martedì 4 agosto 2009

Tristi vicende a Contessa Entellina

Pubblichiamo purtroppo dal Giornale di Sicilia del 4 Agosto 2009 alla pagina 27.

 

Contessa, un nuovo contrasto tra le chiese di rito greco e latino.

Contessa Entellina.

Quanto accade in paese in questi giorni ha sapore medievale, secondo alcuni di intolleranza, secondo altri da comica alla Don Camillo e Peppone. Come è sempre avvenuto da quattro secoli, nel pomeriggio del primo agosto e poi nei giorni successivi il parroco di rito bizantino Papas Nicola Cuccia con i fedeli della sua parrocchia si è presentato nella chiesa della Madonna della Favara ( e lo farà fino al 15), ove è conservata l’immagine della patrona, per innalzare inni antichi, denominati la << Paraclisis>>, composti nella Costantinopoli di Giustiniano millecinquecento anni fa. Ma quest’anno ha trovato il portone chiuso perchè, spiega don Mario Bellanca, parroco di rito romano della Chiesa, ognuno deve pregare nella propria chiesa. La secolare consuetudine che i greci invocano, sostiene, è ormai superata dal codice di diritto canonico del 1983. Papas Nicola tira fuori atti notarili concordati nel 700 fra i parroci della comunità bizantina e latina di Contessa, rivendica l’avvenuto consolidamento della consuetudine, mostrato un decreto del vescovo di Piana del 22 agosto 2008 che conferma la tradizione. Ma don Mario è irremovibile: solo a lui, dice, e ai latini, compete la modalità d’uso della chiesa della Madonna della Favara. E lo conferma in una lettera inviata al vescovo dello scorso luglio, dove ipotizza, come punto di mediazione, il coinvolgimento a pieno titolo della sua parrocchia nei festeggiamenti principali del paese, in settembre, che invece sono coordinati dai greci.

Inutile finora il tentativo di composizione del sindaco e del maresciallo dei carabinieri. Pare anche improbabile, almeno nell’immediato, una iniziativa d’autorità dell’eparca di Piana, vescovo sia dei latini che dei greci, poichè la Santa Sede in questi giorni ha inviato un Visitatore Apostolico, Mons. Tamburrino, Arcivescovo di Foggia, perchè riferisca al Papa sullo stato dell’Eparchia dopo 46 anni dalla sua istituzione.

Gli inni bizantini così, sono cantati dai cori diretti da Papas Nicola all’esterno della Chiesa della Madonna della Favara, davanti al portone chiuso.

Domenico Clesi

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Nostre considerazioni a margine.

L’opera del parroco latino di Contessa Entellina si commenta da sola, ed è frutto purtroppo di errori passati a cui ora è difficile mettere un argine.

La legge ecclesiastica, o diritto canonico, prevede per i candidati all’ordine sacro, uno specifico studio circa le tradizioni religiose che gli stessi incontreranno fuori dal loro habitat naturale. Il nostro, essendo originario della Diocesi di Agrigento, non ha ottemperato, lui o chi per lui, al canone 257 comma 2 del CJC, che recita così: Il Vescovo diocesano procuri che chierici che hanno desiderio di trasferirsi dalla propria ad una chiesa particolare di un’altra regione, siano preparati convenientemente ad esercitarvi il loro ministero, imparino cioè la lingua della regione e ne conoscano le istituzioni, le condizioni sociali, gli usi ed i costumi.

E questa è già una prima lacuna che si potrebbe additare al diretto responsabili o ai responsabili della sua educazione: dove ha mai imparato la lingua, il rito e le tradizioni della Diocesi di Piana degli Albanesi alla quale  incardinato?

Continua….

 

7 commenti:

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  7. Kundisiotrat ng ka zbiren! I duhet Besa

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