LUNEDÍ DELLA QUARTA SETTIMANA
ORTHROS
Ufficio dell’órthros della grande quaresima, p. 89.
Dopo la prima sticología, kathísmata dall’októichos.
Dopo la seconda sticología, káthisma di Giuseppe.
Tono pl. 4. Facendo tacere.
Adoriamo, o fedeli, l’albero augustissimo, * sul quale è stato innalzato il Creatore dell’universo: * è esposto per santificare nell’anima e nel corpo * quanti si accostano, * purificando dalla sozzura del peccato * quanti digiunano con fede e continuamente celebrano Cristo, * il solo benefattore.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon, stessa melodia.
Il Verbo del Padre è sceso sulla terra, * e un angelo di luce grida alla Madre-di-Dio: * Gioisci, benedetta, * tu che sola hai evitato il talamo, * perché hai realmente concepito * il Dio e Signore che è prima dei secoli, * affinché egli, come Dio, * salvi il genere umano dall’errore.
Dopo la terza sticología, altri kathísmata.
Káthisma di Teodoro. Tono 3.
Attonito di fronte alla bellezza.
A metà della fatica della continenza, * e giunti, o Cristo mio, * all’adorazione della tua croce vivificante, * prostrandoci davanti a te acclamiamo: * Grande tu sei, o amico degli uomini, * e grandi sono le tue opere, * perché tu ci hai mostrato la tua croce preziosa * che noi adoriamo con fede, acclamando: * Gloria alla tua somma compassione.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon, stessa melodia.
Come vite non coltivata, o Vergine, * hai prodotto il grappolo stupendo * stillante per noi il vino salutare che tutti rallegra°. * Noi dunque, o pura, o beatissima, * proclamandoti beata perché origine del bene, * sempre a te con l’angelo acclamiamo: * Gioisci, piena di grazia°.
Triódion. Poema di Teodoro. Tono 3.
Ode 1.: Cantico di Mosè. Cantiamo al Signore.
Settimana santa e luminosa è questa, * che presenta al mondo la croce preziosa: * venite, abbracciamola con timore e amore, * con l’anima illuminata, * glorificando con canti il Cristo * che su di essa fu confitto.
Tutti veneriamo la tua croce, o Cristo, * facendo onore alla tua risurrezione: * celebriamo i tuoi chiodi, * rendiamo omaggio alla lancia, * purificando cosí le labbra e gli occhi * dell’anima e del corpo.
Gloria.
O Triade celebrata nella Monade dell’essenza, * Padre, Figlio e Spirito piú che santo, * Deità senza principio, * eterna, increata, * vita e sorgente della luce: * noi tutti mortali ti adoriamo, * tu che hai dato l’essere all’universo.
Ora e sempre. Theotokíon.
Ti celebriamo, o Vergine, * pura Madre-di-Dio, * carro di cherubini°, * da cui è nato Dio: * tu sola, infatti, sei divenuta sorgente di incorruttibilità * che fa zampillare per tutti la vita, * e noi da te attingendo, riceviamo guarigioni.
Gloria a te, Dio nostro, gloria a te.
Giunti a metà della corsa * di questi quaranta giorni dei digiuni, * avviamoci con Cristo alla divina passione, * nell’intima disposizione dell’anima * affinché, crocifissi con lui, * partecipiamo della sua risurrezione.
Irmós.
Cantiamo al Signore * che ha fatto meravigliosi portenti nel Mar Rosso: * ha infatti ricoperto con le acque gli avversari, * e ha salvato Israele: * a lui solo cantiamo, * perché si è reso grandemente glorioso°.
Ode 8.: Cantico delle creature. Cieli dei cieli.
Contemplando la croce di Cristo esposta per la Chiesa, * con fede e timore, o fratelli, * accostiamoci per venerarla, * ad essa acclamando: * Tu per i mortali hai fatto fiorire la vita, * o portatrice di luce.
Il cielo ti ha mostrata trionfatrice in guerra, * o croce nostra, elargitrice di vita, * invincibile arma dei re, * distruttrice dei nemici, * potenza delle Chiese * e salvezza dei fedeli.
