Sabato 28 Gennaio 2012
Τῌ ΚΗ' ΤΟΥ ΑΥΤΟΥ ΜΗΝΟΣ ΙΑΝΟΥΑΡΙΟΥ
Si fa memoria: Sant'Efrem Siro
Μνήμη τοῦ Ὁσίου Πατρὸς ἡμῶν Ἐφραὶμ τοῦ Σύρου.
Si fa memoria: Sant'Efrem Siro
Μνήμη τοῦ Ὁσίου Πατρὸς ἡμῶν Ἐφραὶμ τοῦ Σύρου.
VESPRO
Al Signore, ho gridato, 6 stichi e stichirá prosómia.
Tono 1. Esultanza delle schiere celesti.
Contemplando come in uno specchio * le bellezze del paradiso, * e ampiamente godendo dei pascoli immacolati, * hai fatto fiorire per il mondo * la conoscenza di Dio: * e noi, di essa partecipando, o santo, * per l’intima disposizione spirituale dell’anima, * rifioriamo in spirito.
Descrivendo la parusia del Giudice, * insegnavi ad accendere le lampade delle anime * con i rivi delle lacrime, * a tutti a gran voce annunciando * la venuta dello sposo: * Rivestiamoci tutti di una veste fulgida, * per andare incontro al Cristo sposo˚.
Costretto il corpo con la continenza, * hai mortificato i moti delle passioni, * o padre, * con preghiere e veglie: * perciò la potenza dello Spirito, * adombrandoti, * ti ha reso spirituale astro universale.
Gloria. Tono pl. 2.
Saggiamente scuotendoti * dalle molestie della vita, * o Efrem celebrato, * hai raggiunto il deserto * per amore dell’esichia; * da esso guidato a Dio con le opere, * hai brillato come astro per il mondo˚, * e hai fatto sgorgare per gli uomini * parole di vita. * Non cessare dunque di confermarci * con le tue preghiere, * per liberare le anime nostre * dal male che ci viene dallo straniero, * o santo padre.
Ora e sempre. Theotokíon.
Abbiamo conosciuto il Dio * che da te si è incarnato, * Vergine Madre-di-Dio: * lui implora, per la salvezza delle anime nostre.
Oppure stavrotheotokíon. Il terzo giorno sei risorto.
Vedendoti crocifisso, o Cristo, * colei che ti ha partorito gridava: * Quale mistero strano vedo, * Figlio mio? * Come dunque muori nella carne, * pendendo dal legno, * tu che dispensi la vita?
Dell’apóstichon, stichirá dall’októichos.
Gloria. Tono 4. Di Anatolio.
Bagnando, come dice il profeta, * di una pioggia di lacrime * il tuo letto˚, * e facendo della penitenza * l’esercizio della tua vita, * ci hai posto sotto gli occhi * il timore del giudizio * a fatti e a parole. * E noi tutti, riuniti, * onoriamo la tua memoria, * o beatissimo, * operaio del Signore che ha fatto cose straordinarie, * o Efrem celebrato. * Perciò anche ora noi ti imploriamo: * Intercedi presso il Cristo Dio * per le anime nostre.
Ora e sempre. Theotokíon. Come generoso fra i martiri.
Riscattami dalla condanna, * santissima sposa di Dio, * e con le tue preghiere * libera la mia povera anima * dalle funeste cadute * e dalla morte: * nel giorno in cui sarò esaminato, * fa’ che io ottenga la giustificazione * come l’hanno ottenuta le folle dei santi, * purificato dalla penitenza * e dall’effusione delle lacrime, * prima che giunga la fine.
Oppure stavrotheotokíon, stessa melodia.
Vedendo sulla croce te, * agnello e pastore˚, * l’agnella che ti ha generato faceva lamento, * e come madre cosí ti parlava: * Figlio amatissimo, * come dunque sei appeso al legno della croce, * o longanime? * Come sei stato inchiodato mani e piedi da empi, * o Verbo? * E come hai versato il tuo sangue, * o Sovrano?
Apolytíkion. Tono pl. 4.
Con lo scorrere delle tue lacrime, * hai reso fertile la sterilità del deserto; * e con gemiti dal profondo, * hai fatto fruttare al centuplo le tue fatiche˚, * e sei divenuto un astro * che risplende su tutta la terra per i prodigi, * o santo padre nostro Efrem. * Intercedi presso il Cristo Dio * per la salvezza delle anime nostre.
Al Signore, ho gridato, 6 stichi e stichirá prosómia.
Tono 1. Esultanza delle schiere celesti.
Contemplando come in uno specchio * le bellezze del paradiso, * e ampiamente godendo dei pascoli immacolati, * hai fatto fiorire per il mondo * la conoscenza di Dio: * e noi, di essa partecipando, o santo, * per l’intima disposizione spirituale dell’anima, * rifioriamo in spirito.
