venerdì 28 giugno 2013


29 GIUGNO
       Memoria dei santi e gloriosi apo­stoli e primi corifei Pietro e Paolo, degni di ogni lode.
                                                                         VESPRO

Tono 2. Aftómelon. Di Andrea Pyros.
Con quali ghirlande di elogi * cingeremo Pietro e Pao lo? * Separàti quanto al corpo, * ma uniti dallo Spirito, * primi tra i divini araldi, * l’uno perché capo degli apo­sto­li, * l’altro perché ha faticato piú di tutti˚. * Davvero giustamente * li incorona con diademi di gloria immortale * il Cristo Dio nostro * che possiede la grande misericordia˚.
Con quali splendori di inni * celebreremo Pietro e Paolo? * Essi sono le ali della conoscenza di Dio * che hanno percorso a volo i confini della terra * e si sono innal­za­te sino al ­cielo; * sono le mani del vangelo della gra­zia˚, * i piedi della verità dell’annuncio˚, * i fiumi della sapien­za, * le braccia della croce; * trami­te essi il Cristo ha abbattu­to * la boria dei demoni, * lui che possiede la grande misericordia˚.         
Con quali canti spirituali * loderemo Pietro e Paolo? * Essi sono le bocche * della tremenda spada dello Spiri­to˚ * che sgozzano l’ateismo * senza restar spuntate; * sono stupendi ornamenti di Roma; * delizia di tutta la terra; * spirituali tavole del nuovo patto * scritte da Dio * e che Cristo ha promulgate in Sion˚, * lui che possiede la grande misericordia˚.
Gloria. Tono 4. Di Giovanni monaco
Con la triplice domanda: Pietro, mi ami tu?˚, * Cristo ha corretto il triplice rinnegamento˚. * Per questo dice Simone a colui che conosce le cose segrete˚: * Signo­re, tutto tu conosci, * tutto sai, * tu lo sai che io ti amo˚. * E per questo il Salvatore gli risponde: * Pasci le mie pecore, * pasci il mio gregge eletto, * pasci i miei agnelli˚ * che mi sono acquistati col mio sangue˚, * per salvarli. * Suppli­calo, * o apostolo bea­to in Dio, * perché ci doni la grande misericordia˚.     
Ora e sempre. Della festa.
Ingresso, Luce gioiosa, il prokíme­non del giorno e le letture.
Lettura della prima epistola cattolica di Pietro (1,3-9).
Fratelli, sia bene­detto Dio e Padre del Signore nostro  Gesú Cristo; nella sua gran­de misericordia egli ci ha rige­nerati, mediante la risurrezione di Gesú Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si mac­chia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dal­la potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi. Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po’ afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, mol­to piú preziosa del­l’oro, che, pur desti­nato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesú Cristo: voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indi­cibile e gloriosa, men­tre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle ani­me.
Lettura della prima epistola cattolica di Pietro (1,13-19).
Carissimi, dopo aver preparato la vostra mente all’azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella gra­zia che vi sarà data quando Gesú Cristo si rivelerà. Come figli ubbidienti, non confor­matevi ai desideri di un tempo, quando erava­te nell’ignoranza, ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo. E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi per­sonali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota con­dotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza mac­chia.
Lettura della prima epistola cattolica di Pietro (2,11-24).
Carissimi, io vi e­sorto come stranieri e pellegrini ad  astenervi dai desideri della car­ne che fanno guerra all’ani­ma. La vostra condotta fra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calun­niano come malfattori, al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno della visita divina. State sottomes­si ad ogni creatura umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai gover­natori come suoi invia­ti per punire i malfat­tori e premiare i buo­ni. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca al­l’ignoranza degli stol­ti. Comportatevi come uomini liberi, non ser­vendovi della liber­tà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio. Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re. Domestici, state sog­getti con profondo ri­spetto ai vostri padro­ni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli difficili. È una grazia per chi co­nosce Dio subire affli­zioni, soffrendo ingiu­stamente; che gloria sareb­be infatti soppor­tare il castigo se ave­te mancato? Ma se fa­cendo il bene sop-porte­rete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche ­Cristo patí per voi, lasciandovi un esempio perché ne se­guiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno nella sua bocca, ol­traggiato non risponde­va con oltraggi, e sof­frendo non minacciava vendet­ta, ma rimet­teva la sua causa a colui che giudica con giu­stizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vi­vendo piú per il pecca­to, vives­simo per la giustizia.
Allo stico, stichirá idiómela. Tono 1. Di Andrea di Creta.
Chi dirà le tue catene e tribolazioni * in ogni città˚, * o  glorioso apostolo Paolo? * Le fatiche, gli affanni, le veglie, * le sofferenze per la fame e la sete, * per il freddo e la nudità˚, * la cesta in cui sei stato cala­to˚, * i colpi di bastone, i linciaggi, * i viaggi, l’abisso marino, i naufragi?˚ * Sei divenuto spettacolo * per gli angeli e per gli uomini˚. * Ma tutto hai sopporta­to * nel Cristo che ti dava forza˚, * per guadagna­re il mondo, * nel Cristo Gesú tuo Signore˚. * Ti supplichi­a­mo dunque, * noi che con fede celebriamo la tua memoria: * prega inces­santemente * per la salvezza delle anime no­stre.   
Stico: Per tutta la terra è uscita la loro voce e sino ai confini del mondo le loro parole.   
Chi parlerà, apostolo glorioso, * delle tue catene di città in città?˚ * Chi presenterà le lotte e le fatiche * che hai sopportato per il vangelo di Cristo˚, * per guada­gnare tutti˚, * e condurre a Cristo la Chiesa? * Chiedi dunque che essa custodisca la tua bella confessione˚ * fino all’ultimo respiro, * o Paolo apostolo * e maestro delle Chiese. 
Stico: I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamen­to annuncia l’opera delle sue mani.             
Celebriamo i grandi astri della Chiesa, * Pietro e Paolo, * perché piú del sole hanno brillato * nel firma­mento della fede, * e con i raggi dell’annunzio * hanno tratto dal­l’igno-ranza le genti. * L’uno, inchiodato sulla croce, * ha fatto il suo viaggio verso il cielo, * dove gli sono state affidate da Cristo * le chiavi del regno˚; * l’altro, decapitato dalla spada, * se ne è andato al Salvatore * e degnamente è detto beato. * Entrambi hanno accusato Israele * di aver ingiu­sta­mente messo le mani˚ * sul Signore stesso. * Per le loro preghi­ere dunque, * o Cristo Dio nostro, * abbatti quanti ci avversano * e rafforza la fede orto­dos­sa, * perché sei amico degli uomini.          
Gloria. Tono pl. 2. Di Efrem Karia.
Una festa gioiosa ha brillato oggi * sino agli estre­mi della terra: * la venerabilissima memoria * dei sapi­entis­simi apostoli e corifei Pietro e Paolo: * per questo anche Roma si rallegra in coro. * Con cantici e inni, * noi pure, fratelli, facciamo festa, * celebran­do questo augustissimo giorno. * Gioisci, Pietro apostolo, * sincero amico del Cristo Dio nostro, tuo maestro. * Gioi­sci, Paolo a tutti carissimo, * araldo della fede * e maestro della terra. * Coppia di eletta santità, * con la franchezza che vi è data, * pregate Cristo nostro Dio * di salvare le anime nostre.
Ora e sempre. Della festa. Apolytíkion. Tono 4.

Voi che tra gli apostoli occupate il primo trono, * voi  maestri di tutta la terra, * intercedete presso il Sovrano dell’universo * perché doni alla terra la pace, * e alle anime nostre la grande misericordia˚.         

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