ALLE ORE 24,00 NELLA CATTEDRALE ALLA PRESENZA DI S. ECC.ZA REV.MA MONS. SOTIR FERRARA
SI CELEBRA IL 8 APRILE 2012
RITO DELLA RISURREZIONE
Oggi si festeggia la vivificante risurrezione del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesú Cristo.
Circa all’ora dell’órthros, suonano tutte le campane e vengono distribuiti a tutti i ceri.
Il Vescovo che presiede,, esce dalla porta bella tenendo in mano un cero, acceso alla lampada perenne della santa mensa, e invita il popolo ad accendere ciascuno il proprio cero, cantando:
Tono pl. 1.
Venite, prendete la luce dalla luce che non tramonta, e glorificate il Cristo risorto dai morti!
Poi il sacerdote prende il santo vangelo e il diacono l’incensiere, e tutti, con le lampade accese, si portano nel nartece cantando:
Tono pl. 2.
Cantano in cielo gli angeli * la tua risurrezione, * o Cristo Salvatore: * rendi degni anche noi sulla terra * di glorificarti con cuore puro.
Il canto viene ripreso dai cori finché non si è giunti al luogo stabilito.
Nella chiesa resta soltanto chi ha l’incarico di accendere tutti i ceri e le candele e di collocare in mezzo alla chiesa un incensiere con l’incenso sopra.
Nel nartece è stato precedentemente preparato un tavolino davanti alle porte regali chiuse: su di esso il sacerdote depone il santo vangelo. Quindi il diacono dice ad alta voce:
Perché siamo fatti degni di ascoltare il santo vangelo,
supplichiamo il Signore, Dio nostro.
Coro: Signore, pietà. 3 volte.
Diacono: Sapienza! In piedi ascoltiamo il santo vange¬lo.
Sacerdote: Pace a tutti.
Coro: E al tuo spirito.
Sacerdote: Lettura del santo vangelo secondo Matteo.
Coro: Gloria a te, Signore, gloria a te.
Diacono: Stiamo attenti.
Il sacerdote legge la seguente pericope evangelica:
Lettura del santo vangelo secondo Matteo (Mt 28,1-10).
Passato il sabato, all’alba del primo giorno della setti-
mana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che ci fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie rimasero come morte. Ma l’angelo disse alle donne: Non abbiate paura, voi. So che cercate Gesú, il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto: venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto. Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli.
Ed ecco Gesú venne loro incontro dicendo: Gioite! Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. Allora Gesú disse loro: Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno.
Coro: Gloria a te, Signore, gloria a te.
ORTHROS DELLA GRANDE DOMENICA DI PASQUA
A questo punto il sacerdote prende l’incensiere e incensa tre volte il santo vangelo, dicendo ad alta voce:
Gloria alla santa, consustanziale, vivificante e
indivisibile Triade in ogni tempo, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Mentre tutti rispondono Amen, il sacerdote intona a gran voce il seguente tropario:
Cristo è risorto dai morti, * con la morte ha calpestato
la morte, * ed ai morti nei sepolcri * ha elargito la vita˚.
Il tropario viene cantato 3 volte dal sacerdote e dai cori, senza stico, poi il sacerdote dice gli stichi seguenti, e a ciascun stico i cori cantano lo stesso tropario:
Stico 1.: Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici, e fuggano quelli che lo odiano dal suo volto.
Stico 2.: Come svanisce il fumo, svaniscano; come si scioglie la cera al fuoco.
Stico 3.: Cosí scompariranno i peccatori dal volto di Dio, e i giusti si rallegrino.
Stico 4.: Questo è il giorno che ha fatto il Signore, esultiamo e rallegriamoci in esso.
Sacerdote: Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito.
Coro: Cristo è risorto...
Sacerdote: Ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Coro: Cristo è risorto...
Poi il sacerdote dice con voce piú forte:
Cristo è risorto dai morti, * con la morte ha calpestato la morte,
Coro: ed ai morti nei sepolcri * ha elargito la vita.
