mercoledì 24 aprile 2013

                        25 MARZO 2013 
    MEMORIA DI S. MARCO EVANGELISTA  


        O Shejti Apostull e Vangjejtar Mark,lutu lipisiarit Perëndì sa të na falënjë shpirtravet t’anë ndëjèsën e mëkatëvet. Tue marrë prej s’larti Hirin e Shpirtit Shejt, kleve sglidhur të dredhurat e Retorëvet , o Apostull,e ke marrë në rrietë gjithë popujitë,o i lëvduashëm Marku, e ja fale t’in Zoti, tue ligjëruar Vangjein të hjynushëm.

                                                                  VITA    
                                 San Marco Evangelista sec. I
 
     Ebreo di origine, nacque probabilmente fuori della Palestina, da famiglia benestante. San Pietro, che lo chiama «figlio mio», lo ebbe certamente con sè nei viaggi missionari in Oriente e a Roma, dove avrebbe scritto il Vangelo. Oltre alla familiarità con san Pietro, Marco può vantare una lunga comunità di vita con l'apostolo Paolo, che incontrò nel 44, quando Paolo e Barnaba portarono a Gerusalemme la colletta della comunità di Antiochia. 
     Al ritorno, Barnaba portò con sè il giovane nipote Marco, che più tardi si troverà al fianco di san Paolo a Roma. Nel 66 san Paolo ci dà l'ultima informazione su Marco, scrivendo dalla prigione romana a Timoteo: «Porta con te Marco. 
   Posso bene aver bisogno dei suoi servizi». L'evangelista probabilmente morì nel 68, di morte naturale, secondo una relazione, o secondo un'altra come martire, ad Alessandria d'Egitto.   
     Gli Atti di Marco (IV secolo) riferiscono che il 24 aprile venne trascinato dai pagani per le vie di Alessandria legato con funi al collo. Gettato in carcere, il giorno dopo subì lo stesso atroce tormento e soccombette. 
      Il suo corpo, dato alle fiamme, venne sottratto alla distruzione dai fedeli. Secondo una leggenda due mercanti veneziani avrebbero portato il corpo nell'828 nella città della Venezia. (Avvenire)

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