sabato 28 gennaio 2012

TRIODION KATANYKTIKON
ΚΥΡΙΑΚΗ ΤΟΥ ΤΕΛΩΝΟΥ ΚΑΙ ΤΟΥ ΦΑΡΙΣΑΙΟΥ





Si fa memoria della parabola evangelica del pubblicano e del fariseo.

SABATO — VESPRO
Ufficio del vespro delle domeniche, p. 154.
Dopo il salmo introduttivo, tutto il primo káthisma del salterio; al Signore, ho gridato, 10 stichi, con 7 stichirá anástasima dall’októichosTono pl. 4.
e 2 idiómela dal triódion, ripetendo il primo.
Al Signore, ho gridato, i seguenti stichirá anastásima. Offriamo a te, o Cristo, * l’inno vespertino e il culto razionale˚, * perché ti sei compiaciuto di farci misericordia * con la tua risurrezione.
Signore, Signore, * non ci respingere dal tuo volto˚, * ma com­­piaciti di farci misericordia * con la tua risur­rezione.
Gioisci, santa Sion, * madre delle Chiese, * dimora di Dio˚: * per­ché per prima tu hai ricevuto * la re­mis­sione dei peccati, * per la risurrezione.
Altri stichirá, anastásima anatoliká.
Il Verbo di Dio Padre, * generato prima dei secoli, * negli ultimi tempi˚, * incarnato dalla ignara di nozze, * volon­tariamente si è sottoposto alla morte di croce˚, * e con la sua ri­sur­rezione ha salvato l’uomo, * che un tempo era stato messo a morte.
Diamo gloria, o Cristo, * alla tua risurrezione dai morti, * con la quale hai liberato la stirpe di Adamo * dalla tirannide dell’ade, * e come Dio hai donato al mondo la vita eterna * e la grande misericordia˚.
Gloria a te, Cristo Salvatore, * Figlio unigenito di Dio, * tu che sei stato confitto alla croce * e sei risorto dalla tomba il terzo giorno˚.
Te glorifichiamo, Signore, * che per noi volon­tariamente ti sei sottoposto alla croce˚, * te adoriamo, * onni­potente Sal­va­tore. * Non ci respingere dal tuo vol­to˚, * ma esaudiscici e salvaci * per la tua risurrezione, * o amico degli uomini.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon.
Il Re dei cieli, * nel suo amore per noi, * è apparso sulla terra e ha vissuto con gli uomini˚: * assunta la carne da Vergine pura, * e da lei procedendo dopo averla as­sunta, * uno solo è il Figlio, * duplice nella natura, * ma non nell’ipòstasi; * proclamandolo dunque * real­mente Dio perfetto e uomo perfetto, * noi confes­siamo Cristo Dio no­stro34. * E tu sup­plicalo, * o Madre senza nozze, * perché sia fatta misericordia alle anime nostre.
Apósticha anastásima. Tono pl. 4.
Sei salito sulla croce, * o Gesú, disceso dai cieli˚; * sei venuto alla morte, * tu, vita immortale; * a coloro che sono nelle tenebre, * tu, luce vera˚; * a coloro che sono caduti, * tu, risurrezione di tutti˚. * O luce e Salvatore nostro, * gloria a te.
Apósticha alfabetici.
Glorifichiamo Cristo, * il risorto dai morti; * dopo aver assunto anima e corpo, infatti, * con la passione li ha separati l’una dall’altro: * mentre l’anima imma­colata, * discesa all’ade, lo ha spogliato, * il corpo santo del Redentore delle anime nostre * nella tomba non ha visto la corruzione˚.
Con salmi e inni, * glorifichiamo, o Cristo, * la tua risur­rezione dai morti, * con la quale ci hai liberati * dal­la tirannide dell’ade, * e come Dio ci hai donato la vita eterna * e la grande misericordia˚.
