TROPARI:
Evfrenèstho ta urània, * agalliàstho ta epìghia, * òti epìise kràtos * en vrachìoni aftù * o kìrios; epàtise * to thanàto ton thànaton; * protòtokos ton nekròn eghèneto; * ek kilìas Àdhu errìsato imàs, * ke parèsche to kòsmo * to mèga èleos.
Esultino i cieli e si rallegri la terra, poiché il Signore operò potenza col suo braccio: calpestando la morte con la morte, divenne il primogenito dei morti. Egli ci ha scampati dal profondo dell’inferno ed ha accordato al mondo la grande misericordia.
Tus tris meghìstus fostìras * tis trisilìu Theòtitos, * tus tin ikumènin aktìsi * dhogmàton thìon pirsèvsandas, * tus melirrìtus potamùs tis sofìas, * tus tin ktìsin pàsan * theognosìas nàmasi katardhèfsandas, * Vasìlion ton mègan, * ke ton Theològon Grigòrion * sin do klinò Ioànni, to tin glòttan chrissorrìmoni, * pàndes i ton lògon aftòn erastè * sinelthòndes ìmnis timìsomen; * aftì gar ti Triàdhi * ipèr imòn aì presvèvusin.
Quanti siamo innamorati dei loro discorsi, conveniamo tutti insieme per onorare con inni i tre sommi astri della Divinità trisolare, che con i raggi delle loro divine dottrine fanno brillare tutta la terra; i fiumi di sapienza fluenti miele che irrigano tutto il creato con i rivi della conoscenza di Dio, il grande Basilio e il teologo Gregorio, insieme all’illustre Giovanni dall’aurea eloquenza: essi sempre per noi intercedono presso la Triade.
O mìtran parthenikìn * aghiàsas to toko su, * ke chìras tu Simeòn * evloghìsas, os èprepe, * profthàsas ke nin * èsosas imas, Christè o Theòs. * All’irìnevson * en polèmis to polìtevma, * ke kratèoson * vasilìs us igàpisas, * o mònos filànthropos.
Tu che hai santificato con la tua nascita il seno della Vergine ed hai benedetto come conveniva le mani di Simeone, sei venuto e hai salvato anche noi, Cristo Dio. Conserva nella pace il tuo popolo e rendi forti coloro che ci governano, o solo amico degli uomini.
LETTURE
APOSTOLOS (Eb. 13, 7-16)
- Benedetto sei tu, o Signore, Dio dei Padri nostri, e lodato e glorificato è il tuo nome nei secoli. (Daniele 3,26).
- Poiché sei giusto in tutto ciò che hai fatto; e tutte le tue opere sono vere e rette le tue vie. (Daniele 3,27).
Lettura dalla prima lettera di Paolo agli Ebrei.
Fratelli, ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerato attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono. Noi abbiamo un altare del quale non hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo. Infatti i corpi degli animali, il cui sangue vien portato nel santuario dal sommo sacerdote per i peccati, vengono bruciati fuori dell’accampamento. Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue patì fuori della porta della città. Usciamo dunque anche noi dall’accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio, perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.
Alliluia (3 volte).
- O Dio, con le nostre orecchie abbiamo udito, i nostri padri ci hanno raccontato l’opera che hai compiuto ai loro giorni, nei tempi antichi. (Sal. 43,2)
Alliluia (3 volte).
- Gridano i giusti, e il Signore li ascolta; e da tutte le loro angosce li salva.(Sal. 33,18).
VANGELO (Lc. 19, 1-10)
In quel tempo Gesù, entrato in Gèrico, attraversava la città, ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: “È andato ad alloggiare da un peccatore!”. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.
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