martedì 14 agosto 2012


AKATHISTOS DELLA KOIMISIS DELLA 
TUTTA SANTA MADRE DI DIO  





KONDAKION  
per la DORMIZIONE  della MADRE   di Dio
      Il seguente inno appartiene al genere poetico del kondakíon. 
  Si compone di un proemio e di tredici «stanze» o strofe legate insieme da un acrostico alfabeto e modellate sull'Akathistos.  
  Il Pitra che l'ha pubblicato per primo prendendolo da un unico manoscritto dell'Abbazia Greca di Grottaferrata, lo mette sotto il nome di Sergio, patriarca di Costantinopoli dal 610 al 638. 
   E’ difficile stabilire se l'inno è completo o meno, comprendendo l'alfabeto greco ventiquattro lettere.  
   Dal punto di vista letterario l'inno non arriva alla perfezione dell'Akathistos anche se l'autore dimostra una  innegabile virtuosità musicale ed espressiva.  
   Volendo celebrare la Dormizione della Madre di Dio, 
egli fa sfilare davanti al corpo inanimato di Maria gli angeli (str. 1) e gli Apostoli nel seguente ordine: 
 Pietro (str. 2), Paolo (str. 3), Giovanni (str. 4), Andrea (str. 5), Giacomo (str. 6), Filippo (str. 7), Bartolomeo (str. 8), Tornmaso (str.9), Matteo (str. 10), Luca (str. 11), Marco (str. 12).  
   Ognuno lascia parlare il suo cuore, esaltando la Vergine con una serie di  “chairetismi “ o salutazioni 'di indubbio effetto letterario, spirituale e teologico.  
   L’inno si conclude con la lode offerta dal genere umano (str. 13).  Notiamo, per finire, che tutte le strofe si concludono con il saluto delle strofe dispari dell'Akathisto: «Ave, Vergine e Sposa».AUTORE ANONIMO (sec.  VII)   (Testo greco: Pitra 263-272; ripreso da Trembelas 103-107.)

Proemio

Si recita a voce alta a cori alterni tra un sacerdote e popolo di Dio :

In occasione del tuo venerato transito verso l'immortalità, una folla di materiali liturghi, o Vergine, si radunò  insieme con il tuo Figlio per celebrarti. A loro volta gli Apostoli, rapiti su nuvole, giunsero dai confini della terra e a te cosi esclamavano: Ave, Vergine e Sposa!
I. Gli angeli 
Angeli venuti dal cielo cantarono degnamente una volta il tuo parto, o Vergine.  Oggi essi celebrano con canti religiosi insieme a noi terrestri la tua santa Dormizione , a te esclamando:
 Ave,    nutrimento della gioia degli uomini,                                            4
Ave, cancellazione della maledizione dei primi parenti,
Ave, Sposa immacolata del Padre invisibile,
Ave, Madre non maritata del Figlio coeterno,
Ave, scala che porti dalla terra al cielo,
Ave, carro che conduci al paradiso delle delizie,
Ave, a te inneggiano i cori celesti,
Ave, te venerano i terrestri mortali,
Ave, o Casta, gloria delle vergini,
Ave, o Pia, esultazione dei pii,
Ave, per te sono messe in rotta le falangi dei demoni,
Ave, per te gode la natura degli uomini,
Ave, Vergine e Sposa! .


II.  Pietro
Pietro, vedendo giacente la Santa che aveva partorito il Signore Universale, esclamò: «Come tu, o Vergine, che hai concepito la vita, appari a me come morta?  Per me tu sei la causa della nostra gioia ed io cosi   ti glorifico:
Ave, fondamento degli edifici di Dio,
Ave, sigillo delle mie parole,
Ave, divino carro della luce che non tramonta,
Ave, tabernacolo del Dio infinito,
Ave, oceano illimitato dei divini consigli,
Ave, abisso insondabile di terribili prodigi,
Ave, l'assemblea degli Apostoli ti glorifica,
Ave, il coro degli incorporei ti celebra,
Ave, coppa preziosa tutta d'oro,
Ave, cittadella accogliente e santa,
Ave, i discepoli presso di te si sono raccolti,
Ave, a te io cosí canto:
Ave, Vergine e Sposa! .

