ANTIFONE quotidiane.
TROPARIA
1) Ton sinànarchon Lògon *Patrì ke Pnèvmati, * ton ekParthènu techthènda * is sotirìan imòn, * animnìsomen pistì, * ke proskinìsomen; * òti ivdhòkise sarkì * anelthìn en to stavrò, * ke thànaton ipomìne, * ke eghìre tus tethneòtas * en ti endhòxo anastàsi aftù.
Fedeli, inneggiamo ed adoriamo il Verbo, coeterno al Padre e allo Spirito, che per la nostra salvezza è nato dalla Vergine. Egli si compiacque con la sua carne salire sulla croce e subire la morte e far risorgere i morti con la sua gloriosa risurrezione.
2) Aghìi anàrghiri * ke thavmaturghì, Kosmà ke Dhamianè,* epischèpsasthe tas àsthenìasimòn; dhorèan elàvete, *dhorèan dhòte imìn.
O Santi anàrgiri e taumaturghi Cosma e Damiano, riguardate le nostre infermità; gratuitamente avete ricevuto,gratuitamente donate a noi.
3) di San Demetrio Mègan èvrato..
4) Kontakion del 21 Novembre: O katharòtatos naòs tu sotìros*, i politìmitos pastàs, kie parthènos*, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù*; sìmeron isàghiete* en do ìko Kirìu*, tin chàrin sinisàgusa* tin en Pnèvmati thìo*; in animnùsin ànghieli Theù*: àfti ipàrchi* skinì epurànios.
Il purissimo tempio del Salvatore, il talamo preziosissimo e verginale, il tesoro sacro della gloria di Dio, è oggi introdotto nella casa del Signore, portandovi, insieme, la grazia del divino Spirito; e gli angeli di Dio a lei inneggiano: Costei è celeste dimora.
LETTURE
1) APOSTOLOS (1 Cor. 12,27-31; 13,1-8)
Fratelli, voi siete corpo di Cristo e sue membra,ciascuno per la sua parte. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano? Aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di tutte. Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità, non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede , tutto sopporta. La carità non avrà mai fine.
2) VANGELO (Lc. 16, 19-31)
Disse il Signore questa parabola: C’era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell’infero tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di più tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi”. E quelli replicò: “Allora, Padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli, li ammonisca perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormenti”. Ma Abramo rispose: hanno Mosè e i profeti; ascoltino loro. E lui: “No, Padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvedranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi”.
KINONIKON
Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en dis ipsìstis. Alliluia. (3 volte)
Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Alliluia. (3 volte)
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