domenica 11 marzo 2012

LUNEDÍ DELLA QUARTA SETTIMANA
ORTHROS
Ufficio dell’órthros della grande quaresima, p. 89.
Dopo la prima sticología, kathísmata dall’o­któichos.
Dopo la seconda sticología, káthisma di Giuseppe.
Tono pl. 4. Facendo tacere.
Adoriamo, o fedeli, l’albero augustissimo, * sul quale è stato innalzato il Creatore dell’universo: * è esposto per santificare nell’anima e nel corpo * quanti si acco­sta­no, * purificando dalla sozzura del peccato * quanti digiuna­no con fede e continuamente celebrano Cristo, * il solo benefattore.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon, stessa melodia.
Il Verbo del Padre è sceso sulla terra, * e un angelo di luce grida alla Madre-di-Dio: * Gioisci, benedetta, * tu che sola hai evitato il talamo, * perché hai realmente concepito * il Dio e Signore che è prima dei secoli, * affinché egli, come Dio, * salvi il genere umano dall’er­rore.
Dopo la terza sticología, altri kathísmata.
Káthisma di Teodoro. Tono 3.
Attonito di fronte alla bellezza.
A metà della fatica della continenza, * e giunti, o Cristo mio, * all’adorazione della tua croce vivificante, * pro­strandoci davanti a te acclamiamo: * Grande tu sei, o amico degli uomini, * e grandi sono le tue opere, * perché tu ci hai mostrato la tua croce preziosa * che noi adoriamo con fede, acclamando: * Gloria alla tua somma compassione.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon, stessa melodia.
Come vite non coltivata, o Vergine, * hai prodotto il grappolo stupendo * stillante per noi il vino salutare che tutti rallegra°. * Noi dunque, o pura, o beatissima, * proclamandoti beata perché origine del bene, * sempre a te con l’angelo acclamiamo: * Gioisci, piena di grazia°.
Triódion. Poema di Teodoro. Tono 3.
Ode 1.: Cantico di Mosè. Cantiamo al Signore.
Settimana santa e luminosa è questa, * che presenta al mondo la croce preziosa: * venite, abbracciamola con timore e amore, * con l’anima illuminata, * glorificando con canti il Cristo * che su di essa fu confitto.
Tutti veneriamo la tua croce, o Cristo, * facendo onore alla tua risurrezione: * celebriamo i tuoi chiodi, * rendiamo omaggio alla lancia, * purificando cosí le labbra e gli occhi * dell’anima e del corpo.
Gloria.
O Triade celebrata nella Monade dell’essenza, * Padre, Figlio e Spirito piú che santo, * Deità senza principio, * eterna, increata, * vita e sorgente della luce: * noi tutti mortali ti adoriamo, * tu che hai dato l’essere all’universo.
Ora e sempre. Theotokíon.
Ti celebriamo, o Vergine, * pura Madre-di-Dio, * carro di cherubini°, * da cui è nato Dio: * tu sola, infatti, sei divenuta sorgente di incorruttibilità * che fa zampillare per tutti la vita, * e noi da te attingendo, riceviamo guarigioni.
Gloria a te, Dio nostro, gloria a te.
Giunti a metà della corsa * di questi quaranta giorni dei digiuni, * avviamoci con Cristo alla divina passione, * nell’intima disposizione dell’anima * affinché, crocifissi con lui, * partecipiamo della sua risurrezione.
Irmós.
Cantiamo al Signore * che ha fatto meravigliosi portenti nel Mar Rosso: * ha infatti ricoperto con le acque gli avversa­ri, * e ha salvato Israele: * a lui solo cantia­mo, * perché si è reso grandemente glorioso°.
Ode 8.: Cantico delle creature. Cieli dei cieli.
Contemplando la croce di Cristo esposta per la Chiesa, * con fede e timore, o fra­telli, * accostiamoci per venerarla, * ad essa acclamando: * Tu per i mortali hai fatto fiorire la vita, * o portatrice di luce.
Il cielo ti ha mo­strata trionfatrice in guerra, * o croce nostra, elargitrice di vita, * invincibile arma dei re, * distruttrice dei nemici, * potenza delle Chiese * e sal­vezza dei fedeli.
