mia passione, poiché
vi dico: non la mangerò piú, finché essa non si compia nel regno di Dio. E
preso un calice, rese grazie e disse: Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché
vi dico: da questo momento non berrò piú del frutto della vite, finché non
venga il regno di Dio. Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede
loro dicendo: Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria
di me. Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: Questo
calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi. Ma ecco,
la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne
va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell’uomo dal quale è tradito.
Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.
Sorse
anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il piú grande. Egli
disse: I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse
si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia cosí; ma chi è il piú
grande tra voi diventi come il piú piccolo e chi governa come colui che serve.
Infatti chi è piú grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che
sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.Voi siete
quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un
regno, come il Padre l’ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere
alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribú
di Israele.
E
disse il Signore: Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come
il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una
volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli. E Pietro gli disse: Signore, con te
sono pronto ad andare in prigione e alla morte. Gli rispose: Pietro, io ti
dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di
conoscermi. Poi disse: Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né
sandali, vi è forse mancato qualcosa? Risposero: Nulla. Ed egli soggiunse: Ma
ora, chi ha una borsa la prenda, e cosí una bisaccia; chi non ha spada, venda
il mantello e ne compri una. Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola
della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi
riguarda volge al suo termine. Ed essi dissero: Signore, ecco qui due spade. Ma
egli rispose: Basta! Uscito se ne andò, come al solito, al Monte degli Ulivi;
anche i discepoli lo seguirono.
Coro: Gloria
a te, Signore, gloria a te.
Poi il salmo 50 e il canone con
l’acrostico: Per il grande giovedí, canto un grande
inno.
Si canta senza stichi, con la
katavasía al termine di ciascuna ode.
Poema di Cosma monaco. Tono pl. 2.
Ode 1.: Cantico di Mosè. Irmós.
E' diviso da una verga tagliata il Mar Rosso,è
disseccato l’abisso fecondo di flutti e diviene a un tempo via transitabile per gli inermi e tomba per i
guerrieri ben armati,mentre si eleva un
cantico a Dio gradito: Gloriosamente si è reso glorioso il Cristo Dio nostro˚.
Tropari.
L’infinita Sapienza di Dio, causa universale ed elargitrice
di vita, si è costruita la casa da Madre pura ignara d’uomo:rivestito infatti del tempio del suo corpo, gloriosamente si è reso glorioso il Cristo Dio nostro˚.
Iniziando i suoi amici ai
misteri, la vera Sapienza di Dio prepara la mensa che nutre le anime e
mesce per i fedeli il calicedell’ambrosia. Accostiamoci piamente e
acclamiamo: Gloriosamente si è reso glorioso il Cristo Dio nostro˚.
O fedeli, ascoltiamo tutti la
Sapienza di Dio,increata e della sua stessa natura, che ci convoca con
alto proclama;essa infatti grida: Gustate!,e comprendendo che io sono
il Cristo,gridate: Gloriosa-mente si è reso glorioso il Cristo Dio nostro˚.
Katavasía. È diviso da una
verga tagliata.
Ode 3.: Cantico di Anna. Irmós.
Signore
di tutto e Dio Creatore, l’impassibile si è fatto poveroe ha unito a sé la creatura:e poiché è egli stesso la
pasqua,ha offerto se stesso a quelli per i quali stava per morire, esclamando: Mangiate il mio corpo * e sarete confermati nella fede˚. 2 volte.
Tropari.
Riempiendolo di letizia, o buono,hai fatto bere ai tuoi
discepoli il tuo calice, il calice che salva tutto il genere umano: sei tu
infatti che offri il sacrificio di te stesso, esclamando: Bevete il mio
sangue,e sarete confermati nella fede˚.
Ai tuoi discepoli predicevi, o
paziente: L’uomo stolto, il traditore che è in mezzo a voi, non conoscerà
questi misteri;poiché è insensato, non comprendere;ma voi rimanete in me˚,e sarete confermati nella fede˚.
Katavasía. Signore di tutto.
Piccola colletta e ekfónisis: Poiché
tu sei Dio...
Káthisma. Tono 1. I soldati
a guardia della tua tomba.
