venerdì 16 novembre 2012

17 NOVEMBRE
Memoria del nostro santo padre Gregorio il taumaturgo, vescovo di Neocesarea
(sotto Aureliano, 270-275).

                                                 VESPRO

Tono pl. 4.  
Come ti chiamerò, Gregorio? * Dedito alla pratica, * perché hai sottomesso le passioni all’intelletto; * contemplativo, perché hai colto * il frutto della sapienza; * uomo reso degno della divina visione * e iniziato ai divini dogmi; * ...sacerdote sacratissimo * e taumaturgo piú che mirabile. * Supplica per la salvezza * delle anime nostre.

Che nome ti darò, o santo? * Guida degli erranti e medico dei malati; * largo elargitore del necessario * a quanti chiedono; * potentissimo fugatore dei demoni; * allenatore dei martiri nella lotta; * uomo risplendente di carismi profetici, * o degno di ammirazione. * Supplica per la salvezza * delle anime nostre.

Che nome ti darò, Gregorio? * Costante demolitore dell’empietà atea; * definitore della pietà e maestro delle genti; * invincibile arbitro di pace; * imbattibile distruttore di guerre; * uomo che, stando sui monti, * vedeva ciò che accadeva nelle città. * Supplica per la salvezza delle anime nostre.

Gloria. Tono pl. 2.

Disceso con ogni sapienza * nelle profondità della contemplazione, * o pontefice di Cristo, * sei stato iniziato * alla divina manifestazione della Triade; * e fissando stabilmente in spirito * Cristo Dio nostro, * fai scaturire per noi * l’abisso dei prodigi: * trasformando in pietra * la fluida natura delle acque, * e liberando il custode del tempio dal cupo inganno, * persuadesti i persecutori a credere alla verità; * apparso loro come colonna della pietà, * sei stato proclamato ministro di prodigi. * Noi dunque ti scongiuriamo: * non cessare di scongiurare per noi il Salvatore * affinché salvi le anime nostre.

Ora e sempre. Theotokíon. Riposta nei cieli.

Caduto per la mia inclinazione * e fatto schiavo del seduttore con l’inganno, * o sposa di Dio, * mi rifugio, io, l’infelice, * nella tua mirabilissima compassione * e nella tua fervida preghiera, * o Vergine tutta santa: * liberami dalla catena delle prove e delle tribolazioni, * e salvami, o tutta immacolata, * dagli assalti del demonio, * affinché io ti dia gloria * e con amore ti veneri, * ti canti e ti magnifichi, * o Sovrana per sempre beata.

Oppure stavrotheotokíon.

Vedendoti pendere dal legno * in mezzo a due ladroni, * la Vergine Madre che ti ha generato * senza doglie né corruzione, * è colpita all’anima, o Signore, * dalla dura freccia del dolore * e, tra gemiti amari, * è straziata nelle viscere e nel cuore immacolato; * lacerandosi senza pietà il viso con le unghie, * e versando lacrime brucianti, * a te gridava nel lamento, o Salvatore: * Ahimè, mio dolcissimo cuore! * Come dunque soffri ingiustamente?

Allo stico, stichirá dall’októichos.

Gloria. Tono pl. 2.

Come a Daniele, o sapiente, * anche a te è stato dato di vegliare in Dio, * come infatti a lui il sogno˚, * cosí a te è stato rivelato * il mistero della fede: * intercedi dunque, padre santo, * per la salvezza delle anime nostre.

Ora e sempre. Theotokíon.

Hai accolto la parola dell’arcangelo˚ * e sei divenuta trono di cherubini˚: * hai portato tra le braccia, * o Madre-di-Dio, * la speranza delle anime nostre.

Apolytíkion. Tono pl. 4.

Vegliando nelle preghiere, * operando continui prodigi, * con le tue belle opere * ti sei guadagnato il nome. * Intercedi dunque presso il Cristo Dio, * padre Gregorio, * affinché illumini le anime nostre, * perché non ci addormentiamo nei peccati * per la morte˚.Visualizza altro




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