martedì 30 giugno 2015

E’ Degno

La chirotonia del vescovo eparchiale di Piana degli Albanesi 30 giugno 2015

       Il 26 ottobre 1937, con la bolla Apostolica Sedes, Papa Pio XI creava l’eparchia di Piana dei Greci per i fedeli di rito bizantino della Sicilia. Quattro vescovi si sono succeduti fino ai nostri giorni: Giuseppe Perniciaro (1967-1981, benché abbia amministrato l’eparchia già dal 1938); Ercole Lupinacci (1981-1987), Sotir Ferrara (1988-2013) e Giorgio Demetrio Gallaro, ordinato vescovo lo scorso 28 giugno.
       L’ordinazione è stata divisa in due momenti. Sabato, nella chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio di Palermo, concattedrale dell’eparchia bizantina e dal 1943 sede della parrocchia di San Nicolò dei Greci alla Martorana, c’è stata la celebrazione del vespro nella quale il vescovo eletto Giorgio Demetrio ha pronunciato la sua professione di fede. Erano presenti il cardinale Paolo Romeo, per due anni amministratore apostolico di Piana degli Albanesi, e i tre vescovi ordinanti: Donato Oliverio di Lungro, Dimitri Salachas di Atene e Nicola Samra di Newton, negli Stati Uniti. Dopo il lucernario con l’ingresso del vespro, il primo vescovo ordinante ha chiesto per tre volte all’ordinando qual è la sua professione di fede. La mattina del 28 giugno, nella cattedrale di San Demetrio Megalomartire a Piana degli Albanesi, è stata celebrata la Divina Liturgia e l’ordinazione episcopale. Il corteo del clero e dei fedeli è partito dalla chiesa di San Nicola e dall’episcopio si è avviato in processione verso la cattedrale. Oltre ai vescovi citati in precedenza, erano presenti l’eparca emerito di Piana degli Albanesi, Sotir Ferrara, e diversi vescovi orientali cattolici dell’Europa, tra cui Fülöp Kocsis, metropolita di Hajdúdorog in Ungheria. Erano presenti inoltre l’Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali, Silvano Maria Tomasi, l’abate del monastero di Grottaferrata, padre Michel van Parys, e chi scrive, rettore del Pontificio Collegio greco. In rappresentanza della Congregazione per le Chiese orientali, c’erano il sottosegretario, padre Lorenzo Lorusso, e padre Martin Mihal’. All’inizio della celebrazione il cardinale Paolo Romeo ha indirizzato un saluto alla Chiesa di Piana degli Albanesi che per due anni ha servito come amministratore apostolico, sottolineando l’importanza del momento dell’ordinazione e mettendo in evidenza la ricchezza di questa realtà cristiana ed ecclesiale.
di Manuel Nin

 http://www.osservatoreromano.va/it/news
OMELIA 
DEL NOSTRO VESCOVO
 GIORGIO DEMETRIO
GALLARO 
 NELLA COMMEMORAZIONE DEI SANTI CORIFEI 
PIETRO  E  PAOLO











giovedì 25 giugno 2015

BOLLA PONTIFICIA DI NOMINA 
DEL 
VESCOVO DI PIANA DI PIANA DEGLI ALBANESI




Francesco Vescovo Servo dei Servi di Dio
Al diletto figlio Giorgio Demetrio Gallaro, del clero dell’Eparchia di Newton dei Greco-Melchiti, eletto vescovo dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, salute e apostolica benedizione.
Da quando siamo succeduti nella sede del Beato Pietro siamo chiamati a prenderci cura della salute spirituale di tutto il gregge del Signore. Dal momento che si è reso necessario provvedere all’Eparchia di Piana degli Albanesi resasi vacante dopo la rinunzia del Venerabile Fratello Sotir Ferrara, sentito il Venerabile Fratello Nostro Cardinale prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, tu, diletto figlio, ricco di comprovate doti ed esperto di cose ecclesiali, conseguito il dottorato in Diritto Canonico Orientale e la licenza in Teologia Ecumenica, sei degno di essere egualmente preposto suo Pastore.
Di conseguenza con la nostra Suprema Autorità Apostolica, ti nominiamo Vescovo dell’Eparchia di Piana degli Albanesi con tutti i diritti e i doveri annessi allo stesso ufficio a norma del Codice dei Canoni delle Chiese orientali, allo stesso modo ti atterrai anche a quanto riguarda la tua ordinazione e professione di fede nonché alla promessa di obbedienza a Noi ed ai Nostri Successori. Disponiamo inoltre che queste lettere siano rese note al clero e al popolo della medesima sede; esortiamo loro affinchè ti accolgano con gioia e continuino nel proprio ossequio. Infine, su di te, diletto figlio, invochiamo i doni dello Spirito Paraclito, assistito dai quali, con la parola, e, principalmente con l’esempio stimolerai i fedeli alla tua cura affinchè anelino alla santità nella vita, solleciti verso la mensa del Pane Eucaristico e della Parola di Dio che “dura in eterno” (Is 40,8).
La pace di Cristo, che è risorto dai morti, insieme alla protezione della Santissima Madre di Dio sia sempre con te e con questa carissima comunità ecclesiale che è nella diletta Sicilia.
Dato a Roma, presso San Pietro, il primo giorno del mese di Aprile, anno del Signore 2015, terzo del Nostro Pontificato.
Franciscus
Leonardo Sapienza, Protonotario Apostolico

