venerdì 6 gennaio 2012



7 GENNAIO 2012



Metheórtia delle Luci, e sinassi del venerabile, glorioso profeta, precursore e battista Giovanni.
VESPRO
Al Signore, ho gridato, 6 stichi e 3 stichirá idiómela della festa. Tono 2.
Vedendo il precursore la nostra luce, * colui che illu­mi­na ogni uomo˚, * venuto per essere bat­tezzato, * gioisce con l’anima * e trema con la mano; * lo in­dica e dice ai popoli: * Ecco colui che redime Israele, * colui che ci libera dalla corruzione. * O Cristo senza peccato, Dio nostro˚, * glo­ria a te.
Gli eserciti degli angeli fremettero, * al vedere il nostro Redentore battezzato da un servo, * mentre riceveva testi­monianza * per la presenza dello Spirito. * E venne dal cielo la voce del Padre: * Costui a cui il precursore im­pone le mani * è il mio Figlio diletto, * nel quale mi sono compiaciuto˚. * O Cristo, Dio nostro, * gloria a te.
I flutti del Giordano * hanno accolto te, la sorgente, * e il Paraclito è sceso in forma di colomba; * china il capo * colui che ha inclinato i cieli˚; * grida l’argilla a chi l’ha plasmato, * ed esclama: * Perché mi comandi ciò che mi oltrepassa? * Sono io ad aver bisogno del tuo battesimo. * O Cristo senza peccato, Dio nostro˚, * gloria a te.
Altri stichirá prosómia, del precursore.
Tono 1. Martiri degni di ogni lode.
Precursore di Cristo degno di ogni lode, * battista da Dio ispirato, * piamente proclamandoti beato, * noi glorifichiamo Cristo * che al Giordano, davanti a te * ha chinato la testa, * e ha santificato la natura dei mortali. * Presso di lui dunque intercedi * perché doni alle anime no­stre la pace * e la grande misericordia˚.
Tu hai visto davanti a te nell’acqua, * o sapiente Gio­vanni precursore, * il Figlio che viene dall’alto, * l’inef­fabile gloria del Padre; * e hai visto lo Spirito scendere come colomba * per purificare e illuminare * i confini della terra. * Cantandoti dun­que come sacerdote della Triade, * noi onoriamo la tua festa divina.
Corroborato dalla divina grazia di Cristo, * o battista e precursore, * tu ci hai indicato * l’agnello di Dio * che toglie tutti i peccati del mondo˚; * e a lui oggi hai unito con gioia * una coppia di discepoli˚. * Supplicalo di dare alle anime no­stre le pace * e la grande misericordia˚.
Gloria. Del precursore. Tono pl. 2.
Lampada di carne˚, * precursore del Salvatore, * rampollo della sterile, * amico del Figlio della Vergine˚, * che in anticipo hai adorato, * balzando nel grembo materno˚ * e che hai bat­tezzato nei flutti del Giordano: * intercedi presso di lui, o profeta, * te ne preghiamo, * per­ché possiamo sfuggire * ai marosi che dovranno infuriare.
Ora e sempre. Della festa. Stesso tono.
Il Dio Verbo si è manifestato nella carne * al genere umano. * Se ne stava presso il Giordano * per esservi battezzato, * e il precursore gli diceva: * Come posso sten­dere la mano * e toc­care il capo * che governa l’universo? * Anche se sei prole di Maria, * io ti so Dio che è prima del tempo; * cammini sulla terra, * tu che sei cantato dai serafini: * ed io, un servo, * non so come battezzare il Sovrano. * Incomprensibile Signore, * gloria a te.
Ingresso, Luce gioiosa.
Prokímenon. Tono grave.
Il nostro Dio è nel cielo e sulla terra: tutto ciò che ha vo­luto il Signore l’ha fatto.
Stico: Nell’esodo di Israele dall’Egitto, della casa di Gia­cobbe da un popolo barbaro,