Poi il diacono dice la grande colletta, mentre i cori si alternano, rispondendo ad ogni invocazione: Signore, pietà:
In pace preghiamo il Signore.
Per la pace dall’alto e la salvezza delle anime nostre, preghiamo il Signore.
Per la pace del mondo intero, per la saldezza delle sante Chiese di Dio e l’unione di tutti, preghiamo il Signo¬re.
Per questa santa casa e per quelli che vi entrano con fede, pietà e timore di Dio, preghiamo il Signore.
Per il nostro vescovo N. amato da Dio, per il venera¬bile presbite¬rio, per la diaco¬nia in Cristo, per tutto il clero e il popolo, preghiamo il Signore.
Per i nostri governanti, e per tutte le autorità, preghiamo il Signore.
Per questa città (o questo santo monastero, o questo pae-se, o questa isola), per ogni città, paese e per i fedeli che vi abitano, preghiamo il Signore.
Per la mitezza del clima, per l’abbondanza dei frutti della terra, perché ci siano dati tempi di pace, preghiamo il Signore.
Per i naviganti, per quelli che sono in viaggio, per i malati, i sofferenti, i prigionieri e la loro salvezza, preghiamo il Signore.
Perché siamo liberati da ogni tribolazione, ira, peri¬colo e angustia, preghiamo il Signore.
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria della tutta santa, immacolata, piú che benedetta, gloriosa Sovrana nostra, la Madre-di-Dio e sempre Vergine Maria, insieme a tutti i santi, affidiamo noi stes¬si, gli uni gli altri, e tutta la nostra vita a Cristo Dio.
Coro: A te, Signore.
Ekfónisis del sacerdote:
Poiché a te si addice ogni gloria, onore e adorazione˚: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Coro: Amen.
In certi luoghi c’è la consuetudine di aggiungere nella colletta le seguenti invocazioni, dopo Per i naviganti...
Perché il Signore Gesú Cristo nostro Salvatore ci conceda vittoria contro i disegni dei nemici visibili e invisibili, preghiamo il Signore.
Perché il Signore voglia presto schiacciare sotto i nostri piedi il principe della tenebra e tutti i suoi eserciti, preghiamo il Signore˚.
Perché egli ci risusciti con sé, e perché ci faccia risorgere per sua grazia dalle tombe di tenebra dei nostri peccati e delle nostre colpe, preghiamo il Signore.
Perché ci faccia divenire risplendenti nella gloria della sua santa risurrezione, radiosi in lui, preghiamo il Signore.
Perché ci accordi la grazia di entrare nel suo divino e ineffabile talamo, esultanti per la comunione con i suoi celesti abitanti e con le schiere dei santi che godono nella sua Chiesa trionfante, preghiamo il Signore.
Perché siamo liberati da ogni tribolazione...
Soccorrici, salvaci....
Facendo memoria della tutta santa, immacolata...
Chi presiede, ad alta voce:
Perché tu sei nostra luce e risurrezione, o Cristo Dio, e a te rendiamo gloria, insieme al Padre tuo senza principio, e al santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Coro: Amen.
E subito va alle porte chiuse della chiesa, bussa con la croce che tiene in mano, dicendo gli stichi seguenti:
Alzate, principi, le vostre porte; fatevi alzare, porte
eterne, ed entrerà il Re della gloria.
Dall’interno l’incaricato dell’accensione dei lumi risponde: Chi è questo Re della gloria?
E il sacerdote che presiede: Il Signore forte e potente, il Signore potente in guerra. Alzate, príncipi, le vostre porte, fatevi alzare, porte eterne, ed entrerà il Re della gloria.
E di nuovo dall’interno: Chi è questo Re della gloria?
E chi presiede: Il Signore forte e potente, il Signore potente in guerra. Alzate, principi, le vostre porte, fatevi alzare, porte eterne, ed entrerà il Re della gloria.
Dall’interno: Chi è questo Re della gloria?
Chi presiede: Il Signore delle schiere, è lui questo Re della gloria.