Colui che
ha fatto laghi, sorgenti e mari, volendo insegnarci l’eccel-lenza
dell’umiltà, si cinge di un asciugatoio e lava i piedi ai suoi discepoli˚, umiliandosi nell’eccesso della sua amorosa
compassione, per sollevare noi dai baratri del male: lui, il solo amico
degli uomini.
Un altro. Tono 3. La
confessione della fede divina.
Umilandoti
nella tua compassione, hai lavato i piedi dei tuoi disce-poli, e li
hai preparati per la corsa divina.Pietro rifiutava di essere lavato˚, ma
cedendo poi al tuo divino comando si lascia lavare e ti prega con ardore di
donarci la grande misericordia˚.
Un altro. Tono 4. Ti sei manifestato oggi.
A mensa con i tuoi discepoli, o Sovrano,misticamente manifestasti la tua
santissima immolazione,per la quale siamo
stati riscattati dalla corruzione˚, * noi che onoriamo i tuoi augusti
patimenti.
Ode 4.: Cantico di Abacuc. Irmós.
Da lungi
contemplando il tuo ineffabile mistero, il profeta, o Cristo, ha
proclamato: Hai manifestato forte e potente amore, o Padre pietoso, perché tu hai inviato nel mondo come sacrificio espiatorio il tuo Figlio Unigenito, o buono˚.
Tropari.
Andando verso la passione che fa
sgorgare impassibilità per tutti i nati da Adamo, dicesti, o Cristo, ai tuoi
amici: Ardentemente ho desiderato partecipare con voi a questa pasqua; poiché il Padre ha mandato nel mondo me,
l’Unigenito, come sacrificio espiatorio˚.
Assumendo
il calice, gridavi ai tuoi discepoli, o immortale: Non berrò ormai piú del
frutto della vite, vivendo qui con voi, poiché il Padre ha mandato nel
mondo me, l’Unigenito, come sacrificio espiatorio˚.
Cosí
dicevi, o Cristo, agli amici: Io vi dico che berrò nel mio regno una
bevanda nuova che supera ogni pensiero, poiché con voi sarò come Dio in mezzo
a dèi˚.Poiché il Padre ha mandato nel mondo me, l’Unigenito,come
sacrificio espiatorio.
Katavasía. Da lungi
contemplando.
Ode 5.: Cantico di Isaia. Irmós.
Stretti
dal vincolo della carità˚, consacràti al
Cristo,Sovrano dell’universo˚, gli
apostoli ricevettero la lavanda dei piedi,i piedi belli di quelli che a
tutti evangelizzano la pace˚. 2 volte.
Tropari.
La Sapienza di Dio che regge
nell'etere le travolgenti acque superio-ri˚,che tiene con le redini gli
abissi e trattiene i mari,versa acqua in un catino:il Sovrano lava i
piedi dei servi.
Il Sovrano mostra ai discepoli
un esempio di umiltà;colui che avvolge il cielo di nubi,si cinge di un
asciugatoio e piega il ginoc-chio per lavare i piedi dei servi:lui che ha
in sua mano il respiro di tutti i viventi.
Katavasía. Stretti dal
vincolo della carità.
Ode 6.: Cantico di Giona. Irmós. Mi ha
circondato l’abisso senza fondo dei peccati˚, e non potendone piú
sopportare i marosi, come Giona grido a te, Sovrano: * Dalla corruzione
risollevami!˚ 2 volte.
Tropari.
O discepoli, voi mi chiamate Signore e Maestro, e infatti lo
sono, esclamavi, o Salvatore;imitate
dunque il modello, cosí come l’avete veduto in me.
Chi non ha sporcizia, non ha
bisogno che di lavarsi i piedi:e voi siete mondi, o discepoli, ma non
tutti:tra di voi precipita senza freno la folle decisione di uno.
Katavasía. Mi ha circondato
l’abisso.
Piccola colletta e ekfónisis: Poiché tu sei il Re...
Kondákion. Tono 2. Cercando
le cose dell’alto.
Preso il pane tra le mani, il
traditore in segreto le tende per ricevere il prezzo di
colui che con le proprie mani ha plasmato l’uomo: e non si risolleva dal
suo male Giuda, servo e l’ingannatore.
Ikos. Rendi chiara la mia lingua.