Benediciamo il Padre, il Figlio e il santo Spirito.
Glorifico il Padre santo, * rendo culto al Figlio santo, * celebro lo Spirito santo, * Triade semplice e consustanziale; * celebro insieme come Dio ciascuno dei tre, * luci e luce, come da un unico sole.
Ora e sempre. Theotokíon.
Gioisci, porta invalicata°, * gioisci, roveto incombusto°; * gioisci, urna d’oro°; * gioisci, montagna non tagliata°; * gioisci, Madre-di-Dio, speranza indistruttibile * e baluardo di quanti in te confidano.
Gloria a te, Dio nostro, gloria a te.
Giunti alla metà del digiuno, * prendiamo coraggio nello Spirito * per percorrere insieme a Dio quanto resta, * o fratelli, * con vigore giovanile: * perché possiamo anche vedere pieni di gioia * la pasqua del Cristo che risorge.
Lodiamo, benediciamo e adoriamo il Signore.
Irmós.
Cieli dei cieli, * terra, monti, colli e abissi, * e ogni stirpe umana, * benedite con inni, come Creatore e Artefice°, * il Dio che nel piú alto dei cieli * è dagli angeli incessantemente glorificato.
Ode 9.: Cantico della Madre-di-Dio e di Zaccaria.
Sul monte Sinai.
Veneriamo tutti oggi * il luogo dove sono stati i piedi * del Sovrano e Dio°, * l’augustissima croce, * come proclama Davide dalla divinissima voce: * colui infatti che tiene in pugno tutto il creato * su di essa è salito.
O voi che abitate la terra, * accostatevi, puri per il digiuno, * e vedendo oggi esposta la venerabilissima croce, * prostratevi con timore, * rallegratevi nella fede ed esultate, * attingendo santificazione per le vostre anime.
Gloria.
È Monade indivisibile per essenza * la Triade piú che divina: * unita per natura, * si distingue nelle persone quanto alle proprietà: * poiché si divide senza dividersi, * ed essendo una si triplica: * essa è Padre, Figlio e Spirito vivente, * e custodisce l’universo.
Ora e sempre. Theotokíon.
Chi mai ha udito di una vergine * che generi un figlio * e di una madre senza uomo? * Maria, tu compi il prodigio, * ma spiegami il come! * Non scrutare le profondità del mio divino partorire: * è verità assoluta, * ma comprenderlo eccede l’intelletto umano.
Gloria a te, Dio nostro, gloria a te.
Offriamo a Dio, o popolo tutto, * una lode grata, * perché oggi, vedendo la santissima croce, * le rendiamo onore: * sappiatelo dunque, o demoni, * e per essa siate vinti; * sappiatelo, genti barbare, e siate vinte * da essa per cui Dio è con noi°.
Irmós.
Sul monte Sinai * Mosè ti contemplò nel roveto, * tu che senza venirne consumata° * hai concepito in grembo * il fuoco della Divinità; * Daniele ti vide come montagna non tagliata° * e Isaia ti ha acclamata * come virgulto germogliato dalla radice di Davide°.
Il fotagoghikón del tono.
Allo stico delle lodi, l’idiómelon del giorno, 2 v. Tono pl. 2.
Perfetta via di elevazione * hai reso, o Cristo, l’umiltà, * annientando te stesso * e assumendo forma di servo°, * e rifiutando la preghiera vanitosa del fariseo, * ma accogliendo come sacrificio immacolato, * nell’alto dei cieli, * il gemito contrito del pubblicano; * perciò anch’io a te grido: * Siimi propizio, o Dio°, * siimi propizio, o mio Salvatore, e salvami.
Martyrikón.
Signore, * nella memoria dei tuoi martiri, * tutta la creazione è in festa: * esultano i cieli insieme agli angeli * e la terra si allieta insieme agli uomini. * Per le loro suppliche, * abbi pietà di noi.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon. Stesso tono.
Hai accolto la parola dell’arcangelo° * e sei divenuta trono di cherubini°: * hai portato tra le braccia, * o Madre-di-Dio, * la speranza delle anime nostre.