Le porte vengono aperte ed entrano i sacerdoti, i diaconi e tutto il popolo.
Chi presiede intona subito il canone; l’arcidiacono incensa, all’inizio del canone, secondo le norme.
Dopo l’ekfónisis, all’apertura delle porte, entrano il sacerdote e il diacono, preceduti dai lumi. Chi presiede intona il canone.
Al termine della katavasía, i cori cantano Cristo è risorto dai morti..., 3 volte, e poi il seguente tropario:
Risorto Gesú dalla tomba, * come aveva predetto˚, * ci
ha dato la vita eterna, * e la grande misericordia˚.
Dopo l’intonazione, il canone è subito ripreso dalla parte destra del coro, anche se fosse il turno della parte sinistra.
Il sacerdote incensa per l’introduzione del canone.
Ad ogni ode, dopo la katavasía, c’è la piccola colletta con l’ekfónisis, come indicato sotto.
Canone. Poema di Giovanni Damasceno.
Ode 1.: Cantico di Mosè. Tono 1. Irmós.
Giorno della risurrezione, * risplendiamo, o popoli: *
pasqua del Signore, pasqua! * Dalla morte alla vita, * dalla terra ai cieli, * ci ha fatti passare il Cristo Dio, * cantando l’inno di vittoria.
Tropari.
Gloria, Signore, alla tua santa risurrezione.
Purifichiamo i sensi, * e vedremo il Cristo sfolgorante * dell’inaccessibile luce della risurrezione, * lo udremo chiaramente dire: * Gioite!, * e canteremo l’inno di vittoria. 2 volte.
Gloria. Ora e sempre.
Si allietino, ben giustamente, i cieli, * ed esulti la terra!˚ * Sia in festa tutto l’universo, * visibile e invisibile: * perché Cristo è risorto, * eterna letizia. 2 volte.
Katavasía. Giorno della risurrezione.
Cristo è risorto, 3 volte. Risorto Gesú dalla tomba.
Quindi la piccola colletta e l’ekfónisis:
Poiché tua è la forza e tuoi sono il regno, la potenza e la gloria˚: del Padre, del Figlio e del santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Coro: Amen.
Ode 3.: Cantico di Anna. Irmós.
Venite, beviamo una bevanda nuova˚, * non prodigio-
samente scaturita da roccia infeconda˚, * ma dalla tomba di Cristo, * dalla quale scorre la fonte dell’incor-ruttibilità: * in lui noi siamo fortificati˚.
Tropari.
Gloria, Signore, alla tua santa risurrezione.
Ora tutto è ricolmo di luce, * il cielo, la terra e le regioni sotterranee: * tutto il creato festeggi la risurrezione di Cristo, * nella quale è stato rafforzato˚. 2 volte.
Gloria. Ora e sempre.
Ieri, o Cristo, * con te ero sepolto: * oggi risorgo con te che risorgi; * con te ieri ero crocifisso˚, * con te glorificami tu, * o mio Salvatore, * nel tuo regno˚. 2 volte.
Katavasía. Venite, beviamo una bevanda nuova.
Cristo è risorto, 3 volte. Risorto Gesú dalla tomba.
Quindi preghiera e l’ekfónisis:
Poiché tu sei il nostro Dio e a te rendiamo gloria: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
L’ypakoí. Tono 4.
Giungendo prima dell’alba, * Maria e le sue compagne
* trovarono la pietra del sepolcro ribaltata * e udirono dall’angelo queste parole: * Perché cercate tra i morti, come un uomo, * colui che è nell’eterna luce? * Guardate le bende sepolcrali, * correte e annunziate al mondo * che è risorto il Signore, * uccidendo la morte: * perché è il Figlio di Dio, * colui che salva il genere umano.
Ode 4.: Cantico di Abacuc. Irmós.
In questa veglia divina * stia con noi Abacuc l’ispirato˚,
* e ci mostri l’angelo portatore di luce che alza il chiaro grido: * Oggi è salvezza per il mondo, * oggi è risorto Cristo * nella sua onnipotenza! 2 volte.
