sabato 31 dicembre 2011

1˚ GENNAIO 2011



Circoncisione secondo la carne del Signore, Dio e Sal­va­tore nostro Gesú Cristo; e memoria del nostro santo padre Ba­si­lio il grande (379).



VESPRO
Stichirá idiómela della festa. Tono pl. 4.
Il Salvatore, * discendendo presso il genere umano, * accettò di essere avvolto in fasce; * non ebbe orrore del­la circoncisione della carne, * colui che, quanto alla Madre, * era nato da otto giorni˚, * e quanto al Padre era senza prin­cipio. * A lui, o fedeli, acclamiamo: * Tu sei il nostro Dio, * abbi pietà di noi. 2 volte
Non si vergognò, il Dio di ogni bontà, * di ricevere la cir­concisione della carne, * ma a tutti diede se stesso * qua­le mo­dello ed esempio * per la salvezza: * l’autore del­la Legge * a­dem­pie infatti i comandi della Legge * e quan­to a suo riguar­do * era stato annunciato dai profeti. * O tu che tutto tieni in tua mano * e sei avvolto in fasce, * Signore, gloria a te.
Altri stichirá prosómia, del santo. Tono 4.
Tu che sei stato chiamato dall’Altissimo.
O tu, il cui nome significa ‘regno’, * quando comin­- ciasti a pascere * con filosofia e scienza, o padre, * il sa­cerdozio regale, * il popolo santo di Cristo˚, * allora, o Ba­silio, * ti ornò del diadema del regno * il Re dei re e Signore di tutti˚, * colui che noi conosciamo eterno Figlio del Padre * e come lui senza principio: * supplicalo di salvare e illu­minare * le anime nostre.
Risplendente nei paramenti pontificali, * con gioia hai annunziato * il vangelo del regno, o Basilio, * riversando sulla Chiesa * insegnamenti di retta fede: * da essi illuminati, * noi proclamiamo ora l’unica Divinità * nel Padre onnipotente, * nell’Unigenito Verbo di Dio * e nel divino Spirito, * e la glorifi­chiamo indivisa, in tre Persone; * supplicala di salvare e illu­minare * le anime nostre.
Tu che ora sei unito ai cori celesti, * e con essi dimori, * padre Basilio, * dopo averne emulato la vita * col lu­minoso splendore della tua condotta, * perché, ancora nel corpo, * tra gli abitanti della terra * vivevi come libero da car­ne: * supplica il Cristo Dio nostro * di salvare dai peri­coli * e dalla tenebra dell’ignoranza * noi che godiamo * della tua dottrina divina­mente ispirata, * e di illuminare le anime nostre.
Gloria. Del santo. Tono pl. 4. Di Anatolio.
Divenuto amante della sapienza, * o santo, * e avendo preferito la comunione di vita con Dio˚ * a tutte le cose crea­­te, * hai giustamente lasciato alla vita terrena * la preoccupazione della morte; * liberandoti infatti dalle passioni della carne * con le fatiche della continenza, * e conservando libera la di­gnità dell’anima * con la divina meditazione della Legge, * per l’abbondare della virtú * hai sottomesso allo spirito * tutto il sen­tire carnale. * Poi­ché dunque hai odiato la carne, * il mon­do e il domi­natore di questo mondo˚, * e ora te ne stai presso Cristo, * chiedi per le anime nostre * la grande misericordia˚.
Ora e sempre. Della festa. Stesso tono.
Il Salvatore, * discendendo presso il genere umano, * ac­cettò di essere avvolto in fasce; * non ebbe orrore della cir­concisione della carne, * colui che, quanto alla Madre, * era nato da otto giorni˚, * e quanto al Padre era senza principio. * A lui, o fedeli, acclamiamo: * Tu sei il nostro Dio, * abbi pietà di noi.
Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.
Lettura del libro della Genesi (17,1-14).
Il Signore apparve ad Abramo e gli disse: Io sono il tuo Dio: sii gradito al mio cospetto, e sii irre­prensibile. Ed io stabilirò la mia alleanza tra me e te, e ti moltiplicherò grande­mente. Abramo cadde con la faccia a terra, e Dio gli disse: Ec­co­mi, la mia alleanza è con te, e tu sarai padre di una molti­tudine di genti. Il tuo nome non sarà piú Abram, ma Abraam, perché io ti ho costituito padre di molte genti. Ti accrescerò moltissimo, ti farò diventare genti, e re usciranno da te. Sta­bilirò la mia alleanza tra me e te e la tua discendenza dopo di te, per le loro generazioni, come alleanza eterna, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. E darò a te e alla tua discendenza dopo di te la terra dove dimori come stra­nie­ro, tutta la terra di Canaan, in possesso eterno, e sarò il loro Dio.