Descrivendo la parusia del Giudice, * insegnavi ad accendere le lampade delle anime * con i rivi delle lacrime, * a tutti a gran voce annunciando * la venuta dello sposo: * Rivestiamoci tutti di una veste fulgida, * per andare incontro al Cristo sposo˚.
Costretto il corpo con la continenza, * hai mortificato i moti delle passioni, * o padre, * con preghiere e veglie: * perciò la potenza dello Spirito, * adombrandoti, * ti ha reso spirituale astro universale.
Gloria. Tono pl. 2.
Saggiamente scuotendoti * dalle molestie della vita, * o Efrem celebrato, * hai raggiunto il deserto * per amore dell’esichia; * da esso guidato a Dio con le opere, * hai brillato come astro per il mondo˚, * e hai fatto sgorgare per gli uomini * parole di vita. * Non cessare dunque di confermarci * con le tue preghiere, * per liberare le anime nostre * dal male che ci viene dallo straniero, * o santo padre.
Ora e sempre. Theotokíon.
Abbiamo conosciuto il Dio * che da te si è incarnato, * Vergine Madre-di-Dio: * lui implora, per la salvezza delle anime nostre.
Oppure stavrotheotokíon. Il terzo giorno sei risorto.
Vedendoti crocifisso, o Cristo, * colei che ti ha partorito gridava: * Quale mistero strano vedo, * Figlio mio? * Come dunque muori nella carne, * pendendo dal legno, * tu che dispensi la vita?
Dell’apóstichon, stichirá dall’októichos.
Gloria. Tono 4. Di Anatolio.
Bagnando, come dice il profeta, * di una pioggia di lacrime * il tuo letto˚, * e facendo della penitenza * l’esercizio della tua vita, * ci hai posto sotto gli occhi * il timore del giudizio * a fatti e a parole. * E noi tutti, riuniti, * onoriamo la tua memoria, * o beatissimo, * operaio del Signore che ha fatto cose straordinarie, * o Efrem celebrato. * Perciò anche ora noi ti imploriamo: * Intercedi presso il Cristo Dio * per le anime nostre.
Ora e sempre. Theotokíon. Come generoso fra i martiri.
Riscattami dalla condanna, * santissima sposa di Dio, * e con le tue preghiere * libera la mia povera anima * dalle funeste cadute * e dalla morte: * nel giorno in cui sarò esaminato, * fa’ che io ottenga la giustificazione * come l’hanno ottenuta le folle dei santi, * purificato dalla penitenza * e dall’effusione delle lacrime, * prima che giunga la fine.
Oppure stavrotheotokíon, stessa melodia.
Vedendo sulla croce te, * agnello e pastore˚, * l’agnella che ti ha generato faceva lamento, * e come madre cosí ti parlava: * Figlio amatissimo, * come dunque sei appeso al legno della croce, * o longanime? * Come sei stato inchiodato mani e piedi da empi, * o Verbo? * E come hai versato il tuo sangue, * o Sovrano?
Apolytíkion. Tono pl. 4.
Con lo scorrere delle tue lacrime, * hai reso fertile la sterilità del deserto; * e con gemiti dal profondo, * hai fatto fruttare al centuplo le tue fatiche˚, * e sei divenuto un astro * che risplende su tutta la terra per i prodigi, * o santo padre nostro Efrem. * Intercedi presso il Cristo Dio * per la salvezza delle anime nostre.
ΕΙΣ ΤΟΝ ΕΣΠΕΡΙΝΟΝ
Εἰς τό, Κύριε ἐκέκραξα, ἱστῶμεν Στίχ. ς' καὶ ψάλλομεν Στιχηρὰ Προσόμοια.
Ἦχος α'
Τῶν οὐρανίων ταγμάτων ΤΟ ΑΚΟΥΤΕ
Τοῦ Παραδείσου τὰ κάλλη κατοπτρισάμενος, καὶ δαψιλῶς τρυφήσας, ἀκηράτους λειμῶνας, ἐξήνθησας τῷ κόσμῳ, γνῶσιν Θεοῦ∙ ἧς μετέχοντες Ὅσιε, πνευματικῇ διαθέσει τῇ τῶν ψυχῶν, ἀναθάλλομεν ἐν πνεύματι.
Τὴν τοῦ Κριτοῦ παρουσίαν ἱστορησάμενος, τοῖς τῶν δακρύων ῥείθροις, τῶν ψυχῶν τὰς λαμπάδας, ἀνάπτειν ἐκδιδάσκεις, πᾶσι βοῶν, τοῦ Νυμφίου τὴν ἔλευσιν∙ Περιβαλώμεθα πάντες στολὴν λαμπράν, ὑπαντῆσαι τῷ Νυμφίῳ Χριστῷ.
Τῇ ἐγκρατείᾳ τὸ σῶμα περιφραξάμενος, τὰς τῶν παθῶν κινήσεις, ἀπενέκρωσας Πάτερ, εὐχαῖς καὶ ἀγρυπνίαις∙ ὅθεν ἐν σοί, ἡ τοῦ Πνεύματος δύναμις, ἐπισκιάσασα ἔδειξε νοητόν, σὲ φωστήρα καὶ παγκόσμιον.