Benediciamo il Padre, il Figlio e il santo Spirito.
Glorifico il Padre santo, * rendo culto al Figlio santo, * celebro lo Spirito san­to, * Triade semplice e consustanziale; * celebro insieme come Dio ciascuno dei tre, * luci e luce, come da un unico sole.
Ora e sempre. Theotokíon.
Gioisci, porta inva­licata°, * gioisci, roveto incom­bu­sto°; * gioisci, urna d’oro°; * gioisci, montagna non tagliata°; * gio­isci, Madre-di-Dio, speranza indistrutti­bi­le * e baluardo di quanti in te confidano.
Gloria a te, Dio nostro, gloria a te.
Giunti alla metà del digiuno, * prendiamo coraggio nello Spirito * per percorrere insi­eme a Dio quanto resta, * o fratelli, * con vigore giovanile: * perché possiamo anche vedere pieni di gioia * la pasqua del Cristo che risorge.
Lodiamo, benediciamo e adoriamo il Signore.
Irmós.
Cieli dei cieli, * terra, monti, colli e abissi, * e ogni stirpe umana, * bene­dite con inni, come Creatore e Artefi­ce°, * il Dio che nel piú alto dei cieli * è dagli angeli incessan­temente glorificato.
Ode 9.: Cantico della Madre-di-Dio e di Zaccaria.
Sul monte Sinai.
Veneriamo tutti oggi * il luogo dove sono stati i piedi * del Sovrano e Dio°, * l’augustissi­ma croce, * come proclama Davide dalla divinissima voce: * colui infatti che tiene in pugno tutto il creato * su di essa è salito.
O voi che abitate la terra, * accostatevi, puri per il digiuno, * e vedendo oggi esposta la venerabilissima croce, * prostratevi con timore, * rallegratevi nella fede ed esultate, * attingendo santificazione per le vostre anime.
Gloria.
È Monade indivisibile per essenza * la Triade piú che divina: * unita per natura, * si distingue nelle persone quanto alle proprietà: * poiché si divide senza dividersi, * ed essendo una si triplica: * essa è Padre, Figlio e Spirito vivente, * e custodisce l’universo.
Ora e sempre. Theotokíon.
Chi mai ha udito di una vergine * che generi un figlio * e di una madre senza uomo? * Maria, tu compi il prodigio, * ma spiegami il come! * Non scrutare le profondità del mio divino partorire: * è verità assoluta, * ma comprenderlo eccede l’intelletto umano.
Gloria a te, Dio nostro, gloria a te.
Offriamo a Dio, o popolo tutto, * una lode grata, * perché oggi, vedendo la santissima croce, * le rendiamo onore: * sappiatelo dunque, o demoni, * e per essa siate vinti; * sappiatelo, genti barbare, e siate vinte * da essa per cui Dio è con noi°.
Irmós.
Sul monte Sinai * Mosè ti contemplò nel roveto, * tu che senza venirne consumata° * hai concepito in grembo * il fuoco della Divinità; * Daniele ti vide come monta­gna non tagliata° * e Isaia ti ha acclamata * come virgulto germogli­ato dalla radice di Davide°.
Il fotagoghikón del tono.
Allo stico delle lodi, l’idiómelon del giorno, 2 v. Tono pl. 2.
Perfetta via di elevazione * hai reso, o Cristo, l’umiltà, * annientando te stesso * e assumendo forma di servo°, * e rifiutando la preghiera vanitosa del fari­seo, * ma accogliendo come sacrificio immacolato, * nell’alto dei cieli, * il gemito contrito del pubblicano; * perciò anch’io a te grido: * Siimi propizio, o Dio°, * siimi pro­pizio, o mio Salvatore, e salvami.
Martyrikón.
Signore, * nella memoria dei tuoi martiri, * tutta la creazione è in festa: * esultano i cieli insieme agli angeli * e la terra si allieta insieme agli uomini. * Per le loro suppliche, * abbi pietà di noi.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon. Stesso tono.
Hai accolto la parola dell’arcangelo° * e sei divenu­ta trono di cherubini°: * hai portato tra le brac­cia, * o Madre-di-Dio, * la speranza delle anime nostre.

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