E Dio disse ad Abramo: Tu poi osserverai la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, per le loro generazioni. E questa è l’alleanza che osserverai, l’alleanza tra me e la tua discendenza dopo di te, per le loro generazioni. Ogni vostro maschio sarà circonciso; circonciderete la carne del vostro prepuzio, e ciò sarà segno dell’alleanza tra me e voi. Quando avrà otto giorni, ogni bambino maschio sarà da voi circon­ciso, per le vostre generazioni; anche il servo nato in casa e quello comprato con denaro da qualunque figlio di straniero, che non è della tua stirpe, lo si dovrà circoncidere: il servo nato nella tua casa e quello comprato con denaro. E la mia alleanza sarà nella vostra carne come alleanza eterna. Il ma­schio non circonciso, al quale non sarà stata circoncisa la carne del prepuzio il giorno ottavo, quell’anima verrà elimi­nata dalla sua gente: perché ha violato la mia alleanza.
Lettura del libro dei Proverbi (8,22-30).
Il Signore mi ha creata quale principio delle sue vie, in vista delle sue opere. Prima dei secoli mi ha fondata, in principio, prima di fare la terra, prima di fare gli abissi, prima che scaturissero le sorgenti delle acque. Prima che fossero fissati i monti, prima di tutti i colli mi ha generata. Il Signore ha fatto le regioni abitate e quelle deserte, e le piú alte zone abitate della terra. Quando predisponeva il cielo, io ero con lui, e quando separava il suo trono sopra i venti. Quando rendeva potenti le nubi dei cieli, e quando assicurava le sorgenti della terra. Quando poneva un limite al mare - e le sue acque non lo oltrepasseranno - e faceva robuste le fon­da­menta della terra, io ero presso di lui come ordinatrice. È in me che egli si rallegrava; e io ogni giorno gioivo al suo cospet­to in ogni tempo.
Lettura del libro dei Proverbi e della Sapienza di Sa­lo­mone (passim).
La bocca del giusto stilla sapienza, e le labbra degli uo­- mini conoscono le grazie. La bocca dei sapienti medita la sapienza: e la giustizia li libera dalla morte. Alla morte di un uomo giusto, non è perduta la speranza, perché un figlio giusto nasce alla vita, e mieterà fra i suoi beni un frutto di giustizia. Luce sempiterna per i giusti; presso il Signore troveranno grazia e gloria. La lingua dei sapienti conosce il bene, e nel loro cuore riposa la sapienza. Il Signore ama i cuori santi, e gli sono accetti tutti coloro che sono immacolati nel loro cammino. La sapienza del Signore illumina il volto del­l’assennato: essa infatti previene quelli che la desiderano, prima di essere conosciuta, ed è facilmente contemplata da quelli che la amano. Chi di primo mattino la cerca non fati­cherà, e chi veglia per lei sarà presto senza affanni. Perché essa va in giro alla ricerca di quelli che sono degni di lei, e con benevolenza appare loro sui sentieri.
Mai il male prevarrà sulla sapienza. Per questo mi sono innamorato della sua bellezza, l’ho amata e l’ho ricercata dalla giovinezza, e mi sono studiato di pren­derla come sposa. Per­ché il Creatore dell’universo l’ha amata. Essa infatti è ini­zia­trice alla scienza di Dio, ed è lei che sceglie le sue opere. Le sue fatiche sono virtú: è lei che insegna temperanza e pru­denza, giustizia e fortezza, delle quali nulla è piú utile agli uo­mini nella vita. Se poi uno desidera molta esperienza, essa sa farsi un’idea delle cose antiche e delle future; conosce le sottigliezze dei discorsi e le soluzioni degli enigmi; prevede segni e prodigi e le vicende dei tempi e delle epoche: è per tutti buon consigliere. Perché in essa c’è immortalità, e buona fa­ma nella partecipazione ai suoi discorsi.
Per questo pregai il Signore, lo supplicai e gli dissi con tutto il cuore: Dio dei padri e Signore di misericordia, tu che hai fatto tutte le cose con la tua parola, e che con la tua sapienza hai creato l’uomo perché domini sulle creature da te fatte e governi il mondo con santità e giustizia: dammi la sapienza che siede con te in trono, e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella. Mandala dalla tua santa dimora e dal trono della tua gloria, affinché mi assista e mi insegni ciò che ti è gradito, e mi guidi nella conoscenza e mi custodisca nella sua gloria. Perché i pensieri dei mortali sono tutti timidi, e incerte le loro riflessioni.
Apósticha stichirá idiómela. Tono 1. Di Byzas.
O divina e sacra ape * della Chiesa di Cristo, * Basilio beatissimo! * Tu infatti, armato del pungiglione * del divino amore, * hai trafitto le be­stemmie * delle eresie odiose a Dio, * e hai accumulato nel­le anime dei fedeli * la dolcezza della pietà. * Percor­rendo ora i prati divini * del pascolo im­ma­colato, * ricòrdati anche di noi, * poiché stai presso la Tria­de con­su­stanziale.