Tropari.
Gloria, Signore, alla tua santa risurrezione.
Quale uomo, il Cristo appare come il figlio maschio * che apre il seno vergine˚; * come cibo, invece, * è detto agnello: * ‘immacolato’ perché non conosce macchia˚, * la nostra pasqua˚, * e ‘perfetto’, perché è Dio vero˚. 2 volte.
Gloria.
Come agnello dell’anno˚, * corona buona per noi benedetta˚, * per tutti volontariamente è stato immolato, * quale pasqua purificante. * Ma di nuovo per noi dal sepolcro * bellissimo ha rifulso il sole di giustizia˚.
Ora e sempre.
Davide, progenitore di Dio, * ha danzato con giubilo davanti all’arca˚, * che era solo un’ombra˚; * ma noi, popolo santo di Dio, * vedendo realizzate le figure, * godiamo di divina letizia, * perché è risorto Cristo, nella sua onnipotenza.
Katavasía. In questa veglia divina.
Cristo è risorto, 3 volte. Risorto Gesú dalla tomba.
Preghiera e ekfónisis:
Poiché tu sei Dio buono e amico degli uomini, e a te rendiamo gloria: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Ode 5.: Cantico di Isaia. Irmós.
Vegliamo dal primo albeggiare˚, * e in luogo di un-
guento˚, * offriamo al Sovrano un inno: * e vedremo Cristo, sole di giustizia˚, * che per tutti fa sorgere la vita.
Tropari.
Gloria, Signore, alla tua santa risurrezione.
I prigionieri trattenuti dalle catene dell’ade, * videro la tua smisurata compassione, * e con passo esultante, o Cristo, * si affrettavano verso la luce˚, * applaudendo alla pasqua eterna. 2 volte.
Gloria. Ora e sempre.
Andiamo incontro come a sposo, con le lampade in mano˚, * al Cristo che procede dal sepolcro˚, * e celebriamo con le schiere in festa * la salvifica pasqua di Dio.
Katavasía. Vegliamo dal primo albeggiare.
Cristo è risorto, 3 volte. Risorto Gesú dalla tomba.
Preghiera e ekfónisis:
Poiché santificato e glorificato è il venerabilissimo e magnifico tuo nome˚: del Padre, del Figlio e del santo Spiri¬to, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen
Ode 6.: Cantico di Giona. Irmós.
Sei disceso nelle regioni sotterranee˚, * hai spezzato le
sbarre eterne * che trattenevano i prigionieri, o Cristo˚, * e il terzo giorno, come Giona dal grande pesce, * sei risorto dalla tomba˚. 2 volte.
Tropari.
Gloria, Signore, alla tua santa risurrezione.
Lasciando intatti i sigilli * sei risorto dalla tomba, o Cristo˚, * tu che alla tua nascita * avevi serbato inviolato il seno della Vergine˚, * e hai aperto per noi le porte del paradiso˚. 2 volte.
Gloria. Ora e sempre.
O mio Salvatore, * vittima vivente che, essendo Dio, * non potevi essere immolato, * offrendoti volontariamente al Padre * e risorgendo dalla tomba, * tu hai risuscitato con te tutta la stirpe di Adamo.
Katavasía. Sei disceso nelle regioni sotterranee.
Cristo è risorto, 3 volte. Risorto Gesú dalla tomba.
Preghiera e ekfónisis:
Poiché tu sei il Re della pace˚ e il Salvatore delle anime nostre, e a te rendiamo gloria: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Kondákion. Tono pl. 4.
Benché disceso nella tomba, o immortale, * hai abbat-
tuto la potenza dell’ade, * e sei risorto vincitore, * o Cristo Dio, * dicendo alle donne miròfore: * Gioite!˚ * e donando ai tuoi apostoli la pace˚, * tu che ai caduti offri la risurrezione.
Ikos. Poema di Romano.