ORTHROS
Ufficio dell’órthros della grande quaresima, p. 89.
Dopo la prima sticología, kathísmata dall’októichos.
Dopo la seconda sticología, káthisma di Giuseppe.
Tono pl. 4. Facendo tacere.
Adoriamo, o fedeli, l’albero augustissimo, * sul quale è stato innalzato il Creatore dell’universo: * è esposto per santificare nell’anima e nel corpo * quanti si accostano, * purificando dalla sozzura del peccato * quanti digiunano con fede e continuamente celebrano Cristo, * il solo benefattore.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon, stessa melodia.
Il Verbo del Padre è sceso sulla terra, * e un angelo di luce grida alla Madre-di-Dio: * Gioisci, benedetta, * tu che sola hai evitato il talamo, * perché hai realmente concepito * il Dio e Signore che è prima dei secoli, * affinché egli, come Dio, * salvi il genere umano dall’errore.
Dopo la terza sticología, altri kathísmata.
Káthisma di Teodoro. Tono 3.
Attonito di fronte alla bellezza.
A metà della fatica della continenza, * e giunti, o Cristo mio, * all’adorazione della tua croce vivificante, * prostrandoci davanti a te acclamiamo: * Grande tu sei, o amico degli uomini, * e grandi sono le tue opere, * perché tu ci hai mostrato la tua croce preziosa * che noi adoriamo con fede, acclamando: * Gloria alla tua somma compassione.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon, stessa melodia.
Come vite non coltivata, o Vergine, * hai prodotto il grappolo stupendo * stillante per noi il vino salutare che tutti rallegra°. * Noi dunque, o pura, o beatissima, * proclamandoti beata perché origine del bene, * sempre a te con l’angelo acclamiamo: * Gioisci, piena di grazia°.
Triódion. Poema di Teodoro. Tono 3.
Ode 1.: Cantico di Mosè. Cantiamo al Signore.
Settimana santa e luminosa è questa, * che presenta al mondo la croce preziosa: * venite, abbracciamola con timore e amore, * con l’anima illuminata, * glorificando con canti il Cristo * che su di essa fu confitto.
Tutti veneriamo la tua croce, o Cristo, * facendo onore alla tua risurrezione: * celebriamo i tuoi chiodi, * rendiamo omaggio alla lancia, * purificando cosí le labbra e gli occhi * dell’anima e del corpo.
Gloria.
O Triade celebrata nella Monade dell’essenza, * Padre, Figlio e Spirito piú che santo, * Deità senza principio, * eterna, increata, * vita e sorgente della luce: * noi tutti mortali ti adoriamo, * tu che hai dato l’essere all’universo.
Ora e sempre. Theotokíon.
Ti celebriamo, o Vergine, * pura Madre-di-Dio, * carro di cherubini°, * da cui è nato Dio: * tu sola, infatti, sei divenuta sorgente di incorruttibilità * che fa zampillare per tutti la vita, * e noi da te attingendo, riceviamo guarigioni.
Gloria a te, Dio nostro, gloria a te.
Giunti a metà della corsa * di questi quaranta giorni dei digiuni, * avviamoci con Cristo alla divina passione, * nell’intima disposizione dell’anima * affinché, crocifissi con lui, * partecipiamo della sua risurrezione.
Irmós.
Cantiamo al Signore * che ha fatto meravigliosi portenti nel Mar Rosso: * ha infatti ricoperto con le acque gli avversari, * e ha salvato Israele: * a lui solo cantiamo, * perché si è reso grandemente glorioso°.
Ode 8.: Cantico delle creature. Cieli dei cieli.
Contemplando la croce di Cristo esposta per la Chiesa, * con fede e timore, o fratelli, * accostiamoci per venerarla, * ad essa acclamando: * Tu per i mortali hai fatto fiorire la vita, * o portatrice di luce.
Il cielo ti ha mostrata trionfatrice in guerra, * o croce nostra, elargitrice di vita, * invincibile arma dei re, * distruttrice dei nemici, * potenza delle Chiese * e salvezza dei fedeli.