Stico: La mia bocca parlerà sapienza, e la medi­tazione del mio cuore intelligenza.
Di Basilio monaco. Stesso tono.
Di tutti i santi hai riprodotto le virtú, * padre nostro Basilio: * di Mosè, la mitezza˚, * di Elia, lo zelo˚, * di Pietro, la confes­sione˚; * di Giovanni, la teo­logia, * e, come Paolo, non hai ces­sa­to di gridare: * Chi è de­bo­le, che io non lo sia? * Chi subi­sce scandali, * senza che io ne arda˚? * Ora che abiti con loro, * supplica per la salvezza delle anime nostre.
Stico: La bocca del giusto mediterà la sapienza, e la sua lingua parlerà del giudizio.
Di Giovanni monaco. Tono 2.
Hai studiato la natura degli esseri, * e di tutti hai consi­derato l’instabilità; * immutabile hai trovato solo colui che, * oltre ogni essenza, * è Artefice dell’universo. * Cosí, piú che mai aderendo a lui, * hai respinto l’amore per ciò che non è. * In­tercedi affinché anche noi * giun­giamo al divino amore, * o Basilio, iniziatore ai misteri.
Gloria. Del santo. Tono pl. 2.
Tu che hai ricevuto dall’alto * la grazia dei miracoli, * e che con le tue dottrine * hai condannato al vituperio l’inganno degli idoli, * sei gloria e fondamento dei ponte­fici, * o beatis­si­mo Basilio, * ed esempio della dottrina * di tutti i padri. * Poi­ché hai famigliarità con Cristo, * supplicalo per la salvezza * delle anime nostre.
Ora e sempre. Della festa. Tono pl. 4.
Non si vergognò, il Dio di ogni bontà, * di ricevere la cir­concisione della carne, * ma a tutti diede se stesso * quale mo­del­lo ed esempio * per la salvezza: * l’autore della Legge * adempie infatti i comandi della Legge * e quanto a suo ri­guar­do * era stato annunciato dai profeti. * O tu che tutto tieni in tua mano * e sei avvolto in fasce, * Signore, gloria a te.
Apolytíkion del santo. Tono 1.
Per tutta la terra è uscita la tua voce˚, * poiché essa ha accolto la tua parola * con la quale hai definito divine dottrine, * hai illustrato la natura degli esseri, * hai ordinato i costumi degli uomini. * Regale sacerdozio˚, * pa­dre santo, * pre­ga il Cristo Dio * perché ci doni * la grande misericordia˚.
Un altro, della festa. Stesso tono. Sigillata la pietra.
Senza mutamento hai assunto forma umana, * essendo Dio per essenza, * o pietosissimo Signore. * E, adem­piendo la Legge, * volontariamente ricevi * la circoncisione della carne, * per far cessare le ombre * e to­glie­re il velo delle nostre passioni. * Gloria alla tua bontà; * gloria alla tua amo­ro­sa compassione; * gloria, o Verbo, * alla tua inesprimibile con­discendenza.
Congedo.
Colui che l’ottavo giorno ha accettato di essere circonciso nella carne per la nostra salvezza, Cristo, vero Dio nostro, ecc.















Τῌ Α' ΤΟΥ ΜΗΝΟΣ ΙΑΝΟΥΑΡΙΟΥ

Ἡ κατὰ σάρκα Περιτομὴ τοῦ Κυρίου καὶ Θεοῦ καὶ Σωτῆρος ἡμῶν Ἰησοῦ Χριστοῦ, καὶ Μνήμη τοῦ ἐν Ἁγίοις Πατρὸς ἡμῶν Βασιλείου τοῦ Μεγάλου.

ΕΙΣ ΤΟΝ ΕΣΠΕΡΙΝΟΝ
Στιχηρὰ Ἰδιόμελα τῆς Ἑορτῆς.
Ἦχος πλ. δ'
Συγκαταβαίνων ὁ Σωτήρ, τῷ γένει τῶν ἀνθρώπων, κατεδέξατο σπαργάνων περιβολήν, οὐκ ἐβδελύξατο σαρκὸς τὴν περιτομήν, ὁ ὀκταήμερος κατὰ τὴν Μητέρα, ὁ ἄναρχος κατὰ τὸν Πατέρα. Αὐτῷ πιστοὶ βοήσωμεν. Σὺ εἶ ὁ Θεὸς ἡμῶν, ἐλέησον ἡμᾶς. (Δὶς)
Ὁ αὐτὸς
Οὐκ ἐπῃσχύνθη ὁ πανάγαθος Θεός, τῆς σαρκὸς τὴν περιτομὴν ἀποτμηθῆναι, ἀλλ' ἔδωκεν ἑαυτόν, τύπον καὶ ὑπογραμμόν, πᾶσι πρὸς σωτηρίαν· ὁ γὰρ τοῦ Νόμου Ποιητής, τά τοῦ Νόμου ἐκπληροῖ, καὶ τῶν προφητῶν τὰ κηρυχθέντα περὶ αὐτοῦ, ὁ πάντα περιέχων δρακί, καὶ ἐν σπαργάνοις εἱληθείς, Κύριε δόξα σοι.