Al Sole anteriore al sole, * già tramontato nella tomba, * corsero le miròfore all’alba, * come cercando il giorno˚. * E l’una esclamava all’altra: * O amiche, su, ungiamo con aromi * il corpo vivificante e sepolto, * la carne che risuscita il caduto Adamo, * e che giace nel sepolcro. * Sollecite andiamo come i magi, * adoriamo e offriamo come doni gli aromi * a colui che non in fasce˚, * ma in una sindone è ravvolto˚. * Piangiamo e gridiamo: * Risorgi Sovrano! * Tu che ai caduti offri la risurrezione.
Il minológhion, quindi la seguente memoria.
Nella santa e grande domenica di pasqua, festeggiamo la stessa vivificante risurrezione del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesú Cristo.
Stichi.
Il Cristo disceso solo per combattere contro l’ade˚,
è risalito con l’abbondante bottino della sua vittoria˚.
A lui la gloria e la potenza, per i secoli dei secoli. Amen.
E subito:
Contemplata la risurrezione di Cristo, * adoriamo il
santo Signore Gesú, * che solo è senza peccato˚. * Adoria¬mo la tua croce, o Cristo, * e la tua santa risurre¬zione * celebriamo e glorifichiamo. * Poiché tu sei il nostro Dio, * fuori di te altri non conosciamo: * il tuo nome procla¬miamo˚. * Venite, fedeli tutti, * adoriamo la santa risurrezione di Cristo! * Ecco, mediante la croce * è venuta al mondo intero la gioia. * Benedicendo il Signo¬re in ogni tempo, * celebriamo la sua risurrezione: * egli per noi sopportando la croce, * con la morte ha di¬strutto la morte˚. 3 volte.
Risorto Gesú dalla tomba, * come aveva predetto˚, * ci
ha dato la vita eterna, * e la grande misericordia˚. 3 volte.
Quindi le rimanenti odi del canone.
Ode 7.: Cantico dei tre fanciulli. Irmós.
Colui che ha liberato i fanciulli dalla fornace˚, * dive-
nuto uomo, patisce come un mortale, * e con la passione riveste ciò che è mortale˚ * dello splendore dell’in-corruttibilità˚, * lui, il solo Dio dei padri * benedetto e piú che glorioso˚. 2 volte.
Tropari.
Gloria, Signore, alla tua santa risurrezione.
Donne di divina saggezza * dietro a te correvano portando aromi˚; * ma colui che con lacrime cercavano come un mortale, * lo adorarono piene di gioia come Dio vivente, * e annunciarono, o Cristo, ai tuoi discepoli˚, * la mistica pasqua. 2 volte.
Gloria.
Festeggiamo la morte della morte, * la distruzione dell’ade, * la primizia di un’altra vita, eterna, * e cantiamo tripudianti colui che ne è la causa, * il solo benedetto Dio dei padri piú che glorioso˚.
Ora e sempre.
Veramente sacra e solennissima * è questa notte salvifica e luminosa, * che preannuncia il giorno fulgido della risurrezione, * nel quale la luce che non ha principio * dalla tomba, col suo corpo, su tutti ha rifulso.
Katavasía. Colui che ha liberato i fanciulli.
Cristo è risorto, 3 volte. Risorto Gesú dalla tomba.
Preghiera e ekfónisis:
Sia benedetta e glorificata la potenza del tuo regno: del Padre, del Figlio e del santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Ode 8.: Cantico delle creature. Irmós.
È questo il giorno di santa convocazione˚5 , * il giorno
uno della settimana˚, * il giorno regale e sovrano, * festa delle feste, * solennità delle solennità, * nel quale benediciamo il Cristo per i secoli˚. 2 volte.
Tropari.
Gloria, Signore, alla tua santa risurrezione.
Venite, comunichiamo al frutto nuovo della vite˚, * alla divina allegrezza˚, * in questo insigne giorno della risurrezione, * e al regno di Cristo, * inneggiando a lui, Dio, per i secoli˚.
Benediciamo il Signore, Padre, Figlio e Spirito santo.