Benediciamo il Padre, il Figlio e il santo Spirito.
Glorifico il Padre santo, * rendo culto al Figlio santo, * celebro lo Spirito santo, * Triade semplice e consustanziale; * celebro insieme come Dio ciascuno dei tre, * luci e luce, come da un unico sole.
Ora e sempre. Theotokíon.
Gioisci, porta invalicata°, * gioisci, roveto incombusto°; * gioisci, urna d’oro°; * gioisci, montagna non tagliata°; * gioisci, Madre-di-Dio, speranza indistruttibile * e baluardo di quanti in te confidano.
Gloria a te, Dio nostro, gloria a te.
Giunti alla metà del digiuno, * prendiamo coraggio nello Spirito * per percorrere insieme a Dio quanto resta, * o fratelli, * con vigore giovanile: * perché possiamo anche vedere pieni di gioia * la pasqua del Cristo che risorge.
Lodiamo, benediciamo e adoriamo il Signore.
Irmós.
Cieli dei cieli, * terra, monti, colli e abissi, * e ogni stirpe umana, * benedite con inni, come Creatore e Artefice°, * il Dio che nel piú alto dei cieli * è dagli angeli incessantemente glorificato.
Ode 9.: Cantico della Madre-di-Dio e di Zaccaria.
Sul monte Sinai.
Veneriamo tutti oggi * il luogo dove sono stati i piedi * del Sovrano e Dio°, * l’augustissima croce, * come proclama Davide dalla divinissima voce: * colui infatti che tiene in pugno tutto il creato * su di essa è salito.
O voi che abitate la terra, * accostatevi, puri per il digiuno, * e vedendo oggi esposta la venerabilissima croce, * prostratevi con timore, * rallegratevi nella fede ed esultate, * attingendo santificazione per le vostre anime.
Gloria.
È Monade indivisibile per essenza * la Triade piú che divina: * unita per natura, * si distingue nelle persone quanto alle proprietà: * poiché si divide senza dividersi, * ed essendo una si triplica: * essa è Padre, Figlio e Spirito vivente, * e custodisce l’universo.
Ora e sempre. Theotokíon.
Chi mai ha udito di una vergine * che generi un figlio * e di una madre senza uomo? * Maria, tu compi il prodigio, * ma spiegami il come! * Non scrutare le profondità del mio divino partorire: * è verità assoluta, * ma comprenderlo eccede l’intelletto umano.
Gloria a te, Dio nostro, gloria a te.
Offriamo a Dio, o popolo tutto, * una lode grata, * perché oggi, vedendo la santissima croce, * le rendiamo onore: * sappiatelo dunque, o demoni, * e per essa siate vinti; * sappiatelo, genti barbare, e siate vinte * da essa per cui Dio è con noi°.
Irmós.
Sul monte Sinai * Mosè ti contemplò nel roveto, * tu che senza venirne consumata° * hai concepito in grembo * il fuoco della Divinità; * Daniele ti vide come montagna non tagliata° * e Isaia ti ha acclamata * come virgulto germogliato dalla radice di Davide°.
Il fotagoghikón del tono.
Allo stico delle lodi, l’idiómelon del giorno, 2 v. Tono pl. 2.
Perfetta via di elevazione * hai reso, o Cristo, l’umiltà, * annientando te stesso * e assumendo forma di servo°, * e rifiutando la preghiera vanitosa del fariseo, * ma accogliendo come sacrificio immacolato, * nell’alto dei cieli, * il gemito contrito del pubblicano; * perciò anch’io a te grido: * Siimi propizio, o Dio°, * siimi propizio, o mio Salvatore, e salvami.
Martyrikón.
Signore, * nella memoria dei tuoi martiri, * tutta la creazione è in festa: * esultano i cieli insieme agli angeli * e la terra si allieta insieme agli uomini. * Per le loro suppliche, * abbi pietà di noi.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon. Stesso tono.
Hai accolto la parola dell’arcangelo° * e sei divenuta trono di cherubini°: * hai portato tra le braccia, * o Madre-di-Dio, * la speranza delle anime nostre.
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