O Sovrano dell’universo, * incomprensibile Creatore del cielo e della terra, * patendo sulla croce, * hai fatto scaturire per me l’impassibilità; * accettata la sepoltura e risorto nella gloria, * insieme a te, con mano onni­potente, * hai risuscitato Adamo. * Gloria alla tua risur­rezione il ter­zo giorno˚, * per la quale ci hai donato la vita eterna * e il perdono dei peccati, * tu che solo sei compas­sio­ne­vo­le.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon.
Vergine senza nozze, * che hai ineffabilmente con­cepito Dio nella carne, * Madre del Dio altissimo, * ricevi le in­vo­cazioni dei tuoi servi, * o tutta immacolata: * tu che a tutti pro­curi la purificazione delle colpe, * implora per la salvezza di noi tutti, * accettando ora le nostre sup­pliche.
Apolytíkion anastásimon.
Sei disceso dall’alto, * o pietoso, * hai accettato la sepol­- tura di tre giorni, * per liberare noi dalle passioni: * vita e risurrezione nostra˚, * Signore, * glo­ria a te.
Theotokíon.
Tu che per noi sei nato dalla Vergine * e ti sei sottoposto alla crocifissione˚, * o buono, * tu che con la morte hai spo­glia­to la morte, * e come Dio hai manife­stato la risurrezione, * non trascurare coloro che con la tua mano hai plasmato˚, * mostra, o misericordioso, il tuo amore per gli uomini: * accogli, mentre intercede per noi, * la Madre-di-Dio che ti ha partorito, * e salva, o Salvatore nostro, * il popolo che non ha piú speranza.Tono 1.
Non preghiamo, fratelli, * al modo del fariseo: * per- ché chi si esalta, sarà umiliato˚. * Umiliamoci davanti a Dio, * gridando durante il digiuno come il pubbli­cano: * Sii propi­zio, o Dio, * a noi peccatori˚. 2 volte.
Il fariseo, dominato dalla vanagloria, * e il pubbli­cano, piegato dal pentimento, * si accostarono a te, unico Sovrano: * ma l’uno, per essersi vantato, * fu privato di ciò che aveva di bene; * mentre all’altro, che neppure aveva aperto bocca, * furono elargiti i doni. * Confermami in questo gemere, * o Cristo Dio, * nel tuo amore per gli uomini.
Gloria. Tono pl. 4.
Signore onnipotente, * so quanto possono le lacrime: * esse hanno fatto risalire Ezechia dalle porte della morte˚; * hanno liberato la peccatrice dalle sue colpe inveterate˚; * hanno reso il pubblicano * piú giusto del fariseo˚. * Ed io, annoverandomi tra costoro ti prego: * Abbi pietà di me.
Ora e sempre. Theotokíon, il primo del tono.
Ingresso. Luce gioiosa. Prokímenon: Il Signore ha instaurato il suo regno.
Allo stico, stichirá dall’októichos, alfabetici.
Gloria. Tono pl. 1.
Poiché si sono appesantiti i miei occhi * per le mie iniqui­tà, * non posso volgermi a guardare la volta del cielo: * ma tu accoglimi nel pentimento, * come il pubblicano, o Salvatore, * e abbi pietà di me.
Ora e sempre. Theotokíon. Stesso tono.
Tu sei tempio e porta˚, * reggia e trono del Re˚, * o Vergine tutta venerabile: * per te il mio Redentore, Cristo Signore, * è apparso, sole di giustizia˚, * a coloro che dormivano nella tenebra˚, * volendo illu­mi­nare quelli che di propria mano * aveva plasmato a sua immagi­ne˚. * Tu dunque, o degna di ogni canto, * che hai con lui famigliarità di madre, * inces­santemente intercedi * per la salvezza delle anime nostre.
Apolytíkion anastásimon. Gloria. Ora e sempre. Theotokíon e congedo.