martedì 23 giugno 2015

24 GIUGNO 2015
 Memoria della Natività del venerabile e glorioso

 profeta, precursore e Battista Giovanni.

GRANDE VESPRO

Giovanni, nascendo, * rompe il silenzio di Zaccaria˚, perché non conveniva che il padre tacesse, * alla nascita della voce˚, * ma che piuttosto, * come prima, per non essere stata creduta, * essa aveva legato al padre la lingua˚, * cosí, una volta manifestatasi, * gliela liberasse: * perché a lui eri stato annunciato e parto­rito * come voce del Verbo * e precur­sore della luce, * inter­cessore per le anime nostre.
Stesso tono.
Oggi la voce del Verbo˚, * scioglie la voce paterna * trattenuta dall’increduli­tà * e manifesta la bella fecon­dità della Chiesa, * sciogliendo i vincoli della sterilità materna˚. * Avanza la lampada della luce˚, * il raggio manifesta l’avvento * del sole di giustizia˚, * che viene a ripla­smare tutti * e a salvare le anime nostre.
Di Anatolio. Stesso tono.
Viene dalle doglie di una sterile * il messaggero del Dio Verbo * che sarà partorito dalla Vergine, * il grande fra i nati di donna * e piú grande di un profeta˚: bisognava infatti che fossero straordinari * gli inizi di divine realtà: * fuori dell’età, la possibilità di genera­re, * e senza seme la concezione. * O tu che compi mera­viglie a nostra salvezza, * gloria a te.
Di Andrea di Creta. Stesso tono.
Procedendo dal grembo sterile di Elisabetta * è apparso oggi il grande precursore, * il profeta piú grande di tutti i profeti, * al quale nessuno è * né mai sarà simi­le˚: * poiché alla lampada del precursore * succede la luce sfolgorante, * alla voce, il Verbo, * e lo sposo al para­ninfo * che prepara al Signore * un popolo di suo peculiare possesso˚ * e in anticipo lo purifica mediante l’acqua, * in vista dello Spirito˚. * Questi è il germo­glio di Zacca­ria, * l’ottimo figlio del deserto, * l’a­raldo della conver­sione, * la purifi­cazione dei delitti, * colui che annuncia nell’ade * la risurrezione dai morti * e intercede per le anime nostre.
Stesso tono.
Dal grembo, o Giovanni, * ti sei mostrato profeta e precursore del Cristo, * balzando ed esultando nel seno della madre * alla vista della Regina che veniva dalla serva˚ * por­tando colui che è oltre il tempo * e che dal Padre procede senza madre, * a te che, secondo la promes­sa, * dalla sterile e dal vecchio sei germogliato. * Pregalo di avere miser­icor­dia * delle anime nostre.
Stesso tono.
O straordinario prodigio! * Colui che non aveva prestato fede * all’angelo che diceva: * Elisabetta conce­pirà e partorirà un figlio; * colui che aveva detto: * Come potrà partorire? * Io sono vecchio e il suo grembo è morto; * colui che era stato condannato a tacere a causa dell’incredulità˚, * oggi vede partorire il figlio promes­so * e, sciolto dal silenzio, * accoglie in sé la gioia, accl­a­man­do: * Benedet­to il Signore, Dio d’Israele, * per­ché ha visita­to e reden­to il suo popolo˚, * elargendo al mondo la grande miseri­cordia˚.
Stesso tono.
Giovanni degno di ogni lode * e apostolo universale, * lieto annuncio di Gabriele, * germoglio della sterile, * ottimo figlio del deserto, * sincero amico del Cristo sposo˚, * pregalo perché sia fatta misericordia * alle anime nostre.
Gloria. Tono pl. 2. Di Byzantios.
Oggi la lampada della luce * comincia a preparare la strada * all’avvento del Dio Verbo, * come stella lumi­nosa; * oggi essa fa chiara la lingua di Zaccaria, * che era rimasto in silenzio per il comando dell’angelo: * conve­niva infatti che il padre della voce * non serbasse il silenzio * dopo che questa era uscita * dal seno della steri­le * per annunciare con grande franchezza * la redenzione del mondo intero.
Ora e sempre. Stesso tono.
