In questa santa domenica del rinnovamento non si cantano gli anastásima, ma tutto è proprio della festa.
SABATO — VESPRO
Ufficio del vespro delle feste, p. 101.
Dopo che il sacerdote ha benedetto, Cristo è risorto, 3 volte, il salmo introduttivo e il primo káthisma del salterio.
Al Signore, ho gridato, 6 stichi e 6 stichirá idiómela.
Tono 1. Poema di Giovanni monaco.
A porte chiuse, * mentre i discepoli erano riuniti, * en-
trasti all’improvviso, * o Gesú onnipotente, nostro Dio. * Stando in mezzo a loro, * dando la pace li ricolmasti di Spirito santo˚, * e comandasti loro di rimanere a Gerusa-lemme senza allontanarsene, * finché non fossero rivestiti di potenza dall’alto˚. * Noi dunque a te acclamiamo: * O luce, o risurrezione e pace nostra, * gloria a te.
Otto giorni dopo la tua risurrezione, Signore, * sei apparso ai tuoi discepoli, * nel luogo dove erano riuniti, * e rivolto a loro hai detto: Pace a voi, * mentre al discepolo incredulo hai mostrato le mani * e il petto immacolato; * ed egli, convinto, a te gridava: * O mio Signore e mio Dio, gloria a te.
Tommaso detto Didimo * non era con loro quando tu entrasti, * o Cristo, a porte chiuse: * egli perciò non credeva a ciò che gli veniva detto, * perché la sua incredulità servisse a consolidare la nostra fede˚. * E tu non sdegnasti, o buono, * di mostrargli il tuo petto immacolato * e le piaghe delle mani e dei piedi. * Egli toccò e vide e confessò * che tu non sei Dio soltanto, * né solo semplice uomo, * ma esclamava: * O mio Signore e mio Dio, gloria a te.
Mentre i discepoli erano nel dubbio, * l’ottavo giorno ti mostrasti, o Sovrano, * nel luogo dove erano riuniti. * E data la pace dicesti a Tommaso: * Vieni, apostolo, * tocca le mani nelle quali furono confitti i chiodi. * O felice incredulità di Tommaso! * Egli ha guidato il cuore dei credenti alla conoscenza, * e con timore ha esclamato: * O mio Signore e mio Dio, gloria a te.
Tono 2.
Dopo la tua risurrezione, o Signore, * mentre i tuoi discepoli erano riuniti * e le porte erano chiuse, * ti presentasti in mezzo a loro, * donando la pace. * Anche Tommaso, * convinto alla vista delle tue mani e del tuo costato, * ti confessò Signore e Dio * che salvi quanti sperano in te, o amico degli uomini.
A porte chiuse, * si presentò Gesú ai discepoli, * togliendo il timore e dando pace. * Poi disse a Tommaso: * Perché non mi credi risorto dai morti? * Stendi la tua mano, * mettila nel mio costato e guarda: * per la tua incredulità infatti * tutti hanno conosciuto la mia passione * e la mia risurrezione, * per gridare insieme a te: * O mio Signore e mio Dio, gloria a te.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 2. Di Giovanni monaco.
A porte chiuse * ti sei presentato, o Cristo, ai discepoli. * Allora Tommaso, * servendo alla tua economia, * non si trovava con loro, * perciò diceva: * Non crederò se non vedo anch’io il Sovrano: * che io veda il fianco da cui uscirono sangue ed acqua˚, * il battesimo; * che io veda la piaga * dalla quale è stata risanata * la grande ferita dell’uomo; * che io veda che egli non è uno spirito, ma ha carne ed ossa˚. * O tu che hai calpestato la morte * e a Tommaso hai infuso piena certezza, * o Signore, * gloria a te.
Ingresso. Luce gioiosa.
Prokímenon. Il Signore ha instaurato il suo regno.
Allo stico, 3 stichirá idiómela. Tono 4.
O straordinario prodigio! * L’incredulità ha generato
ferma fede. * Tommaso infatti che aveva detto: * Se non vedo, non credo; * dopo aver palpato il costato, * proclamava la divinità di colui che si era incarnato, * il Figlio stesso di Dio. * Ha fatto conoscere colui che nella carne ha patito: * ha annunciato il Dio che è risorto, * e a chiara voce ha gridato: * O mio Signore e mio Dio, gloria a te.
Stico: Loda, Gerusalemme, il Signore, loda il tuo Dio, Sion.
O straordinario prodigio! * Il fieno ha toccato il fuoco * ed è rimasto indenne. * Tommaso ha infatti messo la mano * nel costato igneo di Gesú Cristo Dio, * e non è stato bruciato da questo contatto; * con ardore ha infatti mutato in bella fede * l’incertezza dell’anima, * e dal profondo dell’anima ha gridato: * Tu sei il mio Sovrano e Dio, * risorto dai morti. * Gloria a te.
Stico: Perché ha rafforzato le sbarre delle tue porte, ha benedetto i tuoi figli dentro di te.
O straordinario prodigio! * Giovanni ha riposato sul petto del Verbo˚, * Tommaso ha ottenuto di toccare il suo costato: * e l’uno ne ha tremendamente tratto l’abisso della teologia, * mentre l’altro è stato reso degno * di iniziarci all’economia, * perché chiaramente ci presenta le prove della sua risurrezione, * esclamando: * O mio Signore e mio Dio, gloria a te.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 1.
O amico degli uomini, * grande e incomparabile * è la moltitudine delle tue compassioni!˚ * Tu hai tollerato di essere schiaffeggiato dai giudei, * di essere palpato da un apostolo * e di essere sottoposto a indagini dagli increduli. * Come ti sei incarnato? * Come sei stato crocifisso, * o senza peccato?˚ * Insegnaci dunque a gridare a te come Tommaso: * O mio Signore e mio Dio, gloria a te.
Apolytíkion. Tono grave.
Col sepolcro sigillato˚, * o vita, * sei sorto dalla tomba,
* o Cristo Dio, * e a porte chiuse * ti sei presentato ai discepoli˚, * o risurrezione di tutti˚, * per rinnovare in noi, * grazie a loro, * uno spirito retto˚, * secondo la tua grande misericordia˚.
Quindi il resto come di consueto e il congedo nel modo seguente:
Colui che ha calpestato la morte, e a Tommaso ha dato
piena certezza, Cristo, vero Dio nostro...
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