Στιχηρὰ Προσόμοια τοῦ Ἁγίου.
Ἦχος δ'
Ὁ ἐξ ὑψίστου κληθεὶς Ὁ ἐπωνύμως κληθεὶς τῆς βασιλείας, ὅτε τὸ βασίλειον σὺ Ἱεράτευμα, τό του Χριστοῦ ἔθνος ἅγιον, φιλοσοφίᾳ, καὶ ἐπιστήμη Πάτερ ἐποίμανας, τότε διαδήματι, σὲ κατεκόσμησε, τῆς βασιλείας Βασίλειε, βασιλευόντων, ὁ βασιλεύων καὶ πάντων Κύριος, ὁ τῷ τεκόντι συννοούμενος ἀϊδίως Υἱὸς καὶ συνάναρχος· ὅν ἱκέτευε σῶσαι, καὶ φωτίσαι τάς ψυχὰς ἡμῶν.

Ἱεραρχίας στολαῖς ἠγλαϊσμένος, χαίρων ἀνεκήρυξας τὸ Εὐαγγέλιον, τῆς βασιλείας Βασίλειε, ὀρθοδοξίας, τῇ Ἐκκλησίᾳ βλύσας διδάγματα, οἷς νῦν φωτιζόμενοι, μίαν Θεότητα, τὴν ἐν Πατρὶ παντοκράτορι, μονογενεῖ τε, τοῦ Θεοῦ Λόγῳ καὶ θείῳ Πνεύματι, θεολογοῦμεν καὶ δοξάζομεν, ἐν Προσώποις Τρισὶν ἀδιαίρετον, ἣν ἱκέτευε σῶσαι, καὶ φωτίσαι τάς ψυχὰς ἡμῶν.

Ὁ οὐρανίαις συνὼν χοροστασίαις, καὶ συναυλιζόμενος Πάτερ Βασίλειε, ὧν καὶ τὸν βίον ἐζήλωσας, τῇ λαμπροτάτῃ, εἰλικρινείᾳ τῆς πολιτείας σου, ἔτι μετὰ σώματος ἀναστρεφόμενος, τοῖς ἐπὶ γῆς ὥς τις ἄσαρκος· τοὺς ἐντρυφῶντας, τῆς θεοπνεύστου διδασκαλίας σου, ἐκ τῶν κινδύνων, καὶ τοῦ σκότους τῆς ἀγνωσίας, Χριστὸν τὸν Θεὸν ἡμῶν, καθικέτευε σῶσαι, καὶ φωτίσαι τάς ψυχὰς ἡμῶν.
Δόξα... Ἦχος πλ. δ' Ἀνατολίου
Σοφίας ἐραστὴς γενόμενος Ὅσιε, καὶ πάντων τῶν ὄντων, τὴν πρὸς Θεὸν προκρίνας συμβίωσιν, μελέτην θανάτου, εἰκότως τῷ βίῳ κατέλιπες· τὰ γὰρ σαρκὸς πάθη, ἐγκρατείας πόνοις, σεαυτῷ περιελόμενος, καὶ θείου μελέτῃ Νόμου, ἀδούλωτον τῆς ψυχῆς τηρήσας τὸ ἀξίωμα, ἀρετῆς περιουσίᾳ, ὅλον τῆς σαρκὸς τὸ φρόνημα, καθυπέταξας τῷ πνεύματι· διὸ σάρκα μισήσας, καὶ κόσμον καὶ κοσμοκράτορα, παριστάμενος τῷ Χριστῷ, αἴτησαι ταῖς ψυχαῖς ἡμῶν τὸ μέγα ἔλεος.
Καὶ νῦν... ὁ αὐτὸς
Συγκαταβαίνων ὁ Σωτήρ, τῷ γένει τῶν ἀνθρώπων, κατεδέξατο σπαργάνων περιβολήν· οὐκ ἐβδελύξατο σαρκὸς τὴν περιτομήν, ὁ ὀκταήμερος κατὰ τὴν Μητέρα, ὁ ἄναρχος κατὰ τὸν Πατέρα. Αὐτῷ πιστοὶ βοήσωμεν. Σὺ εἶ ὁ Θεὸς ἡμῶν, ἐλέησον ἡμᾶς.

Εἴσοδος, τὸ Προκείμενον τῆς ἡμέρας, καὶ τὰ Ἀναγνώσματα.