Accostandoci tutti con timore alla mistica mensa riceviamo
il pane con anime pure,restando vicino al Maestro per vedere come egli
lavi i piedi ai discepoli, e facciamo secondo quanto abbiamo visto, sottomettendoci gli uni agli altri,e lavandoci i piedi a vicenda, perché
cosí il Cristo ha detto ai discepoli.Ma non ha ascoltato Giuda, servo e
l’ingannatore.
Sinassario del minéo, poi la seguente memoria:
I padri divini, che tutto hanno ottimamente disposto, avendo
essi stessi ricevuto questa tradizione dai divini apostoli e dai sacri vangeli,
ci hanno tramandato per il santo e grande giovedí la celebrazione di quattro
misteri: la sacra lavanda, la mistica cena (cioè la consegna dei nostri tremendi
misteri), la divina preghiera di Gesú, e il tradimento.
Stichi per la santa
lavanda:
La sera, lava Dio i piedi dei discepoli,
lui il cui piede un tempo calcava l’Eden a sera.
Per la
mistica cena:
Duplice è questa cena, perché è la pasqua della Legge
e insieme la nuova pasqua: il
sangue e il corpo del Sovrano.
Per la divina preghiera:
Nella preghiera terrori, stille di sangue,
o Cristo, sul tuo
volto!
Tu realmente
preghi che sia allontanata da te la morte,
e con questo inganni il nemico.
Per il tradimento:
A che servono mai spade e bastoni,
o ingannatori del
popolo,
per colui che è pronto a morire a riscatto del mondo?
Nel tuo inesprimibile amore
compassionevole, o Cristo Dio nostro, abbi pietà di noi. Amen.
Ode 7.: Cantico dei tre
fanciulli. Irmós.
I fanciulli a Babilonia non temettero il fuoco
della fornace, ma tra le fiamme in cui
erano stati gettati,salmeggiavano, irrorati da rugiada: Benedetto tu sei,
Signore, * Dio dei padri nostri˚.
Tropari.
Scuotendo la testa, pensando al male da compiere,Giuda
si mette in moto per cercare l’occasione di consegnare alla condanna il
Giudice , che è il Signore di tutti e il Dio dei padri nostri˚.
Agli amici gridava il Cristo:Uno di voi mi tradirà.Ed essi, dimentichi della festa, stretti da angoscia
e timore, dicevano:Chi è costui? Diccelo, o Dio dei padri nostri˚.
È
colui che osa mettere con me la mano nel piatto:meglio sarebbe stato per
costui non varcare mai le porte della vita˚. Cosí parlando svelava il
traditore, il Dio dei padri nostri˚.
Katavasía. I fanciulli a
Babilonia.
Ode 8.: Cantico delle
creature. Irmós. Esponendosi
al pericolo per le leggi dei padri˚, i beatissimi giovani, a
Babilonia, disprezzarono l’ordine insensato del re, e tutti avvolti dal
fuoco che non li consumava, intonavano l’inno degno del Dominatore: Celebrate, opere il Signore, e sovresaltatelo nei secoli˚.
Tropari.
Beatissimi commensali in Sion,tenendosi costanti presso il Verbo, gli apostoli seguivano il Pastore come agnelli,e uniti al Cristo, dal quale non si erano mai separati,nutriti dalla
divina parola acclamavano grati: Celebrate, opere il Signore, e
sovresaltatelo nei secoli.
Benediciamo il Signore, Padre,
Figlio e Spirito santo.
Volontariamente dimentico della
legge dell’amicizia, il detestabile Iscariota preparava al tradimento * i
suoi piedi appena lavati;e mangiando il tuo pane, il tuo corpo divino, contro di te, o Cristo, ha levato il calcagno,e non ha imparato ad
acclamare:Celebrate, opere, il Signore, e sovresaltatelo nei secoli˚.
Ora e sempre.
Quell’uomo senza coscienza riceveva il corpo che redime dal peccato, e il sangue divino versato per il
mondo,ma non arrossiva bevendo ciò che aveva venduto per denaro.Non ha
avuto orrore della propria perfidia, e non ha saputo acclamare: Celebrate,
opere il Signore, e sovresaltatelo nei secoli˚.
Lodiamo, benediciamo e adoriamo il Signore.