III. Paolo
Paolo, la cui lingua era mossa dallo Spirito, quando ti vide, o casta Genitrice di Dio, giacente sul letto cadavere senza soffio  si gettò ai tuoi immacolati piedi e disse: «Accogli, o Tuttasanta, anche con Pietro così esclamo:
          Ave,     radice della vita íntramontabile,
Ave, porta della delizia íllibata,
Ave, Madre non maritata di Cristo-Verità,
Ave, lampada sempre accesa della mia cecità,
Ave, urna, giardino, mensa e tempio santissimo,
Ave, roveto incombusto e paradiso di delizie,
Ave, tu sei stata liberata dalla corruzione, A tu partecipa alle delizie, o Genitrice di Dio,
Ave,     Regina dei cori verginali,
Ave, eloquío delle bocche caste,
Ave, per te Pietro disse ciò che disse,
Ave, insieme a lui anche io esclamo:
Ave, Vergine e Sposa!».

IV, Giovanni
Andrea, alla vista del grande e saggio Giovanni ornato della gloria della verginità che se ne stava in piedi triste e silenzioso, lo invitò a celebrare prima di lui con canti la Tuttasanta.  Il casto allora cosí esclamò:
«Ave, o Fanciulla, fonte della verginità,
Ave, porta santa della verità,
Ave, carro infuocato del Tesbita,
Ave, voce che per me echeggi il tuo Figlio,
Ave, íllibata Signora e casta colomba,
Ave, immacolata, illibata e pura Agnella,
Ave, ogni lingua di vergini ti celebra,
Ave, ogni bocca di casti di onora,
Ave, carbone che purifichi i profeti,
Ave, raggio che illumini i fedeli,
Ave, candelabro e venerata lettiga,
Ave, Signora e Madre mia,
Ave, Vergine e Sposa!».

V . Andrea
Andrea, vedendo la gioia del casto Giovanni e avendo udito tali cose, alzò la sua voce armoniosa e disse: «Degnati, o Santa, di accogliere anche me che con gli altri mi rallegro e cosí esclamo:
       Ave, aurata camera nuziale del Verbo,
Ave,         lampada che irraggi sul mondo,
Ave, abitacolo di colui che da te nacque,
Ave, propiziatorio di chi era allora caduto,
Ave, regale soccorso presso il tuo Figlio,
Ave,     Avvocata di chi nel mondo ti venera con fede,
Ave, tu dai ali per volare nei cieli,
Ave, tu guidi le generazioni umane,
Ave, terra feconda di ogni delizia,
Ave, mensa santa e tutta d'oro,
Ave, a te Gabriele portò il Salve,
Ave, a te anch'io canto:
      Ave, Vergine e Sposa!». 
VI.  Giacomo
Giacomo, che sapeva che il Signore dei vivi e dei morti era nato da te, fu colpito a vedere morta la Madre della vita e melodiosamente intonò: «Accoglimi qual parente dello Sposo, o Casta, io che cosi esclamo:
Ave, abitacolo della luce che non tramonta,
Ave, lucerna che irraggia santa luce,
Ave, rivelazione della benevolenza del Padre,
Ave, ristorazione del peccato materno,
Ave, abitacolo e palazzo del Fattore universale,
Ave, colonna e monte veramente ombroso di Dio,
Ave, la schiera degli angeli ti canta,
Ave, la natura degli uomini beata ti proclama,
Ave, diadema dei pii principi,
Ave, salvezza degli uomini credenti,
Ave, gloria dei sapienti Apostoli,
Ave, vanto dei valenti atleti,
        Ave, Vergine e Sposa!».

VII.  Filippo
Filippo, all'udire l'eco dei sacri cantori, stette subito con timore davanti alla bara ed esclamò: «Mi viene da tremare al solo guardarti, o Fanciulla.  Ma accogli anche me che con gli altri cosi esclamo:
Ave, Sposa di Dio l'invisibile,
Ave, Madre del Figlio coeterno,
Ave, gioia dei celesti principati,
Ave, ornamento dei terrestri mortali,
Ave, o mensa che nutri miriadi a sazietà,
Ave, o roccia che procuri onde a folle senza numero,
Ave, tu sei apparsa abitacolo che spande luce,
Ave, tu sei diventata focolare per contenere il fuoco,
Ave, o Agnella che generasti l'Agnello
Ave, tu hai colmato di gioia l'universo,
Ave, per te io ho conosciuto il Padre,
Ave      per te io glorifico anche il Verbo,
Ave,    Vergine e Sposa!».