Γενέσεως τὸ Ἀνάγνωσμα
(Κεφ. 17, 1-14)
Ὤφθη Κύριος τῷ Ἄβραμ, καὶ εἶπεν αὐτῷ. Ἐγὼ εἰμι ὁ Θεός σου, εὐαρέστει ἐναντίον ἐμοῦ καὶ γίνου ἄμεμπτος. Καὶ θήσομαι τὴν διαθήκην μου ἀνὰ μέσον ἐμοῦ, καὶ ἀνὰ μέσον σοῦ, καὶ πληθυνῶ σε σφόδρα· καὶ ἔσῃ πατὴρ πλήθους Ἐθνῶν. Καὶ οὐ κληθήσεται τὸ ὄνομά σου Ἄβραμ, ἀλλ' ἔσται τὸ ὄνομά σου Ἀβραάμ, ὅτι πατέρα πολλῶν Ἐθνῶν τέθεικὰ σε. Καὶ αὐξανῶ σε σφόδρα σφόδρα, καὶ θήσω σε εἰς Ἔθνη, καὶ Βασιλεῖς ἐκ σοῦ ἐξελεύσονται. Καὶ στήσω τὴν διαθήκην μου ἀνὰ μέσον ἐμοῦ, καὶ ἀνὰ μέσον σοῦ, καὶ ἀνὰ μέσον τοῦ σπέρματός σου μετὰ σὲ εἰς τάς γενεὰς αὐτῶν, εἰς διαθήκην αἰώνιον, καὶ ἔσομαι αὐτοῖς Θεός. Καὶ ἔπεσεν Ἀβραὰμ ἐπὶ πρόσωπον αὐτοῦ, καὶ προσεκύνησε τῷ Κυρίῳ. Καὶ εἶπεν ὁ Θεὸς πρὸς Ἀβραάμ· Σὺ δὲ τὴν διαθήκην μου διατηρήσεις, σὺ, καὶ τὸ σπέρμα σου μετὰ σὲ εἰς τάς γενεὰς αὐτῶν. Καὶ αὕτη ἡ διαθήκη, ἣν διατηρήσεις ἀνὰ μέσον ἐμοῦ, καὶ ἀνὰ μέσον τοῦ σπέρματός σου μετὰ σὲ εἰς τάς γενεὰς αὐτῶν. Περιτμηθήσεται ὑμῖν πᾶν ἀρσενικόν, καὶ περιτμηθήσεσθε τὴν σάρκα τῆς ἀκροβυστίας ὑμῶν, καὶ ἔσται σημεῖον διαθήκης ἀνά μέσον ἐμοῦ καὶ ὑμῶν. Καὶ παιδίον ὀκτὼ ἡμερῶν, περιτμηθήσεται ὑμῖν πᾶν ἀρσενικὸν εἰς τάς γενεὰς ὑμῶν. Καὶ ἀπερίτμητον ἄρσεν, ὃ οὐ περιτμηθήσεται τὴν σάρκα τῆς ἀκροβυστίας αὐτοῦ τῇ ἡμέρᾳ τῇ ὀγδόῃ, ἐξολοθρευθήσεται ἡ ψυχὴ ἐκείνη ἐκ τοῦ γένους αὐτῆς, ὅτι τὴν διαθήκην μου διεσκέδασε.
Παροιμιῶν τὸ Ἀνάγνωσμα
(Κεφ. 8, 22-30)
Κύριος ἔκτισὲ με ἀρχὴν ὁδῶν αὐτοῦ εἰς ἔργα αὐτοῦ. Πρὸ τοῦ αἰῶνος ἐθεμελίωσέ με, ἐν ἀρχῇ πρὸ τοῦ τὴν γῆν ποιῆσαι. Καὶ πρὸ τοῦ τάς ἀβύσσους ποιῆσαι, πρὸ τοῦ προελθεῖν τάς πηγὰς τῶν ὑδάτων. Πρὸ τοῦ ὂρη ἑδρασθῆναι, πρὸ δὲ πάντων τῶν βουνῶν γεννᾷ με. Κύριος ἐποίησε χώρας καὶ ἀοικήτους, καὶ ἄκρα οἰκούμενα τῆς ὑπ' οὐρανόν. Ἡνίκα ἡτοίμαζε τὸν οὐρανόν, συμπαρήμην αὐτῷ, καὶ ὅτε ἀφώριζε τὸν ἑαυτοῦ θρόνον ἐπ' ἀνέμων. Ἡνίκα ἰσχυρὰ ἐποίει τὰ ἄνω νέφη, καὶ ὡς ἀσφαλεῖς ἐτίθει πηγὰς τῆς ὑπ' οὐρανόν, ἐν τῷ τιθέναι τῇ θαλάσσῃ ἀκριβασμὸν αὐτοῦ, καὶ ὕδατα οὐ παρελεύσεται στόμα αὐτοῦ, καὶ ἰσχυρὰ ἐποίει τὰ θεμέλια τῆς γῆς, ἤμην παρ᾽ αὐτῷ ἁρμόζουσα. Ἐγὼ ἤμην, ᾗ προσέχαιρε, καθ' ἡμέραν δὲ εὐφραινόμην ἐν προσώπῳ αὐτοῦ ἐν παντὶ καιρῷ.
