giovedì 12 luglio 2012

13 LUGLIO 2012
Sinassi dell'arcangelo Gabriele e del santo padre nostro Stefano sabaita, il taumaturgo (794).

VESPRO

 Dell'arcangelo. Tono 1. Martiri degni di ogni lode.

Il sommo Gabriele, * l'intelletto pienamente deiforme, * risplendente e apportatore di salvezza, * contempla la Luce trisolare * e canta insieme alle superne schiere * la divina tremenda armonia, * supplicando perché siano donate alle anime nostre * la pace e la grande misericordia?.

Il grande mistero, * un tempo ignoto agli angeli?, * e custodito dall'eternità, * a te solo, Gabriele, è stato affidato, * e tu, giunto a Nazaret, * lo hai fiduciosamente rimesso alla sola pura: * insieme a lei prega * perché siano donate alle anime nostre * la pace e la grande misericordia?.

Tu che sei sempre ricolmo di luce, * che fai la volontà dell'onnipotente * e ne esegui gli ordini?, * o Gabriele, ottimo principe degli angeli, * salva quanti con amore ti onorano, * chiedendo sempre che siano donate alle anime nostre * la pace e la grande misericordia?.

Del santo. Tono pl. 4. O straordinario prodigio! Padre teòforo Stefano, * fortificato luminosamente l'in-

telletto * con la divina prudenza, * l'animo con la fortezza, * il desiderio con la temperanza, * e guidando con la giustizia * ogni potenza dell'anima, * da grande filosofo hai allestito * l'amabilissimo carro delle virtú: * salito su di esso, * ti sei gioiosamente levato verso le altezze, * o santo.

Padre Stefano dalle divine parole, * hai fatto rifulgere l'intelletto * con la teologia, o santo, * puntando come lancia lo sdegno * contro le eresie blasfeme, o beato, * nel desiderio del gaudio superno: * ad esso hai ottenuto di aver parte, o ispirato, * ora che stai presso il trono * del Re del mondo, dell'onnipotente.

Padre Stefano dalle divine parole, * reprimendo da ogni parte l'intelletto con la continenza, * lo hai indotto a risalire * alla prima causa: * placata l'agitazione mondana, * e scossi via da te i tumulti, * per la purezza dell'intelletto, o sapientissimo, * ti sei per sempre congiunto * a quello che è veramente il vertice di ogni desiderio, * o santo di mente divina.

Gloria. Dell'arcangelo. Tono pl. 2.

Rallegratevi con noi, * voi tutte, angeliche falangi, * perché il nostro protettore e vostro capo, * il grande condottiero supremo, * santifica questo giorno, * prodigiosamente mostrandosi nel suo augusto santuario. * Noi dunque, celebrandolo come dobbiamo, * gridiamo: * Proteggici al riparo delle tue ali, * sommo arcangelo Gabriele.

Ora e sempre. Theotokíon.

Nessuno che accorra a te * se ne va confuso, * o pura Vergine, Madre-di-Dio, * ma chiede la grazia * e ottiene il dono, * secondo ciò che conviene alla sua richiesta.

Allo stico, stichirá prosómia dell'arcangelo.

Tono 4. Hai dato come segno.

L'Intelletto che è prima dei secoli * ti ha posto, Gabriele, * come luce seconda, * che per divine partecipazioni * illumina la terra intera * e rivela a noi il mistero veramente grande e divino * che è dall'eternità?: * l'incorporeo che assume un corpo in grembo verginale, * e si fa uomo per salvare l'uomo.

Stico: Egli che fa i suoi angeli come soffio di vento, e i suoi ministri come fiamme di fuoco.

Stando presso il trono * della Deità trisolare, * copiosamente illuminato dai divini fulgori * da essa incessantemente emessi, * libera dalla caligine delle passioni * e rischiara con l'illuminazione, * coloro che sulla terra * con gioia si uniscono in coro e ti celebrano, * o Gabriele condottiero supremo, * intercessore per le anime nostre.

Stico: Benedici, anima mia, il Signore: Signore Dio mio, ti sei grandemente esaltato.

Spezza l'arroganza dei figli di Agar, * che continuamente assale il tuo gregge; * recidi gli scismi dalla Chiesa; * placa la tempesta delle innumerevoli tentazioni; * libera da pericoli e sventure * quelli che ti onorano con amore * e accorrono sotto la tua protezione, * Gabriele, condottiero supremo, * intercessore per le anime nostre.

Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 4.

Come capo di schiere e difensore, * come principe degli angeli, * o condottiero supremo, * libera da ogni angustia e tribolazione, * malattia e gravi peccati, * coloro che sinceramente ti celebrano e ti pregano, * o glorioso, * tu che, immateriale, chiaramente contempli l'immateriale, * e rifulgi per la luce inaccessibile? * della gloria del Sovrano: * è lui che nel suo amore per gli uomini, * ha assunto la carne per noi dalla Vergine, * volendo salvare il genere umano.

Apolytíkion, dell'arcangelo. Tono 4.

Capo supremo dei celesti eserciti, * noi indegni ti supplichiamo: * con le tue preghiere sii per noi baluardo; * custodisci al riparo delle ali * della tua gloria immateriale * noi che ci prostriamo * e con insistenza gridiamo: * Liberaci dai pericoli, * tu che sei principe delle superne schiere.

Altro apolytíkion, del santo. Tono 4. Presto intervieni.

Avendo la virtú per divino diadema, * hai splendidamente coronato la Chiesa di Cristo * con discorsi e con azioni: * tu infatti, pontefice e sapiente parlatore ispirato, * sei apparso come lira di canti divini, * o padre Stefano: * incoronaci dunque dei tuoi fulgori.

Gloria. Ora e sempre. Theotokíon.

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