Elisabetta ha concepito il precursore della grazia, * ma la Vergine, il Signore della gloria˚; * si salutarono l’un l’altra le madri, * e il bambino sussultò nel grembo˚: * poiché da lí il servo lodava il Sovrano. * Stupita, la madre del precursore cominciò a gridare: * Donde a me questo, * che la madre del mio Signore venga a me?˚ * È per la salvezza del popolo che non ha piú speranza! * O tu che possiedi la grande misericordia˚, * gloria a te.
Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.
Lettura del libro della Genesi (dai capp.17,18 e 21). Disse il Signore ad Abramo: Quanto a Sara tua moglie, non si chiamerà piú Sara, ma Sarra. Io la benedirò e da lei ti darò un figlio; io lo benedirò e diverrà nazioni, e re di nazioni usciranno da lui. Abramo cadde faccia a terra, e rise e disse dentro di sé: A un uomo di cent’anni potrà dunque nascere un figlio? E Sarra a novant’anni partorirà? Ma Dio disse ad Abramo: Sí, ecco, Sarra tua moglie ti partorirà un figlio e tu lo chia­merai Isacco, e io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza eterna. Abramo e Sarra erano vecchi, avanzati negli anni. Rise Sarra in se stessa dicen­do: Non mi è ancora successo sino ad ora, e il mio signore è vecchio. Ma il Signore Dio disse ad Abramo: Perché Sarra ha riso in se stessa dicendo: Dunque veramente partorirò mentre sono già vecchia? Forse qualcosa è impos­sibile a Dio? E il Signore visitò Sarra come aveva detto. Essa concepí e partorí un figlio ad Abramo nella vecchiaia, nel tempo indicato dal Signore. Egli lo circoncise l’ottavo giorno, come il Signore Dio gli aveva comandato. Abramo aveva cento anni quando gli nacque suo figlio Isacco. E Sarra disse: Motivo di riso mi ha dato il Signore: infat­ti chi lo verrà a sapere si rallegrerà con me. E disse: Chi avrebbe detto ad Abramo che Sarra avrebbe allattato un bambino, poiché gli ho parto­rito un figlio nella mia vecchi­aia? E il bambino crebbe e fu svezzato, e Abramo fece un grande banchetto nel giorno in cui Isacco suo figlio fu svezzato.
Lettura del libro dei Giudici (dal cap. 13).
C’era in quei giorni un uomo della tribú di Dan, il cui nome era Manoè; sua moglie era sterile e non partoriva. L’angelo del Signore apparve alla donna e le disse: Ecco, tu sei sterile, non hai mai partorito, ma concepirai un figlio. E ora guàrdati dal bere vino e bevanda inebriante e non mangi­are nulla di immondo. Perché ecco, tu sarai incinta e parto­rirai un figlio, sul cui capo non passerà il rasoio, perché il bambino sarà nazireo di Dio sin dal seno materno. La donna andò dal marito e gli disse: È venuto da me un uomo di Dio e il suo aspetto era come quello di un angelo di Dio, tutto sfolgorante, e mi ha detto: Ecco, tu sarai incin­ta e partorirai un figlio; e ora guàrdati dal bere vino e bevanda inebriante e non mangiare nulla di immondo, perché il bambi­no sarà nazireo di Dio sin dal seno materno fino al giorno della sua morte. Manoè pregò il Signore e disse: Ti prego, Signore, l’uomo di Dio che tu hai mandato, venga ancora da noi e ci illumini su quanto dovremo fare per il bambino che nascerà. E l’angelo venne da Manoè e disse: Si astenga tua moglie da tutto ciò che le ho detto. Non mangerà nulla di ciò che proviene dalla vite, non berrà né vino né bevanda inebriante. E Manoè disse all’angelo del Signore: Qual è il tuo nome? Affinché quando la tua parola si avvere­rà, noi ti diamo gloria. Ma l’angelo del Signore gli disse: Perché chiedi il mio nome? Esso è ammirabile. E l’angelo del Signore non apparve piú a Manoè e sua moglie.
Lettura della profezia di Isaia (dai capp. 40,41,45,48,54).