Leva gli occhi intorno, Sion, e guarda: * ecco, a te sono venuti i tuoi figli, * splendenti come stelle di luce divina, * dall’occidente, dal settentrione, dal mare e dall’oriente˚, * per benedire in te il Cristo, * per i secoli˚.
Ora e sempre.
Padre, onnipotente, * Verbo e Spirito, * unica natura in tre ipòstasi, * sovrasostanziale, piú che divina: * in te siamo stati battezzati˚, * e te noi credenti benediciamo nei secoli˚.
Lodiamo, benediciamo e adoriamo il Signore.
Katavasía. È questo il giorno.
Cristo è risorto, 3 volte. Risorto Gesú dalla tomba.
Preghiera e ekfónisis:
Poiché benedetto e glorificato è il venerabilissimo e magnifico tuo nome˚: del Padre, del Figlio e del santo Spiri¬to, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Ode 9.: Cantico della Madre-di-Dio e di Zaccaria.
Diacono: Magnifichiamo la Madre-di-Dio e Madre della luce, onoran¬dola con inni.
Si canta l’ode 9. con i megalynária.
Magnifica, anima mia, colui che volontariamente ha patito, è stato sepolto, ed è risorto dalla tomba il terzo giorno.
Illúminati, illúminati, nuova Gerusalemme, * la gloria del Signore sopra di te è sorta˚. * Danza ora ed esulta, o Sion, * e tu tripudia, pura Madre-di-Dio˚, * per la risurrezione del Figlio tuo.
Tropari.
Magnifica, anima mia, colui che è risorto dal sepolcro il terzo giorno, il Cristo datore di vita.
Illúminati, illúminati, come sopra.
Cristo, la pasqua nuova, il sacrificio vivente, agnello di Dio che toglie il peccato del mondo˚.
Oh, la tua divina, la tua dolcissima voce amica! * Con
verità hai promesso, o Cristo, * che saresti rimasto con noi * fino alla fine dei secoli˚. * E noi fedeli esultiamo, * possedendo quest’àncora di speranza.
Esulta oggi e gioisce tutto il creato, perché Cristo è risorto, e l’ade è stato spogliato.
Oh, la tua divina, come sopra.
Gloria.
Magnifica, anima mia, il potere della Divinità trisipostatica e indivisibile.
O pasqua grande, sacratissima, * o Cristo!˚ * O sapien-
za, Verbo e potenza di Dio˚, * donaci piú chiara comunione con te * nel giorno senza sera del tuo regno.
Ora e sempre.
Gioisci, Vergine, gioisci, benedetta, * gioisci, o glorificata, * perché è risorto dalla tomba il Figlio tuo * al terzo giorno˚.
O pasqua grande, come sopra.
Katavasía.
L’angelo gridava alla piena di grazia˚: * Gioisci, o Vergine pura, * lo voglio ripetere: Gioisci!˚ * È risorto il Figlio tuo dalla tomba * al terzo giorno˚.
Illúminati, illúminati, come sopra.
Cristo è risorto, 3 volte. Risorto Gesú dalla tomba.
Preghiera e ekfónisis:
Poiché te lodano tutte le schiere dei cieli˚, e a te noi rendiamo gloria: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Exapostilárion aftómelon. Tono 2.
Addormentato nella carne come un mortale, * o Re e
Signore, * il terzo giorno sei risorto, * risuscitando dalla corruzione Adamo * e distruggendo la morte: * pasqua di incorruttibilità˚, * salvezza del mondo. 3 volte.
Dopo ciò si cantano le lodi con i loro stichirá (p. 57). I 2 primi stichi si cantano come segue:
Tutto ciò che respira lodi il Signore.
1. Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nel piú alto dei cieli. A te si addice l’inno, o Dio.
2. Lodatelo voi tutti, angeli suoi, lodatelo voi tutte sue schiere. A te si addice l’inno, o Dio.
Si fanno 8 stichi con 4 stichirá anastásima dall’októichos e 4 della pasqua.
Dall’októichos. Tono 1.
Stico 1.: Lodatelo per le sue opere potenti, lodatelo secondo l’immensità della sua grandezza.
