domenica 20 maggio 2012

21 MAGGIO 2012
Memoria dei santi, gloriosi e grandi re coronati da Dio Costantino (337) ed Elena (330), pari agli apostoli.


VESPRO
 Hai dato al nostro re * la tua croce preziosa * come arma potentissima: * per essa ha regnato sulla terra con giustizia, * brillando per la pietà, * e per la tua misericordia * ha ottenuto il regno dei cieli. * Con lui noi glorifichiamo la tua economia * piena di amore per gli uomini, * o Gesú onnipotente, * Salvatore delle anime nostre.

Hai dato al tuo pio ministro, * o amico degli uomini, * la prudenza di Salomone, * la mitezza di Davide * e la retta fede degli apostoli, * tu che sei Re dei re * e Signore di tutti i dominanti˚. * Per questo noi glorifichiamo la tua economia * piena di amore per gli uomini, * o Gesú onnipotente, * Salvatore delle anime nostre.

Per primo, o re indimenticabile, * hai volontaria¬mente sottomesso a Cristo la porpora, * riconoscendolo come Dio e Re universale, * benefattore di tutti, * vincitore di ogni potere * e superiore a ogni potestà. * Per questo, o amico di Cristo, * ha fatto prosperare il tuo regno Gesú, * l’amico degli uomini * e Salvatore delle anime nostre.

Gloria. Tono 2. Di Byzantios.

Avendo ricevuto da Dio * il meglio dei piú ricchi doni, * o eccellente principe, sommo Costantino, * ti sei in essi otti¬mamente distinto: * illuminato infatti * dai raggi del santissimo Spirito, * in virtú del battesimo * ricevuto per mano del sacerdote Silvestro, * ti sei mostrato insuperabile tra i re, * portando in dote al tuo Creato¬re * tutta la terra e la pia città imperiale. * Non cessare dunque di pregare il Cristo Dio, * con la confidenza che ti è data, * affin¬ché, a quanti celebrano la tua memo¬ria, * doni il perdono dei peccati * e la grande misericordia˚.

Ora e sempre. Della festa.

Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.

Lettura del terzo libro dei Re (3[1] Re 8,22s.27-30).Salomone si pose di fronte all’altare del Signore, davanti a tutta l’assemblea d’Israele, tese le mani al cielo e disse: Signore, Dio d’Israele, non c’è Dio come te lassú nel cielo e quaggiú sulla terra. Se il cielo del cielo non ti basta, come lo potrà questa casa che io ho edificata al tuo nome? Tuttavia, ti volgerai alla mia supplica, Signore, Dio d’Israele, per ascoltare la supplica e la preghiera che il tuo servo ti rivolge oggi, al tuo cospetto. Perché siano i tuoi occhi aperti su questa casa di cui hai detto che ivi sarà il tuo nome. Perché tu esaudisca la preghiera che ti farà il tuo servo rivolto a questo luogo giorno e notte. E tu esaudirai la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele riguardo a ciò per cui ti pregheranno rivolti a questo luogo: tu esaudirai nel luogo della tua dimora, nel cielo, agirai e sarai loro propizio.

Lettura della profezia di Isaia (61,10-62,5).

Esulti la mia anima nel Signore, perché mi ha rivestito di un manto di salvezza e di una tunica di letizia; come sposo mi ha cinto di un diadema, e come sposa mi ha ornato di decoro. E come la terra produce i suoi fiori, come un giardino fa germogliare i suoi semi, cosí il Signore farà sorgere la giustizia e l’esultanza davanti a tutte le genti. Per Sion io non tacerò, e per Gerusalemme non cederò finché non esca come luce la mia giustizia: e la mia salvezza come torcia arderà. Vedranno le genti la tua giustizia, e tutti i re della terra la tua gloria e ti chiameranno con un nome nuovo, quello che il Signore ti avrà dato: e sarai una corona di bellezza nella mano del Signore, e un diadema regale nella mano del tuo Dio. Non ti si chiamerà piú ‘abbandonata’, né la tua terra sarà detta ‘deserto’, ma ti si chiamerà ‘mio compiacimento’, e alla tua terra si dirà ‘abitata’, perché il Signore si compiacerà in te e nella tua terra si abiterà insieme: come un giovane abita da sposo con una vergine, cosí i tuoi figli abiteranno con te, e come lo sposo si rallegra per la sposa, cosí si rallegrerà per te il Signore.

Lettura della profezia di Isaia (60,1-16).