Katavasía. Esponendosi al pericolo.
Quindi: Magnifichiamo la
Madre-di-Dio e Madre della luce, onorandola con inni.
Ode 9.: Cantico della
Madre-di-Dio e di Zaccaria. Irmós. Venite, o
fedeli, con sensi elevati godiamo, nella sala alta,dell’ospitalità del Signore e della sua mensa
immortale, apprendendo dal Verbo, che noi magnifichiamo˚, piú alte parole
Tropari.
Andate, disse ai discepoli il
Verbo, preparate la pasqua in una sala elevata˚, dove si elevi l’intelletto in virtú dei misteri a cui vi inizierò con la
parola azzima della verità;e magnificate la saldezza della grazia.
Prima
dei secoli mi genera il Padre come Sapienza creatrice;mi ha creata in
principio delle sue vie per le opere che ora si compiono misticamente:Parola increata per natura,faccio mie le voci dell’uo-mo che ho ora assunto˚.
Sono
uomo per natura, non in apparenza,e cosí, per lo scambio delle proprietà, è Dio la natura che a me è stata unita: * riconoscetemi dunque come un unico
Cristo * che serba integre le proprietà delle due nature, dalle quali, nelle
quali la mia persona è costituita ed è .
Katavasía. Venite, o fedeli.
Piccola colletta e ekfónisis: Poiché
te lodano...
Exapostilárion, 3 volte. Tono 3.Vedo, o
mio Salvatore, il tuo talamo adorno,e non ho la veste per entrarvi:fa’ risplendere la veste dell’anima mia, o
datore di luce, * e salvami.
Lodi. Tutto ciò che respira lodi il
Signore. 1.
Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nel piú alto dei cieli. A te si addice
l’inno, o Dio.
2. Lodatelo voi tutti, angeli
suoi, lodatelo voi tutte sue schiere. A te si addice l’inno, o Dio.
Alle lodi, 4 stichi con i seguenti stichirá idiómela.
Stico 1.: Lodatelo per le sue
opere potenti, lodatelo secondo l’immensità della sua grandezza.
Tono 2.Si raduna ormai il sinedrio dei giudei, per consegnare a Pilato il Demiurgo e
Creatore di tutte le cose.Oh, empi e
increduli!
Si dispongono a giudicare colui che verrà a giudicare vivi e
morti e preparano la passione per colui che guarisce le passioni!O
magna-nimo Signore, grande è la tua misericordia: gloria a te.
Stico 2.: Lodatelo
al suono della tromba, lodatelo con l’arpa e la cetra.
L’iniquo
Giuda, o Signore,che alla cena aveva intinto la mano nel piatto insieme a
te,ha teso le mani agli iniqui per prendere il denaro. Colui che aveva
calcolato il prezzo dell’unguento profumato,non ebbe orrore di vendere te,che non hai prezzo; colui che aveva steso i piedi perché il Sovrano li
lavasse,lo ha poi baciato con frode per consegnarlo agli iniqui: ma,
escluso dal coro degli apostoli,e dopo aver gettato via i trenta denari,non ha visto la tua risurrezione il terzo giorno˚. * Per essa, abbi pietà di
noi.
Stico 3.:
Lodatelo col timpano e con la danza, lodatelo sulle corde e sul flauto.
Giuda
il traditore, essendo falso, con un falso bacio tradí il Signore Salvatore; vendette come uno schiavo ai giudei il Sovrano di tutte le cose: come
pecora condotta all’uccisione˚, cosí lo seguiva l’agnello di Dio˚, il
Figlio del Padre, il solo misericordiosissimo.
Stico 4.:
Lodatelo con cembali armoniosi, lodatelo con cembali acclamanti. Tutto ciò che respira lodi il Signore.
Giuda,
servo e ingannatore, * discepolo e insidiatore, amico e diavolo, * si rivela
nelle opere. * Seguiva infatti il Maestro * e meditava tra sé il tradimento. *
Diceva dentro di sé: * Lo consegnerò e guadagnerò il denaro raccolto. * Voleva
che fosse venduto l’unguento profumato˚ * e che Gesú fosse preso con l’inganno:
* diede il saluto e consegnò il Cristo. * Ma come pecora condotta all’uccisione˚,
* cosí lo seguiva il solo pietoso e amico degli uomini.