Τᾮ ΣΑΒΒΑΤᾮ ΕΣΠΕΡΑΣ

ΕΙΣ ΤΟΝ ΕΣΠΕΡΙΝΟΝ

Μετὰ τὸν Προοιμιακὸν Ψαλμόν, στιχολογοῦμεν τὸ α' Κάθισμα τοῦ Ψαλτηρίου Μακάριος ἀνήρ, εἰς δὲ τό, Κύριε ἐκέκραξα, ἱστῶμεν Στίχ. ι' καὶ ψάλλομεν Στιχηρὰ Ἀναστάσιμα τῆς Ὀκτωήχου ζ', καὶ τὰ παρόντα Ἰδιόμελα τοῦ Τριῳδίου β' δευτεροῦντες τὸ α'.
Ἦχος α'
Μὴ προσευξώμεθα φαρισαϊκῶς, ἀδελφοί· ὁ γὰρ ὑψῶν ἑαυτὸν ταπεινωθήσεται, ταπεινωθῶμεν ἐναντίον τοῦ Θεοῦ, τελωνικῶς διὰ νηστείας κράζοντες· Ἱλάσθητι ἡμῖν ὁ Θεός, τοῖς ἁμαρτωλοῖς. (Δίς)

Φαρισαῖος κενοδοξίᾳ νικώμενος, καὶ Τελώνης τῇ μετανοίᾳ κλινόμενος, προσῆλθόν σοι τῷ μόνῳ Δεσπότῃ, ἀλλ' ὁ μὲν καυχησάμενος, ἐστερήθη τῶν ἀγαθῶν, ὁ δὲ μὴ φθεγξάμενος, ἠξιώθη τῶν δωρεῶν. Ἐν τούτοις τοῖς στεναγμοῖς, στήριξόν με Χριστὲ ὁ Θεὸς ὡς φιλάνθρωπος.
Δόξα... Ἦχος πλ. δ'
Παντοκράτορ Κύριε, οἶδα, πόσα δύνανται τὰ δάκρυα· Ἐζεκίαν γὰρ ἐκ τῶν πυλῶν τοῦ θανάτου ἀνήγαγον, τὴν ἁμαρτωλὸν ἐκ τῶν χρονίων πταισμάτων ἐρρύσαντο, τόν δὲ Τελώνην, ὑπὲρ τὸν Φαρισαῖον ἐδικαίωσαν, καὶ δέομαι, σὺν αὐτοῖς ἀριθμήσας, ἐλέησόν με.

Καὶ νῦν... Θεοτοκ. τὸ α' τοῦ ἐνδιατάκτου Ἤχου, Εἴσοδος, καὶ τὸ Προκείμενον τῆς ἡμέρας.

Ὁ Κύριος ἐβασίλευσεν, εὐπρέπειαν ἐνεδύσατο.

Εἰς τὴν Λιτὴν Στιχηρὰ τοῦ ἁγίου τῆς Μονῆς. Ἀπόστιχα τῆς Ὀκτωήχου τὰ κατ' Ἀλφάβητον.
Δόξα... Ἦχος πλ. α'
Βεβαρημένων τῶν ὀφθαλμῶν μου ἐκ τῶν ἀνομιῶν μου, οὐ δύναμαι ἀτενίσαι, καὶ ἰδεῖν τὸν αἰθέρα τοῦ οὐρανοῦ, ἀλλὰ δέξαι με ὡς τὸν Τελώνην, μετανοοῦντα Σωτήρ, καὶ ἐλέησόν με.
Καὶ νῦν... Θεοτοκίον
Ἦχος ὁ αὐτὸς
Ναὸς καὶ πύλη ὑπάρχεις, παλάτιον καὶ θρόνος τοῦ Βασιλέως, Παρθένε πάνσεμνε, δι' ἧς ὁ λυτρωτής μου Χριστὸς ὁ Κύριος τοῖς ἐν σκότει καθεύδουσιν ἐπέφανεν, Ἥλιος ὑπάρχων δικαιοσύνης, φωτίσαι θέλων οὓς ἔπλασε, κατ' εἰκόνα ἰδίαν, χειρὶ τῇ ἑαυτοῦ. Διὸ Πανύμνητε, ὡς μητρικὴν παρρησίαν, πρὸς αὐτὸν κεκτημένη, ἀδιαλείπτως πρέσβευε, σωθῆναι τὰς ψυχὰς ἡμῶν.

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