giovedì 23 ottobre 2014

NIZIO TRIDUO IN ONORE DI S.DEMETRIO MEGALOMARTIRE
ALLE ORE 18,30 VESPRO
 24 OTTOBRE

Memoria del santo megalomartire Areta e compagni (523).
        NJEZETE E KATERTA DITE E TETORIT SHEJTI ARETHA     DESHMOR E SHOKET E TIJ
                                         MBREMESORE
Egërsis e Ebrenj ëvet përgjegjëshe me burrërin t’ënde, o i famëshën desumo Aretha e me hirin i hjynushëm dolle mundësor e Krishtit i kjelle një lusmë deshëtarësh çëdò moshie e çedò fisi.
    O i lëvduashëm Aretha, si vure sipër korin melodhios i shokëvet t’atë bashkëdeshmorë, me atà luftove luftën e mirë. Ti çë mbarove me gudsim dhromi e të rëndës luftë ,lutu Krishtit të falënjë shpirtravet t’anë pakjien e shumë lipisi.
     Vashazë virgjëresha të përvluame nga malli i Iisù Krishtit,harruara dobësia e kurmëvet t’tire e të të mfortësuara nga fukjia e Perëndis shtipën gënjeshtrën e armikut pa u trëmbur nga dhëmbiet e mundimevet, as ziarri i furrit i dreroi.
Lëvdì….

VESPRO
Al Signore, ho gridato, stichirá prosómia.
Tono 1. Martiri degni di ogni lode.
Alla crudeltà degli ebrei, * tu opponesti il tuo coraggio, * martire Areta, degno di ogni lode; * per divina gra¬zia ti sei mostrato vittorioso, * e hai offerto a Cristo * un coro di martiri militante per lui, * composto, o glorioso, da ogni età * e raccolto da ogni stirpe.
Areta gloriosissimo, * componendo un’amabile coro * in¬sieme ai sacri martiri tuoi compagni, * con i quali hai combattuto la buona battaglia * e hai compiuto la corsa˚ * della tua valorosissima lotta, * supplica Cristo * perché sia data alle ani¬me nostre la pace * e la grande misericordia˚.
Vergini fanciulle, * ardenti di appassionato amore per Cristo, * dimentiche della debolezza naturale * e visibil¬mente corroborate dalla divina potenza, * hanno calpe¬stato la seduzione del nemico, * senza timore di fronte alla pena dei tormenti, * senza paura di fronte al fuoco della fornace.
Gloria. Tono 4. Di Anatolio.
Con canti, o fedeli, * onoriamo oggi concordi il pastore capo, * il gloriosissimo Areta, * insieme ai suoi compagni: * egli ha confutato un re apostata, * e ha versato il sangue per confessare Cristo; * per questo anche una nube infuocata * ardeva dalla faccia della terra, * accusando l’empietà degli scellerati. * Tu dunque, o Cristo Dio, * che hai dato forza ai tuoi vittoriosi * perché ti rendessero gloria, * salva anche noi, tu che sei il Creatore dell’u¬ni¬verso, * dalle tentazioni e dalle tribolazioni, * per inter¬cessione dei tuoi santi.
Ora e sempre. Theotokíon. Hai dato come segno.
Lava la sozzura del mio miserabile cuore, * o Madre-di-Dio degna di ogni canto, * purificalo da tutte le ferite e le piaghe del peccato, * o pura, * e frena l’instabilità del mio intelletto: * affinché io, misero e inutile servo tuo˚, * salvandomi magni¬fichi il tuo potere * e il grande soccorso ricevuto.
Oppure stavrotheotokíon, stessa melodia.
Come il sole, insieme con la luna, * ti vide pendere dal legno, * o amico degli uomini, * nascose i suoi raggi˚, * o mio Cristo, sole di giustizia˚, * e si scossero le fondamenta della terra˚ * per il timore della tua potenza. * Ma la Madre tua, * con le viscere trafitte a te gridava: * Gesú piú che buono, * gloria alla tua compassione.
Allo stico, stichirá dall’októichos.
Gloria. Tono pl. 4.
Avendo conosciuto in anticipo * il malvagio e infido consiglio dei giudei, * con l’ardire dello Spirito * avete lottato per testimoniare Cristo: * come infatti un tem¬po, sotto la Legge, * essi avevano provocato nel deserto˚ * colui che li aveva salvati dall’Egitto, * e lui stesso avevano poi condannato alla croce, * cosí ora anche con voi * con i fatti hanno violato la parola * e, emulando l’incredulità stessa, * vi hanno condannati al fuoco. * Ma voi, concordi e coraggiosi, * avete lottato con costanza * e siete divenuti formidabili tra i mar¬tiri. * Poiché con Dio voi usate franchezza, * chiedete che siano liberate le anime nostre * da tante colpe.
Ora e sempre. Theotokíon. I tuoi martiri, Signore.
Strappami, Sovrana, * dalla mano del dragone omi¬cida˚ * che ipocritamente mi fa guerra * per divorarmi tutto intero: * spezza, te ne prego, le sue mascelle˚, * e sventa le sue insidie, * affinché, sottratto alle sue unghie, * io magnifichi il tuo potere.
Apolytíkion. Tono 1.
Làsciati commuovere, Signore, * per le sofferenze partite per te dai santi, * e sana, ti preghiamo, tutti i nostri dolo

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