Gloria. Ora e sempre. Stesso tono.
L’agnello
che Isaia ha annunciato˚ * viene per l’immolazione volontaria, * dà le spalle
ai flagelli, * le guance agli schiaffi; * non ha distolto il volto dalla
vergogna degli sputi˚, * ed è stato condannato a morte ignominiosa˚. * Colui
che è senza peccato˚ * tutto volontariamente accetta * per donare a tutti la
risurrezione dai morti˚.
Chi
presiede: A te si addice la gloria, Signore Dio nostro, e a te rendiamo
gloria: al Padre, al Figlio e al santo Spirito ora e sempre e nei secoli dei
secoli. Amen.
Il lettore dice la dossologia: Gloria a Dio nel piú alto dei cieli ecc. p. 85.
Ektenía del diacono o del sacerdote:
Completiamo la nostra preghiera mattutina, p.
70.
Agli apósticha, i seguenti stichirá idiómela con i loro
stichi.
Tono pl. 4.
Oggi si è
riunito contro il Cristo il malvagio sinedrio
* e ha meditato contro di lui vani disegni˚ * per consegnare l’innocente a Pilato e farlo morire. * Oggi Giuda si stringe intorno il laccio del denaro, * privandosi a un tempo della vita terrena e di quella divina. * Oggi Caifa involontariamente profetizza, dicendo: * Conviene che uno solo muoia per il popolo˚. * E davvero egli è venuto a patire per i nostri peccati, * per liberarci dalla schiavitú del nemico, * nella sua bontà e nel suo amore per gli uomini.
* e ha meditato contro di lui vani disegni˚ * per consegnare l’innocente a Pilato e farlo morire. * Oggi Giuda si stringe intorno il laccio del denaro, * privandosi a un tempo della vita terrena e di quella divina. * Oggi Caifa involontariamente profetizza, dicendo: * Conviene che uno solo muoia per il popolo˚. * E davvero egli è venuto a patire per i nostri peccati, * per liberarci dalla schiavitú del nemico, * nella sua bontà e nel suo amore per gli uomini.
Stico 1: Colui che mangiava i
miei pani, ha levato contro di me il calcagno.
Oggi
Giuda mette da parte la maschera * dell’amore
per i poveri˚ * e scopre il volto dell’avarizia. * Non si preoccupa piú dei poveri, * non pensa piú a vendere l’unguento profumato, * quello della peccatrice˚, * ma piuttosto il celeste unguento˚, * e si appropria del denaro ricavato. * Corre dai giudei e grida agli iniqui: * Che volete darmi perché io ve lo consegni? * Oh, cupidigia del traditore! * Vende a buon mercato, * conclude l’affare del venduto secondo la volontà dei compratori, * non discute sul prezzo, * ma lo vende come uno schiavo fuggiasco˚. * È infatti costume dei ladri gettare le cose preziose, * ed ora il discepolo getta le cose sante ai cani˚. * La febbre della cupidigia lo ha reso folle * contro il proprio sovrano. * Fuggiamo dunque tale esperienza, acclamando: * O magnanimo Signore, gloria a te.
per i poveri˚ * e scopre il volto dell’avarizia. * Non si preoccupa piú dei poveri, * non pensa piú a vendere l’unguento profumato, * quello della peccatrice˚, * ma piuttosto il celeste unguento˚, * e si appropria del denaro ricavato. * Corre dai giudei e grida agli iniqui: * Che volete darmi perché io ve lo consegni? * Oh, cupidigia del traditore! * Vende a buon mercato, * conclude l’affare del venduto secondo la volontà dei compratori, * non discute sul prezzo, * ma lo vende come uno schiavo fuggiasco˚. * È infatti costume dei ladri gettare le cose preziose, * ed ora il discepolo getta le cose sante ai cani˚. * La febbre della cupidigia lo ha reso folle * contro il proprio sovrano. * Fuggiamo dunque tale esperienza, acclamando: * O magnanimo Signore, gloria a te.
Stico 2: Usciva e parlava allo stesso modo; contro di
me bisbigliavano tutti i miei nemici, contro di me tramavano mali.
