sabato 25 agosto 2012

26 AGOSTO 2012
DOMENICA  Mt. XIIII


I Cor.
     Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti. 14Tutto si faccia tra voi nella carità. 15Una raccomandazione ancora, o fratelli: conoscete la famiglia di Stefana, che è primizia dell`Acaia; hanno dedicato se stessi a servizio dei fedeli; 16siate anche voi deferenti verso di loro e verso quanti collaborano e si affaticano con loro. 17Io mi rallegro della visita di Stefana, di Fortunato e di Acàico, i quali hanno supplito alla vostra assenza; 18essi hanno allietato il mio spirito e allieteranno anche il vostro. Sappiate apprezzare siffatte persone.
19Le comunità dell`Asia vi salutano. Vi salutano molto nel Signore Aquila e Prisca, con la comunità che si raduna nella loro casa. 20Vi salutano i fratelli tutti. Salutatevi a vicenda con il bacio santo.
21Il saluto è di mia mano, di Paolo. 22Se qualcuno non ama il Signore sia anàtema. Maranà tha: vieni, o Signore! 23La grazia del Signore Gesù sia con voi. 24Il mio amore con tutti voi in Cristo Gesù!



Parabola dei vignaioli omicidi
Mt.21,33-24
33Ascoltate un`altra parabola: C`era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l`affidò a dei vignaioli e se ne andò. 34Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. 35Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l`altro lo uccisero, l`altro lo lapidarono. 36Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. 37Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! 38Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l`erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l`eredità. 39E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l`uccisero. 40Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». 41Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 42E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:         La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d`angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?

RIFLESSIONE

 Parabola dei vignaioli omicidi

Sappiamo bene quante cure hanno i vignaioli per le loro vigne, e quanto tempo vi dedicano. Naturalmente poi si aspettano i risultati, il frutto del loro lavoro: e ne hanno pieno diritto. Aspettano grappoli abbondanti e gustosi. Secondo la parola del profeta, il Signore ha fatto di noi la sua vigna privilegiata.
 Nulla ha trascurato perché cresca, fiorisca e dia copiose vendemmie: scelta del vitigno, scavo profondo, concimazione abbondante, poI tatura appropriata; vale a dire i suoi molteplici benefici, le grazie speciali, la Parola del Figlio, il sangue ch'egli ha versato, la Chiesa, i sacramenti.

     Cristo ha voluto denunciare l'inqualificabile condotta dei capi del popolo d'Israele: sacerdoti, dottori della legge, scribi e farisei.
   Essi hanno capovolto a loro vantaggio la speranza messianica, giungendo fino a perseguitare ed uccidere gli inviati di Dio, che venivano a ricordarla.
      Ai tempi di Gesù, in Galilea vari proprietari investivano il loro denaro in piantagioni di vigne. Ne affidavano poi la coltivazione a dei vignaioli, con l'onere di dare al padrone una parte del raccolto.
     Il senso della parabola è chiaro: Dio ha affidato il suo popolo a dei capi. Ma questi pretendono di sfruttarlo unicamente a proprio vantaggio, maltrattando i profeti, mandati da Dio, e mettendo a morte perfino il suo Figlio.
    Anche noi potremmo essere tentati, più o meno consciamente, di servirci del vangelo a beneficio delle nostre idee o dei nostri interessi. Ricordiamoci che nessuno è padrone del vangelo, nessuno ha diritto di utilizzarlo se non per andare con la fede verso Cristo e condurvi gli altri.

Suggerimenti -
Nella parabola Cristo stigmatizza la condotta dei responsabili del popolo d'Israele, che con la loro infedeltà e la loro esosità, l'hanno distolto dalla sua vocazione messianica e mandato in rovina. Ma la vigna, amata da Dio, è anche la Chiesa, è il mondo, sono le famiglie, le parrocchie e ciascuna delle nostre anime.
Come coltivare questa vigna, per non cadere sotto l’anatema di Dio e del suo Cristo?
- Non dobbiamo considerarci i proprietari della vigna. Essa appartiene solo a Dio. Il solo padrone del mondo e di tutto ciò che vi si trova, beni materiali e spirituali, è Dio Creatore.
Nulla noi abbiamo di proprio, e tutti i benefici di Dio sono assolutamente gratuiti.
- Impegnarsi a far fruttare la vigna. «Entrate anche voi nella mia vigna», ci incita Dio. Conta su di noi per valorizzarla. Dobbiamo la vorare sotto la direzione del suo Figlio, restando strettamente uniti a lui come il tralcio alla vite, utilizzando nel modo migliore i mezzi posti a nostra disposizione.
  Senza Cristo tutto si svalorizza, e i beni materiali diventano fonte di rivalità, di odio e di guerre.
- Dividere i frutti con i nostri fratelli. Se il Signore ci colma di bene fici, se ci dà il dono della fede, se ci arricchisce, non è certo perché noi ne godiamo da soli, egoisticamente, ma perché ne facciamo pro fittare anche gli altri. Dobbiamo saper aprire il loro cuore alla bontà e all'amore di Dio.


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