Celebriamo, o Cristo, la tua salvifica passione, * e
glori¬fichiamo la tua risurrezione.
Stico 2.: Lodatelo al suono della tromba, lodatelo con l’arpa e la cetra.
Tu che ti sei sottoposto alla croce˚ * e hai distrut¬to la morte˚, * e che dai morti sei risorto, * dona pace alla nostra vita, * o Signore, * perché solo sei onnipo¬tente.
Stico 3.: Lodatelo col timpano e con la danza, lodatelo sulle corde e sul flauto.
Tu che con la tua risurrezione hai spogliato l’ade * e risuscitato l’uomo, o Cristo, * facci degni di celebrar¬ti e di glorificarti * con cuore puro.
Stico 4.: Lodatelo con cembali armoniosi, lodatelo con cembali acclamanti. Tutto ciò che respira lodi il Signore.
Glorificando la tua divina condiscendenza, * noi ti celebriamo, o Cristo: * partorito dalla Vergine, sei indivisibile dal Padre; * hai patito come uomo * e volonta¬riamente ti sei sottoposto alla croce˚; * sei risorto dalla tomba come proce¬dendo dal talamo˚, * per salvare il mondo. * Signore, gloria a te.
Quindi gli stichirá della pasqua con i loro stichi. Tono pl. 1.
Stico: Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici, e fuggano quelli che lo odiano dal suo volto.
Una pasqua sacra * ci è stata rivelata oggi; * pasqua
nuova, santa; * pasqua mistica, pasqua venera-bilissima; * pasqua, il Cristo redentore; * pasqua immacolata, pasqua grande; * pasqua dei credenti; * pasqua che ci ha aperto le porte del paradiso; * pasqua che santifica tutti i credenti!
Stico: Come svanisce il fumo, svaniscano; come si scioglie la cera al fuoco.
O donne evangeliste, * venite dalla visione˚, * e dite a Sion: * Ricevi da noi il gioioso annuncio * della risurrezione di Cristo. * Tripudia, danza ed esulta, Gerusalemme˚, * contemplando il Cristo Re * che dal sepolcro procede come uno sposo˚.
Stico: Cosí scompariranno i peccatori dal volto di Dio, e i giusti si rallegrino.
Le donne miròfore ai primi albori * raggiunsero il sepolcro del datore di vita, * trovarono un angelo seduto sulla pietra * che si rivolse a loro parlando cosí: * Perché cercate il vivente tra i morti?˚ * Perché piangete l’incorruttibile * quasi fosse preda della corruzione?˚ * Andate e annunciate ai suoi discepoli: * È risorto il Cristo dai morti!˚
Stico: Questo è il giorno che ha fatto il Signore, esultiamo e rallegriamoci in esso.
O soave pasqua! * Pasqua del Signore, pasqua: * una pasqua venerabilissima è sorta per noi; * pasqua! abbracciamoci con gioia gli uni gli altri. * O pasqua, redenzione dalla tristezza! * Perché oggi Cristo, * dalla tomba rifulgendo come da un talamo˚ * ha colmato di gioia le donne dicendo: * Portate agli apostoli l’annuncio˚.
Gloria. Ora e sempre. Stesso tono.
Giorno della risurrezione! * Irradiamo gioia per questa festa solenne * e abbracciamoci gli uni gli altri. * Chiamiamo ‘fratelli’ anche quelli che ci odiano: * tutto perdoniamo per la risurrezione, * e poi acclamiamo: * Cristo è risorto dai morti, * con la morte ha calpestato la morte, * ed ai morti nei sepolcri * ha elargito la vita˚.
Segue il triplice Cristo è risorto, che si canta piú volte finché non sia terminato il bacio al santo vangelo e non ci si sia scambiati l’abbraccio di pace.