Illúminati, illúminati, Gerusalemme, perché è giunta la tua luce e su di te è sorta la gloria del Signore. Ecco, la tenebra coprirà la terra e bruma si stenderà sulle genti, ma su di te apparirà il Signore, e la sua gloria su di te si mostrerà. I re cammineranno alla tua luce e le genti al tuo splendore. Leva intorno gli occhi e guarda i tuoi figli radunati: tutti i tuoi figli sono venuti da lontano, le tue figlie saranno portate sulle spalle. Allora tu vedrai e sarai presa da gioia e timore, il tuo cuore si colmerà di stupore, perché verrà a te la ricchezza del mare, delle genti, dei popoli.
E verranno a te greggi di cammelli, ti copriranno cammelli di Madian e di Ghefar. Tutti da Saba verranno portando oro, ti porteranno incenso e pietre preziose e proclameranno la salvezza del Signore. Tutte le pecore di Kedar si raduneranno e i montoni di Nabaiot verranno a te e saranno offerte accette sul mio altare, e sarà glorificata la mia casa di preghiera. Chi sono questi che volano come nubi, e come colombe con i loro piccoli? Me hanno atteso le isole, e le navi di Tarsis al primo posto per condurre i tuoi figli da lontano, e con loro il loro argento e oro, a causa del nome santo del Signore, e per glorificare il Santo d’Israele. Stranieri edificheranno le tue mura, e i loro re ti assisteranno. Nella mia ira infatti ti avevo colpita, ma nella mia misericordia ti ho amata. Le tue porte saranno aperte sempre, non verranno chiuse né di giorno né di notte, per introdurre in te la potenza delle genti e i loro re come prigionieri. Poiché le nazioni e i re che non ti serviranno periranno e le nazioni diverranno deserti desolati.

E verrà a te la gloria del Libano, col cipresso, il pino e il cedro insieme, per glorificare il mio luogo santo, e io glorificherò il luogo dei miei piedi. E verranno a te timorosi i figli di quelli che ti avevano umiliata e provo¬cata, e si prostreranno alle piante dei tuoi piedi tutti quelli che ti avevano provocata, e tu sarai chiamata città del Signo¬re, Sion del Santo d’Israele, perché eri stata abbando¬nata e odiata e non c’era chi ti aiutasse; e farò di te un’e¬terna esultanza, letizia per generazioni di generazioni. Succhierai il latte delle genti e mangerai la ricchezza dei re: e conoscerai che io sono il Signore che ti salva e ti libera, il Dio d’Israele.

Allo stico, stichirá prosómia. Tono 2. Quando dal legno.

Primo re dei cristiani * o Costantino, * da Dio hai ricevuto lo scettro: * a te infatti è stato mostrato, * nascosto nella terra, * il segno della salvezza, * col quale hai anche posto tutte le genti * sotto i piedi dei romani, * tenendo come arma invincibile la croce vivifi¬cante, * o beato, * grazie alla quale * sei stato portato al nostro Dio.

Stico: Ho innalzato un eletto di mezzo al mio popolo. Ho trovato Davide mio servo, col mio santo olio l’ho unto.

Veramente beato il ventre * e santificato è il grembo che ti ha portato, * o re universalmente rimpianto, * gioia dei cristiani, * Costantino da Dio incoronato, * gloria dei romani, * ricchezza e difensore * degli orfani e delle vedove, * protezione dei piccoli, * vero rimedio * alle tribolazioni degli indigenti * e liberazione dei prigionieri.

Stico: Per questo ti ha unto Dio, il tuo Dio, con olio di esultanza al di sopra dei tuoi compagni.

Spinta dall’amore * e dalla carità di Cristo, * la madre dell’amabilissimo rampollo * si affrettò a raggiungere * la santa Sion, il luogo santo * nel quale volontariamente fu crocifisso * il nostro Salvatore * per la nostra salvezza: * di là prendendo la croce, * gioiosa acclamava: * Gloria a colui che mi ha donato * ciò che speravo.

Gloria. Tono pl. 4.

Luminosissimo splendore, * cometa dell’estremo occidente, * condotto dall’incredulità alla fede in Dio, * sei stato guidato a santificare popolo e città; * e vedendo in cielo il segno della croce, * di là ti sentisti dire: * Con questo vinci i tuoi nemici. * Ricevuta dunque la conoscenza dello Spirito, * consacrato con olio sacerdote e re, * hai confermato la Chiesa di Dio, * o padre dei re ortodossi, * dalla cui urna zampillano guarigioni. * Costantino pari agli apostoli, * intercedi per le anime nostre.

Ora e sempre. Della festa. Apolytíkion. Tono pl. 4.

Contemplato in cielo * il segno della tua croce, * e, come Paolo, * ricevuta la chiamata non da parte di uomini˚, * il tuo apostolo tra i re, * o Signore, * ha consegna¬to in tua mano la città regia: * tu dunque conservala sempre in pace * per l’intercessione della Madre-di-Dio, * o solo amico degli uomini.

Nessun commento:

Posta un commento