VIII .  Bartolomeo
Il saggio e grande Bartolomeo, vedendo il grande e spirituale trono giacente senza vita, inchinò religiosamente le ginocchia in adorazione ed esclamò: «Signora buona, accogli anche me che oso inneggiare a te queste parole:
Ave, predicazione dei pii pescatori,
Ave, silenzio degli insensati
sapienti,                                              
Ave, trono infuocato del comune Benefattore,
Ave, monte non intagliato che Dio amò,
Ave, luogo di santificazione che lui stesso abitò,
Ave, tu riposi tra le braccia del Figlio,
Ave, tu sali verso le porte del paradiso,
Ave, o guida della mia voce,
Ave, consolazione della mia anima,
Ave, per te io sono stato fatto discepolo,
Ave, per te io adoro il mio Creatore,
Ave, Vergine e Sposa!».

IX.  Tommaso
Tommaso stava in un angolo; udendo gli inni dei discepoli, disse con trasporto: «o pura, come il Creatore accettò una volta che lo toccassi, voglia anche tu accettare che io a te esclami:
Ave, disfatta dei nemici invisibili,
Ave, lingua dei santi Apostoli,
Ave, guarigione di chi è affetto da malattie,
Ave, sicurezza dei timidi balbettanti,
Ave, giaciglio che circondano ora sessanta prodi,
Ave, Fanciulla che adorano liturghi celesti,
Ave, tu santifichi con il soffio l'aria,
Ave, tu illumini con il sepolcro la terra,
Ave, richiamo di Adamo e di Eva,
Ave, disfatta della corruzione e dell'inganno,
Ave, io per te sono stato guarito dall'incredulità,
Ave, io per te sono stato abilitato a parlare,
Ave, Vergine e Sposa!».

X . Matteo
Matteo, chinando le ginocchia, esclamò: «Io ho narrato una volta il tuo parto; volendo ora cantare con fede la tua santa e pia dormizione, mi viene di aver paura e di tremare. Prendendo però coraggio, esclamo:
Ave, principio delle mie parole,
Ave, tuono che rafforza la mia predicazione,
Ave, veste dell'Incarnato Onnipotente,
Ave, vita del primo padre mortificato,
Ave, mare che prosciuga i fiumi dell’ateismo,
Ave, mensa che reggi il pane che sazia i credenti,
Ave, il coro degli angeli ti circonda,
Ave, la razza dei demoni per te si spaventa,
        Ave, luminare che illumini l'universo,
        Ave,       astro che inondi di luce í confini,
        Ave,        per te il pubblicano divenne discepolo
        Ave,        per te viene dipinto il Creatore,
        Ave,        Vergine e Sposa!».

XI.  Luca
Appena Matteo ebbe pronunciato queste eloquenti parole, Paolo fece cenno con la mano a Luca l'ispirato per inneggiare alla Vergine pura.  Questi subito si alzò e, ritto davanti alla bara, cosi cantò:
«Ave,    fonte di flussi immortali,
Ave,     candelabro di luce sempre accesa,
Ave, radice incorrotta di indicibile delizia,
Ave, porta indescrivibile di luce che non tramonta,
Ave, terra che nutri il cuore dei credenti,
Ave, ancora che inabissi le turbe dei nemici,
Ave, tu rallegri il mondo con il tuo parto,
Ave, tu esalti con la tua dormizione il firmamento,
Ave, tu illumini la moltitudine dei fedeli,
Ave, tu disperdi le turbe dei nemici,
Ave, per te la terra si è trasformata in cielo,
Ave, per te la natura è stata salvata,
Ave, Vergine e Sposa!».

XII.  Marco                                
Marco stava pensieroso e cercava un   inizio alla sua lode . Pietro esortandolo, lo spinse come proprio figlio.  Subito Marco cominciò ad esclamare:
         «Ave, speranza di quanti disperano         
         Ave, sicurezza di quanti sono nel dubbio,
         Ave, pronto soccorso per gli ammalati,
         Ave, sicura consolazione di quanti sono nel dolore,
         Ave tu hai fatto sorgere quaggiù colui che era temuto lassù,
Ave, tu ascendi per stare presso il Figlio,
Ave, macchia non ha intaccato il tuo parto,
Ave, il sepolcro non ti riterrà nella morte,
Ave, tu hai liberato Adamo dalla corruzione,
Ave, tu hai annullato il tributo dovuto alla morte,
Ave, per te l'Eden è stato riaperto,
Ave, per te Adamo è stato riammesso,
Ave, Vergine e Sposa!».

  Il genere umano  
 0 Vergine santa, che santamente hai generato nella carne il Verbo, santifica le nostre anime e dona di vivere sempre nella santità a quanti santamente ti celebrano e a te esclamano cantando cosi: 

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