lunedì 13 agosto 2012



KONDAKION 
per   la
 DORMIZIONE  della MADRE   di Dio

Nota   

           Il seguente inno appartiene al genere poetico del kondakíon. 
Si compone di un proemio e di tredici «stanze» o strofe legate insieme da un acrostico alfabeto e modellate sull'Akathistos. 
         Il Pitra che l'ha pubblicato per primo prendendolo da un unico manoscritto dell'Abbazia Greca di Grottaferrata, lo mette sotto il nome di Sergio, patriarca di Costantinopoli dal 610 al 638.
      E’ difficile stabilire se l'inno è completo o meno, comprendendo l'alfabeto greco ventiquattro lettere.  Dal punto di vista letterario l'inno non arriva alla perfezione dell'Akathisto anche se l'autore dimostra una  innegabile virtuosità musicale ed espressiva.  
       Volendo celebrare la Dormizione della Madre di Dio, egli fa sfilare davanti al corpo inanimato di Maria gli angeli (str. 1) e gli Apostoli nel seguente ordine: Pietro (str. 2), Paolo (str. 3), Giovanni (str. 4), Andrea (str. 5), Giacomo (str. 6), Filippo (str. 7), Bartolomeo (str. 8), Tommaso (str.9), Matteo (str. 10), Luca (str. 11), Marco (str. 12).  Ognuno lascia parlare il suo cuore, esaltando la Vergine con una serie di  “chairetismi “ o salutazioni 'di indubbio effetto letterario, spirituale e teologico.  
     L’inno si conclude con la lode offerta dal genere umano (str. 13).  
     Notiamo, per finire, che tutte le strofe si concludono con il saluto delle strofe dispari dell'Akathisto: 
                                    «Ave, Vergine e Sposa».
AUTORE ANONIMO (sec.  VII)   (Testo greco: Pitra 263-272; ripreso da Trembelas 103-107.)

Proemio

Si recita a voce alta a cori alterni tra un sacerdote e popolo di Dio :

In occasione del tuo venerato transito verso l'immortalità, una folla di materiali liturghi, o Vergine, si radunò  insieme con il tuo Figlio per celebrarti. A loro volta gli Apostoli, rapiti su nuvole, giunsero dai confini della terra e a te cosi esclamavano: Ave, Vergine e Sposa!

I. Gli angeli 
Angeli venuti dal cielo cantarono degnamente una volta il tuo parto, o Vergine.  Oggi essi celebrano con canti religiosi insieme a noi terrestri la tua santa Dormizione , a te esclamando:
 Ave,    nutrimento della gioia degli uomini,                                           
Ave, cancellazione della maledizione dei primi parenti,
Ave, Sposa immacolata del Padre invisibile,
Ave, Madre non maritata del Figlio coeterno,
Ave, scala che porti dalla terra al cielo,
Ave, carro che conduci al paradiso delle delizie,
Ave, a te inneggiano i cori celesti,
Ave, te venerano i terrestri mortali,
Ave, o Casta, gloria delle vergini,
Ave, o Pia, esultazione dei pii,
Ave, per te sono messe in rotta le falangi dei demoni,
Ave, per te gode la natura degli uomini,
Ave, Vergine e Sposa! .


II.  Pietro
Pietro, vedendo giacente la Santa che aveva partorito il Signore Universale, esclamò: «Come tu, o Vergine, che hai concepito la vita, appari a me come morta?  Per me tu sei la causa della nostra gioia ed io cosi   ti glorifico:
Ave, fondamento degli edifici di Dio,
Ave, sigillo delle mie parole,
Ave, divino carro della luce che non tramonta,
Ave, tabernacolo del Dio infinito,
Ave, oceano illimitato dei divini consigli,
Ave, abisso insondabile di terribili prodigi,
Ave, l'assemblea degli Apostoli ti glorifica,
Ave, il coro degli incorporei ti celebra,
Ave, coppa preziosa tutta d'oro,
Ave, cittadella accogliente e santa,
Ave, i discepoli presso di te si sono raccolti,
Ave, a te io cosí canto:
Ave, Vergine e Sposa! .


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