Cosí dice il Signore: Consolate, consolate il mio popolo, dice Dio. Sacerdoti, parlate al cuore di Gerusa-lemme e consolatela, perché è finita la sua umiliazione: il suo peccato infatti è stato condonato, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per i suoi peccati. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, rad­drizzate i suoi sentieri. Ogni valle sia colmata, e ogni monte e colle sia abbassato; i sentieri tortuosi diverranno diritti e quelli impervi diverranno vie piane, e ogni carne vedrà la salvezza di Dio. Sali su un monte alto, tu che porti buone novelle a Sion, alza la voce con forza, tu che porti buone notizie a Gerusalemme. Alzate la voce, non temete. Io sono il Signore Dio: io, il Dio di Israele, li esaudirò e non li abbandonerò. Farò scaturire fiumi sui monti, e sorgenti in mezzo alle valli; farò del deserto stagni, e della terra arida canali d’acqua. Si rallegri il cielo in alto, e le nubi piovano giustizia; germogli la terra e produca misericordia e insieme faccia germogliare giusti­zia. Annunciate un messaggio di gioia sino ai confini della terra, e parlate perché sia reso noto questo: che il Signo­re ha liberato il suo servo Giacobbe. E se avranno sete lungo il deserto, egli farà loro scaturire acqua dalla roccia. Rallégrati sterile che non partorisci, esplodi in acclamazio­ni tu che non hai avuto doglie: perché saranno piú i figli del­l’abbandonata di quelli di colei che ha marito.
Allo stico, stichirá idiómela. Tono 2.
Con salmi, inni e cantici spirituali˚, * celebriamo il profeta * nato da un profeta * e germoglio della steri­le, * il piú grande tra tutti i nati di donna˚, * il cittadino del deserto˚, * il glorioso Giovanni; * a lui acclamiamo: * Battista e precursore del Salvatore, * con la confidenza che possiedi, * implora Cristo nel giorno della tua venerabile nascita, * di donare al mondo la pace * e alle anime nostre * la grande misericordia˚.
Stico: Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo.
È giunta la voce * della grazia del Verbo, * l’araldo del sole, * il precursore Giovanni, * nato oggi secondo la promessa * da una sterile senza frutto: * esultate, o popoli. * È giunto per prepararci la via della salvez­za, * che è colui che egli ha adorato, * balzando mentre era ancora nel grembo materno˚, * l’agnel­lo di Dio * che toglie il peccato del mondo˚ * e ci dona la grande miseri­cordia˚.
Stico: E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Alti­ssi­mo, perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.
Colui che sin dal seno materno * è stato santificato˚ * e ha ricevuto la pienezza della profezia, * oggi dalla sterile è nato, * per annunciare chiaramente * la venuta del Signore: * Convertitevi, * perché il regno dei cieli è vicino˚.
Gloria. Tono pl. 4. Della monaca Cassia.
La parola del profeta Isaia * si è oggi adempiuta * con la nascita di Giovanni, * di colui che è piú grande dei profeti˚. * È detto infatti: Ecco, manderò il mio angelo davanti a te, * ed egli preparerà la strada davanti a te˚. * Costui dunque, precedendo come soldato * il Re celeste, * realmente fa retti i sentieri del nostro Dio˚, * uomo per natura, * ma angelo quanto alla vita; * abbrac­ciata infatti la castità perfetta e la temperanza, * egli possedeva ciò che è secondo natura * e fuggiva ciò che è contro natura, * lottando oltre la natu­ra. * Imitandolo nelle virtú, * o fedeli tutti, * suppli­chiamolo di intercedere * per la salvezza delle anime nostre.
Ora e sempre. Stesso tono.
Guarda Elisabetta che parla con la Vergine Maria: * Perché sei venuta a me, * o Madre del mio Signore?˚ * Tu porti il Re, * e io il soldato; * tu porti il datore della legge, * e io il legislatore; * tu porti il Verbo, * e io la voce che annuncia * il regno dei cieli˚.
Apolytíkion. Tono 4. Presto intervieni.
Profeta e precursore * dell’avvento del Cristo, * noi che con amore ti onoriamo, * non siamo in grado di cele­brati degnamente: * per la tua gloriosa e augusta nascita * sono sciolte infatti * la sterilità della parto­riente * e la lingua muta del padre, * ed è annun­ciata al mondo * l’incarnazione del Figlio di Dio.