Piena di
falsità è la tua condotta, iniquo Giuda: * ma-
lato di cupidigia, con questa ti sei guadagnato * l’odio per l’uomo. * E perché, se amavi la ricchezza, * seguivi chi insegnava la povertà? * E se poi lo amavi, * perché hai venduto colui che non ha prezzo, * consegnandolo alla follia omicida? * Fremi, o sole! * Gemi, o terra, e scuotendoti grida˚: * O paziente Signore, gloria a te.
lato di cupidigia, con questa ti sei guadagnato * l’odio per l’uomo. * E perché, se amavi la ricchezza, * seguivi chi insegnava la povertà? * E se poi lo amavi, * perché hai venduto colui che non ha prezzo, * consegnandolo alla follia omicida? * Fremi, o sole! * Gemi, o terra, e scuotendoti grida˚: * O paziente Signore, gloria a te.
Stico 3:
Un’accusa iniqua hanno deposto contro di me: Forse chi dorme potrà risorgere?
Nessuno, o fedeli, * nessuno che non sia stato inizia-
to alla cena del Signore, * assolutamente nessuno si accosti con frode alla mensa come Giuda: * costui infatti, preso il boccone si scagliò contro il Pane, * discepolo in apparenza, * ma in realtà assassino; * si rallegrava con i giudei, * e abitava con gli apostoli; * odiando baciava, * e baciando vendeva colui che ci ha riscattati dalla maledizione˚, * il Dio e Salvatore delle anime nostre.
to alla cena del Signore, * assolutamente nessuno si accosti con frode alla mensa come Giuda: * costui infatti, preso il boccone si scagliò contro il Pane, * discepolo in apparenza, * ma in realtà assassino; * si rallegrava con i giudei, * e abitava con gli apostoli; * odiando baciava, * e baciando vendeva colui che ci ha riscattati dalla maledizione˚, * il Dio e Salvatore delle anime nostre.
Gloria. Tono pl. 4.
Piena di falsità è la tua condotta (come sopra).
Ora e sempre. Tono pl. 1.
Iniziando
i tuoi discepoli ai misteri, o Signore, * li am-
maestravi dicendo: * Badate, amici, che nessun timore vi separi da me˚, * perché se io patisco, è per il mondo. * Non scandalizzatevi dunque di me˚, * perché non sono venuto per essere servito, * ma per servire e dare la vita * in riscatto per il mondo˚. * Se dunque siete miei amici, imitatemi: * chi vuole essere primo, sia l’ultimo * e il padrone sia come il servo˚. * Rimanete in me, * per portare grappoli: * io sono infatti la vite della vita˚.
maestravi dicendo: * Badate, amici, che nessun timore vi separi da me˚, * perché se io patisco, è per il mondo. * Non scandalizzatevi dunque di me˚, * perché non sono venuto per essere servito, * ma per servire e dare la vita * in riscatto per il mondo˚. * Se dunque siete miei amici, imitatemi: * chi vuole essere primo, sia l’ultimo * e il padrone sia come il servo˚. * Rimanete in me, * per portare grappoli: * io sono infatti la vite della vita˚.
Sacerdote:
È bene confessare il Signore e
salmeggiare al tuo nome, Altissimo, per annunciare al mattino la tua
misericordia e la tua verità lungo la notte.
Quindi, il lettore: Trisagio. Santissima Triade. Padre nostro. Sacerdote: Poiché tuoi sono, p. 15.
Segue subito tropario della profezia. Tono 3.
Tu che per il genere umano sei stato
schiaffeggiato˚, *
e non ti sei adirato, * libera dalla corruzione la nostra vita, Signore, * e salvaci.
e non ti sei adirato, * libera dalla corruzione la nostra vita, Signore, * e salvaci.
Ektenía: Pietà
di noi, o Dio, e l’ekfónisis: Poiché tu sei Dio
misericordioso. Quindi, Sapienza. Lui che è
benedetto. Conferma, o Cristo Dio, e il congedo nel
modo seguente:
Colui che per eccesso di bontà
ha indicato l’umiltà quale via eccellente, lavando i piedi dei discepoli, e che
si è abbassato per noi sino alla croce e al sepolcro, Cristo, vero Dio
nostro...
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