giovedì 28 giugno 2012

‎29 GIUGNO 2012
Memoria dei santi e gloriosi apostoli e primi corifei Pietro e Paolo, degni di ogni lode.



                                  VESPRO



Tono 2. Aftómelon. Di Andrea Pyros.

Con quali ghirlande di elogi * cingeremo Pietro e Paolo? * Separàti quanto al corpo, * ma uniti dallo Spirito, * primi tra i divini araldi, * l’uno perché capo degli apostoli, * l’altro perché ha faticato piú di tutti˚. * Davvero giustamente * li incorona con diademi di gloria immortale * il Cristo Dio nostro * che possiede la grande misericordia˚.

Con quali splendori di inni * celebreremo Pietro e Paolo? * Essi sono le ali della conoscenza di Dio * che hanno percorso a volo i confini della terra * e si sono innalzate sino al cielo; * sono le mani del vangelo della grazia˚, * i piedi della verità dell’annuncio˚, * i fiumi della sapienza, * le braccia della croce; * tramite essi il Cristo ha abbattuto * la boria dei demoni, * lui che possiede la grande misericordia˚.

Con quali canti spirituali * loderemo Pietro e Paolo? * Essi sono le bocche * della tremenda spada dello Spirito˚ * che sgozzano l’ateismo * senza restar spuntate; * sono stupendi ornamenti di Roma; * delizia di tutta la terra; * spirituali tavole del nuovo patto * scritte da Dio * e che Cristo ha promulgate in Sion˚, * lui che possiede la grande misericordia˚.

Gloria. Tono 4. Di Giovanni monaco

Con la triplice domanda: Pietro, mi ami tu?˚, * Cristo ha corretto il triplice rinnegamento˚. * Per questo dice Simone a colui che conosce le cose segrete˚: * Signore, tutto tu conosci, * tutto sai, * tu lo sai che io ti amo˚. * E per questo il Salvatore gli risponde: * Pasci le mie pecore, * pasci il mio gregge eletto, * pasci i miei agnelli˚ * che mi sono acquistati col mio sangue˚, * per salvarli. * Suppli¬calo, * o apostolo beato in Dio, * perché ci doni la grande misericordia˚.

Ora e sempre. Della festa.

Ingresso, Luce gioiosa, il prokíme¬non del giorno e le letture.

Lettura della prima epistola cattolica di Pietro (1,3-9).

Fratelli, sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesú Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesú Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi. Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po’ afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto piú preziosa dell’oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesú Cristo: voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle ani¬me.

Lettura della prima epistola cattolica di Pietro (1,13-19).

Carissimi, dopo aver preparato la vostra mente all’azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesú Cristo si rivelerà. Come figli ubbidienti, non conformatevi ai desideri di un tempo, quando eravate nell’ignoranza, ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo. E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota con¬dotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia.

Lettura della prima epistola cattolica di Pietro (2,11-24).

Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all’anima. La vostra condotta fra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno della visita divina. State sottomessi ad ogni creatura umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai gover¬natori come suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti. Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della liber¬tà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio. Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re. Domestici, state soggetti con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli difficili. È una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente; che gloria sarebbe infatti sopportare il castigo se avete mancato? Ma se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patí per voi, lasciandovi un esempio perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno nella sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendet¬ta, ma rimet¬teva la sua causa a colui che giudica con giu¬stizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo piú per il peccato, vivessimo per la giustizia.

Allo stico, stichirá idiómela. Tono 1. Di Andrea di Creta.

Chi dirà le tue catene e tribolazioni * in ogni città˚, * o glorioso apostolo Paolo? * Le fatiche, gli affanni, le veglie, * le sofferenze per la fame e la sete, * per il freddo e la nudità˚, * la cesta in cui sei stato calato˚, * i colpi di bastone, i linciaggi, * i viaggi, l’abisso marino, i naufragi?˚ * Sei divenuto spettacolo * per gli angeli e per gli uomini˚. * Ma tutto hai sopportato * nel Cristo che ti dava forza˚, * per guadagnare il mondo, * nel Cristo Gesú tuo Signore˚. * Ti supplichiamo dunque, * noi che con fede celebriamo la tua memoria: * prega incessantemente * per la salvezza delle anime nostre.

Stico: Per tutta la terra è uscita la loro voce e sino ai confini del mondo le loro parole.

Chi parlerà, apostolo glorioso, * delle tue catene di città in città?˚ * Chi presenterà le lotte e le fatiche * che hai sopportato per il vangelo di Cristo˚, * per guadagnare tutti˚, * e condurre a Cristo la Chiesa? * Chiedi dunque che essa custodisca la tua bella confessione˚ * fino all’ultimo respiro, * o Paolo apostolo * e maestro delle Chiese.

Stico: I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani.

Celebriamo i grandi astri della Chiesa, * Pietro e Paolo, * perché piú del sole hanno brillato * nel firmamento della fede, * e con i raggi dell’annunzio * hanno tratto dall’ignoranza le genti. * L’uno, inchiodato sulla croce, * ha fatto il suo viaggio verso il cielo, * dove gli sono state affidate da Cristo * le chiavi del regno˚; * l’altro, decapitato dalla spada, * se ne è andato al Salvatore * e degnamente è detto beato. * Entrambi hanno accusato Israele * di aver ingiustamente messo le mani˚ * sul Signore stesso. * Per le loro preghiere dunque, * o Cristo Dio nostro, * abbatti quanti ci avversano * e rafforza la fede ortodossa, * perché sei amico degli uomini.

Gloria. Tono pl. 2. Di Efrem Karia.

Una festa gioiosa ha brillato oggi * sino agli estremi della terra: * la venerabilissima memoria * dei sapientissimi apostoli e corifei Pietro e Paolo: * per questo anche Roma si rallegra in coro. * Con cantici e inni, * noi pure, fratelli, facciamo festa, * celebrando questo augustissimo giorno. * Gioisci, Pietro apostolo, * sincero amico del Cristo Dio nostro, tuo maestro. * Gioi¬sci, Paolo a tutti carissimo, * araldo della fede * e maestro della terra. * Coppia di eletta santità, * con la franchezza che vi è data, * pregate Cristo nostro Dio * di salvare le anime nostre.

Ora e sempre. Della festa. Apolytíkion. Tono 4.

Voi che tra gli apostoli occupate il primo trono, * voi maestri di tutta la terra, * intercedete presso il Sovrano dell’universo * perché doni alla terra la pace, * e alle anime nostre la grande misericordia˚.

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