Σοφίας Σολομῶντος τὸ Ἀνάγνωσμα
(Ἐκλογὴ)
Στόμα δικαίου ἀποστάζει σοφίαν, χείλη δὲ ἀνδρῶν ἐπίστανται χάριτας. Στόμα σοφῶν μελετᾷ σοφίαν, δικαιοσύνη δὲ ῥύεται αὐτοὺς ἐκ θανάτου. Τελευτήσαντος ἀνδρὸς δικαίου, οὐκ ὄλλυται ἐλπίς· υἱὸς γὰρ δίκαιος γεννᾶται εἰς ζωήν, καὶ ἐν ἀγαθοῖς αὐτοῦ καρπὸν δικαιοσύνης τρυγήσει. Φῶς δικαίοις διὰ παντός, καὶ παρὰ Κυρίου εὑρήσουσι χάριν καὶ δόξαν. Γλῶσσα σοφῶν καλὰ ἐπίσταται, καὶ ἐν καρδίᾳ αὐτῶν ἀναπαύσεται σοφία. Ἀγαπᾷ Κύριος ὁσίας καρδίας, δεκτοὶ δὲ αὐτῷ πάντες ἄμωμοι ἐν ὁδῷ. Σοφία Κυρίου φωτιεῖ πρόσωπον συνετοῦ· φθάνει γὰρ τοὺς ἐπιθυμοῦντας αὐτήν, πρὸ τοῦ γνωσθῆναι, καὶ εὐχερῶς θεωρεῖται ὑπὸ τῶν ἀγαπώντων αὐτήν. Ὁ ὀρθρίσας πρὸς αὐτήν, οὐ κοπιάσει, καὶ ὁ ἀγρυπνήσας δι' αὐτήν, ταχέως ἀμέριμνος ἔσται. Ὅτι τοὺς ἀξίους αὐτῆς αὐτὴ περιέρχεται ζητοῦσα, καὶ ἐν ταῖς τρίβοις φαντάζεται αὐτοῖς εὐμενῶς. Σοφίας οὐ κατισχύσει ποτὲ κακία. Διὰ ταῦτα καὶ ἐραστὴς ἐγενόμην τοῦ κάλλους αὐτῆς, καὶ ἐφίλησα ταύτην, καὶ ἐξεζήτησα ἐκ νεότητός μου, καὶ ἐζήτησα νύμφην ἀγαγέσθαι ἐμαυτῷ. Ὅτι ὁ πάντων Δεσπότης ἠγάπησεν αὐτήν· μύστις γάρ ἐστι τῆς του Θεοῦ ἐπιστήμης, καὶ αἱρετὶς τῶν ἔργων αὐτοῦ, οἱ πόνοι αὐτῆς εἰσὶν ἀρεταί, σωφροσύνην δὲ καὶ φρόνησιν αὕτη διδάσκει, δικαιοσύνην καὶ ἀνδρείαν, ὧν χρησιμώτερον οὐδέν ἐστιν ἐν βίῳ ἀνθρώποις. Εἰ δὲ καὶ πολυπειρίαν ποθεῖ τις, οἶδε τὰ ἀρχαῖα καὶ τὰ μέλλοντα εἰκάζειν, ἐπίσταται στροφὰς λόγων καὶ λύσεις αἰνιγμάτων, σημεῖα καὶ τέρατα προγινώσκει, καὶ ἐκβάσεις καιρῶν καὶ χρόνων, καὶ πᾶσι σύμβουλός ἐστιν ἀγαθή. Ὅτι ἀθανασία ἐστὶν ἐν αὐτῇ, καὶ εὔκλεια ἐν κοινωνίᾳ λόγων αὐτῆς. Διὰ τοῦτο ἐνέτυχον τῷ Κυρίῳ, καὶ ἐδεήθην αὐτοῦ, καὶ εἶπον ἐξ ὅλης μου τῆς καρδίας· Θεὲ Πατέρων, καὶ Κύριε τοῦ ἐλέους, ὁ ποιήσας τὰ πάντα ἐν λόγῳ σου, καὶ τῇ σοφίᾳ σου κατασκευάσας τὸν ἄνθρωπον, ἵνα δεσπόζῃ τῶν ὑπὸ σοῦ γενομένων κτισμάτων, καὶ διέπῃ τὸν κόσμον ἐν ὁσιότητι καὶ δικαιοσύνῃ, δός μοι τὴν τῶν σῶν θρόνων πάρεδρον σοφίαν, καὶ μὴ με ἀποδοκιμάσῃς ἐκ παίδων σου· ὅτι ἐγὼ δοῦλος σός, καὶ υἱὸς τῆς παιδίσκης σου. Ἐξαπόστειλον αὐτὴν ἐξ ἁγίου κατοικητηρίου σου, καὶ ἀπὸ θρόνου δόξης σου, ἵνα συμπαροῦσά μοι διδάξῃ με, τὶ εὐάρεστόν ἐστι παρὰ σοί· καὶ ὁδηγήσει με ἐν γνώσει, καὶ φυλάξει μὲ ἐν τῇ δόξῃ αὐτῆς. Λογισμοὶ γὰρ θνητῶν πάντες δειλοί, καὶ ἐπισφαλεῖς αἱ ἐπίνοιαι αὐτῶν.