Quindi si legge la
CATECHESI
di san Giovanni Crisostomo
Se uno è pio e amico di Dio, goda di questa solennità
bella e luminosa. Il servo d’animo buono entri gioioso nella gioia del suo Signore˚. Chi ha faticato nel digiuno, goda ora il suo denaro. Chi ha lavorato sin dalla prima ora, riceva oggi il giusto salario. Se uno è arrivato dopo la terza ora, celebri grato la festa. Se uno è giunto dopo la sesta ora, non dubiti perché non ne avrà alcun danno. Se uno ha tardato sino all’ora nona, si avvicini senza esitare. Se uno è arrivato solo all’undicesima ora, non tema per la sua lentezza: perché il Sovrano è generoso e accoglie l’ultimo come il primo. Egli concede il riposo a quello dell’undicesima ora, come a chi ha lavorato sin dalla prima. Dell’ultimo ha misericordia, e onora il primo. Dà all’uno e si mostra benevolo con l’altro. Accoglie le opere e gradisce la volontà. Onora l’azione e loda l’intenzione˚.
Entrate dunque tutti nella gioia del nostro Signore: primi e secondi, godete la mercede. Ricchi e poveri, danzate in coro insieme. Continenti e indolenti, onorate questo giorno. Quanti avete digiunato e quanti non l’avete fatto, oggi siate lieti. La mensa è ricolma, deliziatevene tutti. Il vitello è abbondante, nessuno se ne vada con la fame˚. Tutti godete il banchetto della fede. Tutti godete la ricchezza della bontà. Nessuno lamenti la propria miseria, perché è apparso il nostro comune regno. Nessuno pianga le proprie colpe, perché il perdono è sorto dalla tomba. Nessuno tema la morte, perché la morte del Salvatore ci ha liberati.
Stretto da essa, egli l’ha spenta. Ha spogliato l’ade, colui che nell’ade è disceso. Lo ha amareggiato, dopo che quello aveva gustato la sua carne. Ciò Isaia lo aveva previsto e aveva gridato: L’ade è stato amareggiato, incontrandoti nelle profondità˚. Amareggiato, perché distrutto. Amareggiato, perché giocato. Amareggiato, perché ucciso. Amareggiato, perché annientato. Amareggiato, perché incatenato. Aveva preso un corpo, e si è trovato davanti Dio. Aveva preso terra e ha incontrato il cielo. Aveva preso ciò che vedeva, ed è caduto per quel che non vedeva. Dov’è, o morte il tuo pungiglione? Dov’è, o ade, la tua vittoria?˚ È risorto il Cristo, e tu sei stato precipitato. È risorto il Cristo, e i demoni sono caduti. È risorto il Cristo, e gioiscono gli angeli. È risorto il Cristo, e regna la vita. È risorto il Cristo, e non c’è piú nessun morto nei sepolcri. Perché il Cristo risorto dai morti è divenuto primizia dei dormienti˚. A lui la gloria e il potere per i secoli dei secoli. Amen.
Tropario del santo. Tono pl. 4.
La grazia della tua bocca, * che come torcia rifulse, * ha
illuminato tutta la terra, * ha deposto nel mondo * tesori di generosità, * e ci ha mo¬strato la sublimità dell’umiltà. * Mentre dunque ammaestri con le tue parole, * o padre Giovanni Crisosto-mo, * interce¬di presso il Verbo, Cristo Dio, * per la salvezza delle anime nostre.
A questo punto ha inizio la Divina Liturgia. In caso contrario, il diacono o il sacerdote dicono l’ektenía, p. 62, le invocazioni, p. 63; e dopo l’ekfónisis: Poiché tuo è l’avere misericordia, p. 64, si fa il congedo completo.
Dopo il congedo, il sacerdote, sollevando la croce, proclama a gran voce il saluto conclusivo Cristo è risorto!, 3 volte.
Si risponde, sempre 3 volte: È veramente risorto!
Il sacerdote aggiunge: Gloria alla sua santa risurrezione il terzo giorno!
Tutti: Adoriamo la sua risurrezione il terzo giorno!
E si conclude: Cristo è risorto dai morti, * con la morte ha calpestato la morte, * ed ai morti nei sepolcri * ha elargito la vita.
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