Stico: Il mare vide e fuggí, il Giordano si volse indietro.
Stico: Che hai, o mare, che sei fuggito, e tu Giordano, che ti sei volto indietro?
Allo stico, stichirá prosómia, con questo acrostico:
Ode di Giuseppe. Tono 4. Hai dato come segno.
Quando il precursore Giovanni * ti vide venire a lui, o Sovrano, * pieno di stupore ti gridava, * come servo buono: * Che cos’è questa umiliazione, o Salvatore? * Che cos’è questa povertà * di cui ti sei av­volto? * Tu, per la ric­chez­za della tua bontà, * hai risol­levato l’uomo caduto in bas­so, * perché sei compas­sionevole * e di lui ti sei rivestito!
Stico: Il mare vide e fuggí, il Giordano si volse indietro.
Vieni, rispondeva al precursore * il Salvatore di tutti; * prestami oggi pur fremendo il tuo servizio, * perché porto a compimento un mistero, * non avere paura; * infatti per rin­novare Adamo distrutto dal peccato, * ricevo come uomo il battesimo * nelle acque del Gior­dano, * dove tu ora mi vedi, * pur essendo io per natura sen­za macchia.
Stico: Che hai, o mare, che sei fuggito, e tu Giordano, che ti sei volto indietro?
Quale figlio della terra * ha mai visto il sole puri­ficarsi? * rispose Giovanni; * e chi ha visto tutto nudo * co­lui che riveste il cielo di nubi˚? * E discendere nell’ac­qua * colui che ha creato * le sorgenti e i fiumi? * Sono at­to­nito, o Sovrano, * di fronte alla tua ineffabile economia! * Non gravare il tuo servo * con or­dini tremendi.
Gloria. Del precursore. Tono 4. Di Byzas.
Quale amante dello Spirito, * e rondine della grazia che annuncia cose divine, * chiaramente hai indicato al genere umano * l’economia del Re luminosamente sorto dalla pura * per richiamare gli uomini, * o precursore, * opponendoti al li­mite * raggiunto dai tristi costumi, * e guidando verso il pos­sesso della vita eterna * i cuori di quanti, pentiti, venivano battezzati, * o beato, ispirato da Dio.
Ora e sempre. Della festa. Stesso tono.
Venite, imitiamo le vergini prudenti, * venite, andiamo incontro al Sovrano˚ * che si è manifestato: * è venuto come sposo da Giovanni. * Vedendoti, il Giordano, preso da stu­pore, * si è arrestato, * e Giovanni gridava: * Non oso prendere tra le mie mani * il tuo capo immortale. * Lo Spirito scendeva in forma di colomba * per santificare le acque, * e la voce dal cielo diceva: * Questi è il Figlio mio˚, * venuto nel mondo * per salvare il genere umano. * Signore, gloria a te.
Apolytíkion della festa. Tono 2.
Al tuo battesimo nel Giordano, Signore, * si è mani­ festata l’adorazione della Triade: * la voce del Padre * ti rendeva infatti testimonianza, * chiamandoti ‘Figlio di­letto’, * e lo Spirito in forma di colomba * confermava la sicura verità * di questa parola˚. * O Cristo Dio che ti sei manifestato˚ * e hai illuminato il mondo, * gloria a te.
Del santo. Tono 2.
Del giusto si fa memoria tra le lodi˚: * ma a te, o precur­sore, basta la testimonianza del Signore. * Sí, piú venerabile dei profeti sei stato dichiarato˚, * perché sei stato reso degno di battezzare tra i flutti * colui che an­nunciavi˚. * Perciò, dopo aver combattuto per la verità˚, * con gioia hai annunciato anche nell’ade * Dio manifestato nella carne˚, * lui che toglie il peccato del mondo˚ * e a noi elar­gi­sce * la grande misericordia˚.
Gloria. Ora e sempre. Della festa.

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