Εἰς τὴν Λιτήν, Στιχηρὰ Ἰδιόμελα.
Ἦχος γ' Γερμανοῦ
Χριστὸν εἰσοικισάμενος ἐν τῇ ψυχῇ σου, διὰ τῆς καθαρᾶς σου πολιτείας, τὴν πηγὴν τῆς ζωῆς, Ἱεροφάντα Βασίλειε, ποταμοὺς ἀνέβλυσας δογμάτων εὐσεβῶν τῇ οἰκουμένῃ, ἐξ ὧν ποτιζόμενος ὁ πιστὸς τῆς Ἐκκλησίας λαός, καρπὸν χειλέων ὁμολογούντων, τὴν χάριν προσφέρει τῷ δοξάσαντι τὴν μνήμην σου, εἰς αἰῶνα αἰῶνος.
Ὁ αὐτὸς
Μύρον ἐκκενωθὲν ἐπὶ σοὶ τῆς χάριτος, ἔχρισέ σε ἱερουργῆσαι τὸ Εὐαγγέλιον τῆς βασιλείας τῶν οὐρανῶν, Βασίλειε Θεοφάντορ· τοῦ Χριστοῦ γὰρ εὐωδία γενόμενος, τῆς ὀσμῆς τῆς γνώσεως αὐτοῦ, τὴν οἰκουμένην ἐπλήρωσας· διὸ τάς φωνὰς τῶν οἰκετῶν σου εὐμενῶς δεχόμενος, αἴτησαι ἡμῖν τοῖς τιμῶσι σε, τὸ μέγα ἔλεος,
Βύζαντος, ὁ αὐτὸς
Τὴν ἱερατικὴν στολὴν ἀμπεχόμενος, Τριάδος ὑπέρμαχε Βασίλειε, θρόνῳ παρέστης δικαστικῷ, προκινδυνεύων τῆς πίστεως, καὶ ἀθλητικὴν ἔνστασιν ἐπιδειξάμενος, θυμὸν Ἐπάρχου κατῄσχυνας, θρασυνομένου τῷ κράτει τῆς ἀσεβείας, καὶ σπλάγχνων ἐκτομὴν ἀπειλοῦντος, προθύμως ταῦτα προέκρινας, καὶ Μάρτυς γενόμενος τῇ προαιρέσει, τὸν στέφανον ἀνεδήσω τῆς νίκης παρὰ Χριστοῦ, τοῦ ἔχοντος τὸ μέγα ἔλεος.
Δόξα... Ἦχος πλ. β'
Ἐξεχύθη ἡ χάρις ἐν χείλεσί σου, Ὅσιε Πάτερ, καὶ γέγονας ποιμὴν τῆς του Χριστοῦ Ἐκκλησίας, διδάσκων τὰ λογικὰ πρόβατα, πιστεύειν εἰς Τριάδα ὁμοούσιον, ἐν μιᾷ Θεότητι.
Καὶ νῦν... τῆς Ἑορτῆς, Ἦχος πλ. δ'
Συγκαταβαίνων ὁ Σωτήρ, τῷ γένει τῶν ἀνθρώπων, κατεδέξατο σπαργάνων περιβολήν, οὐκ ἐβδελύξατο σαρκὸς τὴν περιτομήν, ὁ ὀκταήμερος κατὰ τὴν Μητέρα, ὁ ἄναρχος κατὰ τὸν Πατέρα. Αὐτῷ πιστοὶ βοήσωμεν. Σὺ εἶ ὁ Θεὸς ἡμῶν, ἐλέησον ἡμᾶς.

Ἀπόστιχα Στιχηρὰ Ἰδιόμελα
Ἦχος α' Βυζαντος
Ὦ θεία καὶ ἱερὰ τῆς Χριστοῦ Ἐκκλησίας μέλισσα, Βασίλειε παμμακάριστε· σὺ γὰρ τοῦ θείου πόθου τῷ κέντρῳ, σεαυτὸν καθοπλίσας, τῶν θεοστυγῶν αἱρέσεων τάς βλασφημίας κατέτρωσας· καὶ ταῖς ψυχαῖς τῶν πιστῶν εὐσεβείας τὸν γλυκασμὸν ἐθησαύρισας· καὶ νῦν τοὺς θείους λειμῶνας, τῆς ἀκηράτου διερχόμενος νομῆς, μνημόνευε καὶ ἡμῶν, παρεστὼς τὴν Τριάδα τὴν ὁμοούσιον.