Theotokíon.
Il mistero nascosto dall’eternità * e ignoto agli angeli, * è stato rivelato grazie a te˚, * Madre-di-Dio, * agli abitanti della terra: * Dio incarnato, in unione senza confusione42 , * Dio che per noi * ha volon­ta­riamente accettato la croce˚, * e risuscitando con essa il primo uomo crea­to, * ha salvato dalla morte le anime nostre.

venerdì 19 giugno 2015


AVVISO





Si comunica a tutti gli interessati che 


gli eventi


 religiosi 


sia di Sabato 27 Giugno 2015

(   Chiesa della Martorana in Palermo), 


sia di Domenica 28 Giugno 2015

(Cattedrale di Piana degli Albanesi) 


saranno trasmessi in streaming dal nostro 


Blog della Cattedrale.


mercoledì 17 giugno 2015

lunedì 15 giugno 2015

STEMMA 
dell'Eletto  Vescovo


P.GIORGIO DEMETRIO GALLARO 
Eparca di Piana degli Albanesi


Blasone: fasce verticali Eparchia di Piana e Vescovo Giorgio Demetrio Gallaro.
I fascia verticale: Eparchia di Piana - sfondo rosso, un’aquila dorata bicipite a cui è attaccato un medaglione con una croce patente (con le braccia che si allargano verso l’esterno),
                                         circondata dalle dorate lettere greche IC XC NI KA.
II fascia verticale : Vescovo Giorgio Demetrio  fasce orizzontali.
La prima fascia dorata raffigura il Cristo Buon Pastore circondato da un’aureola dorata e portante sulle Sue spalle un agnello d’argento.
La seconda fascia è divisa, a sua volta, in tre parti orizzontali: la prima è rossa, la seconda è dorata, la terza è azzurra. La fascia superiore presenta una luna crescente d’argento tra due stelle dorate; la fascia intermedia è dorata; la fascia inferiore mostra un gallo dorato con la cresta rossa.
                                                                Motto: “Edificando nell’Unità”.
Significato: Eparchia di Piana degli Albanesi - L'incoronata aquila bicipite dorata su sfondo imperiale rosso richiama la fedeltà dell’Eparchia alle sue radici bizantine, Italo-Greche ed Italo-Albanesi, mentre il sigillo rosso e la croce d’oro sul petto dell'aquila testimoniano i princìpi basilari della fede cristiana che Cristo, “crocifisso per la nostra salvezza” è risorto vittorioso sulla morte.
Vescovo Giorgio Demetrio – L'icona di Cristo buon pastore in cima allo stemma del Vescovo Giorgio Demetrio è l'immagine più adatta per un vescovo che serve come capo pastore del gregge affidato alla sua cura. La parte inferiore dello stemma del vescovo riunisce, in modo nuovo ed unico, gli elementi trovati in vari stemmi araldici connessi con le famiglie Gallaro e Vindigni. Inoltre, la mezzaluna è simbolo della Tuttasanta Theotokos ed è presente nello stemma dell’Eparchia Melkita Greco-Cattolica di Newton in cui il Vescovo Giorgio Demetrio ha svolto fedelmente il suo servizio ministeriale per oltre tre decadi.
Attrezzatura – Il modello dello scudo araldico usato è quello che comunemente si trova nell'Impero Bizantino. Il dispositivo è circondato da degli ornamenti esterni che denotano lo stato gerarchico del portatore. Dietro lo scudo vi è la croce che denota il vescovo come anche il pastorale o “paterissa – ràvdos” usati da tutti i gerarchi Greco- Cattolici ed Ortodossi.
 La forma del pastorale richiama il serpente di bronzo sollevato da Mosè nel deserto (Numeri 21, 9). La corona ed il mantello rosso ermellino sono i simboli araldici tradizionali della dignità gerarchica nelle chiese orientali.
Il Vescovo Giorgio Demetrio ha scelto il suo motto episcopale dalla Costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen Gentium 27, del Concilio Vaticano Secondo: “Edificando nell’Unità”.
         
Blasone e disegno a cura di: Arciprete Lawrence Gosselin, U.S.A.F. (Ret.)

                                                                    AVVISO 





SABATO 27 Giugno alle ore 19.00 

            durante la celebrazione del Vespro 

presso la Chiesa Concattedrale di Santa 

Maria dell'Ammiraglio " la Martorana",

           il Vescovo eletto pronuncerà le 

professioni di Fede davanti alla Comunità 

Eparchiale.


DOMENICA 28 Giugno  alle ore 10,00, 

nella Cattedrale di S.DEMETRIO M. 

in

 Piana degli Albanesi 

avrà luogo la Chirotonìa Episcopale 

del nuovo 

Vescovo P.Giorgio D.GALLARO 

dell'Eparchia 

di Piana degli Albanesi