Δόξα... Ἦχος πλ. β'
Ἐμφρόνως τῶν ὀχληρῶν τοῦ βίου ἐπαναστάς, Ἐφραὶμ ἀοίδιμε, φιλησυχίᾳ τὴν ἔρημον κατέλαβες∙ καὶ δι’αὐτῆς πρὸς Θεὸν πρακτικῶς ἀναγόμενος, τῷ κόσμῳ ἔλαμψας φωστήρ, καὶ ῥήματα ζωῆς τοῖς ἀνθρώποις ἐπήγασας∙ διὸ μὴ παύσῃ ἐν ταῖς εὐχαῖς σου στηρίζων ἡμᾶς, ἐκ βλάβης τοῦ ἀλλοτρίου, ῥυσθῆναι τὰς ψυχὰς ἡμῶν, Ὅσιε Πάτερ.
Καὶ νῦν... Θεοτοκίον
Θεὸν ἐκ σοῦ σαρκωθέντα ἔγνωμεν, Θεοτόκε Παρθένε∙ αὐτὸν ἱκέτευε, σωθῆναι τὰς ψυχὰς ἡμῶν.
Ἢ Σταυροθεοτοκίον
Τριήμερος ἀνέστης Χριστὲ ΤΟ ΑΚΟΥΤΕ
Ὁρῶσά σε σταυρούμενον, Χριστὲ ἡ σὲ κυήσασα, ἀνεβόα∙ Τὶ τὸ ξένον ὃ ὁρῶ, μυστήριον Υἱέ μου; πῶς ἐπὶ ξύλου θνῄσκεις, σαρκὶ κρεμάμενος ζωῆς χορηγὲ;
Ἀποστίχου, Στιχηρὰ τῆς Ὀκτωήχου.
Δόξα... Ἦχος δ' Ἀνατολίου
Προφητικῶς καταβρέχων τὴν στρωμνὴν τοῖς δάκρυσι, καὶ μελέτην βίου ποιούμενος τὴν μετάνοιαν, τῆς κρίσεως τὸν φόβον ἔργοις ἡμῖν, καὶ διὰ λόγων ὑπέδειξας. Διὸ τὴν σὴν τιμῶμεν ἅπαντες, συνελθόντες Παμμάκαρ μνήμην, παραδόξων πραγμάτων αὐτουργέ, Ἐφραὶμ ἀοίδιμε∙ καὶ νῦν δυσωποῦμέν σε· Πρέσβευε Χριστῷ τῷ Θεῷ, ὑπέρ τῶν ψυχῶν ἡμῶν.
Καὶ νῦν... Θεοτοκίον
Ὡς γενναῖον ἐν Μάρτυσι ΤΟ ΑΚΟΥΤΕ
Κατακρίσεως ῥῦσαί με, Παναγία Θεόνυμφε∙ καὶ δεινῶν πταισμάτων, τὴν ταπεινήν μου ψυχήν, καὶ τοῦ θανάτου ἀπάλλαξον, εὐχαῖς σου καὶ δώρησαι, δικαιώσεως τυχεῖν, ἐν ἡμέρᾳ ἐτάσεως, ἧς ἐπέτυχον, τῶν Ἁγίων οἱ δῆμοι μετανοίᾳ, καθαρθέντα με πρὸ τέλους, καὶ τῶν δακρύων ταῖς χύσεσιν.
Ἢ Σταυροθεοτοκίον
Τὸν Ἀμνὸν καὶ ποιμένα σε, ἐπὶ ξύλου ὡς ἔβλεψεν, ἡ Ἀμνὰς ἡ τέξασα, ἐπωδύρετο, καὶ μητρικῶς σοι ἐφθέγγετο∙ Υἱὲ ποθεινότατε, πῶς ἐν, ξύλῳ τοῦ Σταυροῦ, ἀνηρτήθης μακρόθυμε; πῶς τὰς χεῖράς σου, καὶ τοὺς πόδας σου Λόγε προσηλώθης, ὑπ’ ἀνόμων, καὶ τὸ αἷμα, τὸ σὸν ἐξέχεας Δέσποτα;
Ἀπολυτίκιον Ἦχος πλ. δ' ΤΟ ΑΚΟΥΤΕ
Ταῖς τῶν δακρύων σου ῥοαῖς, τῆς ἐρήμου τὸ ἄγονον ἐγεώργησας∙ καὶ τοῖς ἐκ βάθους στεναγμοῖς, εἰς ἑκατὸν τοὺς πόνους ἐκαρποφόρησας∙ καὶ γέγονας φωστήρ, τῇ οἰκουμένῃ, λάμπων τοῖς θαύμασιν, Ἐφραὶμ Πατὴρ ἡμῶν Ὅσιε. Πρέσβευε Χριστῷ τῷ Θεῷ, σωθῆναι τὰς ψυχὰς ἡμῶν.
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