Ὁ αὐτὸς
Στιχ. Τὸ στόμα μου λαλήσει σοφίαν, καὶ ἡ μελέτη τῆς καρδίας μου σύνεσιν.
Βασιλείου Μοναχοῦ
Πάντων τῶν ἁγίων ἀνεμάξω τάς ἀρετάς, Πατὴρ ἡμῶν Βασίλειε, Μωϋσέως τὸ πρᾶον, Ἠλιοὺ τὸν ζῆλον, Πέτρου τὴν ὁμολογίαν, Ἰωάννου τὴν Θεολογίαν, ὡς ὁ Παῦλος ἐκβοῶν οὐκ ἐπαύσω. Τὶς ἀσθενεῖ, καὶ οὐκ ἀσθενῶ; τὶς σκανδαλίζεται, καὶ οὐκ ἐγὼ πυροῦμαι; Ὅθεν σὺν αὐτοῖς αὐλιζόμενος, ἱκέτευε σωθῆναι τάς ψυχὰς ἡμῶν.
Ἦχος β'
Στιχ. Στόμα δικαίου μελετήσει σοφίαν, καὶ ἡ γλῶσσα αὐτοῦ λαλήσει κρίσιν.
Ἰωάννου Μοναχοῦ
Τῶν ὄντων ἐκμελετήσας τὴν φύσιν, καὶ πάντων περισκοπήσας τὸ ἄστατον, μόνον εὗρες ἀκίνητον, τὸν ὑπερουσίως ὄντα Δημιουργὸν τοῦ παντός, ᾧ καὶ μᾶλλον προσθέμενος, τῶν οὐκ ὄντων τὸν πόθον ἀπέρριψας. Πρέσβευε καὶ ἡμᾶς τοῦ θείου πόθου τυχεῖν, Ἱεροφάντα Βασίλειε.
Δόξα... Ἦχος πλ. β'
Ὁ τὴν χάριν τῶν θαυμάτων οὐρανόθεν κομισάμενος, καὶ τὴν πλάνην τῶν εἰδώλων στηλιτεύσας ἐν τοῖς δόγμασιν, Ἀρχιερέων ὑπάρχεις δόξα καὶ ἑδραίωμα, παμμακάριστε Βασίλειε, καὶ πάντων τῶν Πατέρων διδασκαλίας ὑπόδειγμα. Παρρησίαν ἔχων πρὸς Χριστόν, αὐτὸν ἱκέτευε, σωθῆναι τάς ψυχὰς ἡμῶν.
Καὶ νῦν... Ἦχος πλ. δ'
Οὐκ ἐπῃσχύνθη ὁ πανάγαθος Θεός, τῆς σαρκὸς τὴν Περιτομὴν ἀποτμηθῆναι, ἀλλ' ἔδωκεν ἑαυτόν, τύπον καὶ ὑπογραμμόν, πᾶσι πρὸς σωτηρίαν· ὁ γὰρ τοῦ Νόμου ποιητής, τά του Νόμου ἐκπληροῖ, καὶ τῶν Προφητῶν τὰ κηρυχθέντα περὶ αὐτοῦ. Ὁ πάντα περιέχων δρακί, καὶ ἐν σπαργάνοις εἱληθείς, Κύριε δόξα σοι.

Ἀπολυτίκιον τοῦ Ἁγίου Ἦχος α'
Εἰς πᾶσαν τὴν γῆν ἐξῆλθεν ὁ φθόγγος σου, ὡς δεξαμένην τὸν λόγον σου, δι' οὗ θεοπρεπῶς ἐδογμάτισας, τὴν φύσιν τῶν ὄντων ἐτράνωσας, τὰ τῶν ἀνθρώπων ἤθη κατεκόσμησας, Βασίλειον Ἱεράτευμα, Πάτερ Ὅσιε, Χριστὸν τὸν Θεὸν ἱκέτευε, δωρήσασθαι ἡμῖν τὸ μέγα ἔλεος.
Ἕτερον τῆς Ἑορτῆς, ὁ αὐτὸς
Μορφὴν ἀναλλοιώτως ἀνθρωπίνην προσέλαβες, Θεὸς ὢν κατ' οὐσίαν, πολυεύσπλαγχνε Κύριε· καὶ Νόμον ἐκπληρῶν, περιτομήν, θελήσει καταδέχῃ σαρκικήν, ὅπως παύσῃς τὰ σκιώδη, καὶ περιέλῃς τὸ κάλυμμα τῶν παθῶν ἡμῶν. Δόξα τῇ ἀγαθότητι τῇ σῇ, δόξᾳ τῇ εὐσπλαγχνίᾳ σου, δόξα τῇ ἀνεκφράστῳ Λόγε συγκαταβάσει σου.

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