SABATO VESPRO delle Mirofore
Il Cristo è risorto, come di consueto;Al Signore, ho gridato, 10 stichi e 7 stichirá anastásima.
Tono 2.
Venite, adoriamo colui che prima dei secoli * è stato
generato dal Padre, * il Dio Verbo * che si è incarnato dalla Vergine Maria: * egli si è sottoposto alla croce˚ * ed è stato deposto nella tomba, * perché cosí ha voluto˚; * e, risorto dai morti, ha salvato me, * l’uomo smarri¬to.
Cristo nostro Salvatore, * ha annullato il documento scritto che ci accusava, * inchiodandolo alla croce˚, * e ha annientato il potere della morte: * e noi adoria¬mo la sua risurrezio¬ne il terzo giorno˚.
Insieme agli arcangeli, * cantiamo la risurrezione di Cristo: * egli è Redentore e Salvatore delle anime nostre, * e con gloria tremenda e forte potere * verrà di nuovo, * per giudicare il mondo che ha creato˚.
Altri stichirá, anatoliká.
Crocifisso e sepolto, * un angelo ti ha proclamato Sovra¬no; * e diceva alle donne: * Venite, vedete dove giaceva il Signore: * è risorto come aveva detto˚, * perché egli è onnipotente. * Perciò noi ti adoriamo, o solo immorta¬le˚: * Cristo, datore di vita, * abbi pietà di noi.
Con la tua croce * hai abolito la maledizione del¬l’albero˚; * con la tua sepoltura * hai annientato il potere della morte; * e con la tua risurrezione * hai illuminato il genere umano. * Per questo a te acclamiamo: * Cristo benefattore, Dio nostro, * gloria a te.
Con timore si aprirono davanti a te, Signore, * le porte della morte, * e i custodi dell’ade alla tua vista sbigottirono˚: * perché tu hai infranto le porte di bronzo * e spezzate le sbarre di ferro˚; * tu ci hai tratti dalle tenebre e dall’ombra di morte * e hai spezzato le nostre catene˚.
Elevando l’inno della salvezza, * cosí con la nostra bocca cantiamo: * Venite tutti, * prostriamoci nella casa del Signore˚, * e diciamo: * Tu, che sei stato crocifis¬so sul legno * e sei risorto dai morti, * e dimori nel seno del Padre˚, * perdo¬na i nostri peccati.
Quindi, delle miròfore, 3 stichirá idiómela.
Tono 2. Di Anatolio.
Prendendo con sé gli aromi, * le miròfore giunsero ai
primi albori * alla tomba del Signore. * Ma trovando ciò che non sospettavano, * parlavano tra loro timorose * della pietra che era stata rimossa: * E dove sono i sigilli del sepolcro? * Dove, le guardie di Pilato * che dovevano custodirlo rigorosamente? * Si fece iniziatore delle donne ignare * un angelo sfolgorante che disse loro: * Perché cercate con lamenti il vivente˚, * colui che dà la vita al genere umano? * È risorto dai morti il Cristo Dio nostro, * perché è onnipotente, * e dona a tutti noi * vita, incorruttibilità, illuminazione * e la grande misericordia˚.
Stesso tono. Di Kumulas.
Perché, o discepole, * mescolate gli unguenti alle lacrime? * La pietra è stata rotolata via, la tomba è vuota. * Guardate la corruzione calpestata dalla vita, * i sigilli che danno chiara testimonianza, * le guardie degli increduli * pesantemente addormentate. * Ciò che è mortale * è stato salvato dalla carne di Dio; * geme l’ade, * e voi correte con gioia a dire agli apostoli: * Il Cristo che ha ucciso la morte, * il primogenito dai morti˚, * vi precede in Galilea˚.
Di buon mattino le miròfore * raggiunsero sollecite il tuo sepolcro, * cercandoti, o Cristo, * per profumare il tuo corpo immacolato; * ma ammaestrate dalle parole di un angelo, * annunciavano agli apostoli le prove della gioia: * È risorto l’autore della nostra salvezza˚, * spogliando la morte * e donando al mondo l’eterna vita * e la grande misericordia˚.
Gloria. Tono pl. 2. Di Cosma monaco.
Le miròfore, raggiunta la tua tomba, * vedendo i sigilli sul sepolcro * ma non trovando il tuo corpo immacolato, * gementi vennero in fretta, dicendo: * Chi ha rubato la nostra speranza?˚ * Chi ha preso un morto, * nudo, cosparso di mirra, * unico conforto della Madre? * Oh, ma come è stato messo a morte * colui che dona la vita ai morti? * E come è stato sepolto * colui che spoglia l’ade? * Risorgi dunque, o Salvatore, per tuo proprio potere, * al terzo giorno come hai detto˚, * per salvare le anime nostre.
Ora e sempre. Tono 2.
Si è dileguata l’ombra delle Legge˚ * all’avvento della grazia: * sí, come il roveto pur ardendo non si consumava˚, * cosí vergine hai partorito * e vergine sei rimasta; * invece della colon¬na di fuoco˚ * è sorto il sole di giu¬stizia˚; * invece di Mosè, il Cristo˚, * salvezza delle anime nostre.
Ingresso. Luce gioiosa.
Prokímenon: Il Signore ha instaurato il suo regno.
Allo stico, stichirón anastásimon. Tono 2.
La tua risurrezione, Cristo Salvatore, * ha illuminato
tutta la terra; * tu hai richiamato a te * la creatura da te plasmata. * Signore onnipotente, gloria a te.
Quindi gli stichirá di pasqua (pp. 178-179) con i loro stichi.
Gloria. Tono pl. 1.
Giuseppe insieme a Nicodemo depose dal legno te, *
che ti avvolgi di luce come di un manto˚; * e contemplandoti morto, nudo, senza una tomba, * iniziò il lamento pieno di compassione, * e dolente diceva: * Ahimè, Gesú dolcissimo! * Poco prima il sole, vedendoti pendere dalla croce, * si ammantava di tenebra; * la terra si agitava per il timore, * si lacerava il velo del tempio; * ma ecco, io ora ti vedo per me volontariamente disceso nella morte. * Come potrò seppellirti, Dio mio? * Come ti avvolgerò in una sindone? * Con quali mani toccherò il tuo corpo immacolato? * O quali canti potrò mai intonare per il tuo esodo, o pietoso?˚ * Magnifico i tuoi patimenti, * inneggio alla tua sepoltura insieme alla tua risurrezione, * acclamando: * Signore, gloria a te.
Ora e sempre. Giorno della risurrezione..., p. 179.
Apolytíkion. Tono 2.
Quando discendesti nella morte, * o vita immortale, *
allora mettesti a morte l’ade * con la folgore della tua divinità; * e quando risuscitasti i morti dalle regioni sotterranee, * tutte le schiere delle regioni celesti gridavano: * O Cristo datore di vita, Dio nostro, * gloria a te.
Gloria. Aftómelon.
Il nobile Giuseppe, * calato dal legno il tuo corpo imma¬colato, * lo avvolse in una sindone pura con aromi, * e prestandoti le ultime cure, * lo depose in un sepolcro nuovo˚. * Ma tu il terzo giorno sei risorto, Signore˚, * per donare al mondo la grande misericordia˚.
Ora e sempre.
Stando presso il sepolcro, * l’angelo gridava alle donne miròfore˚: * Gli unguenti profumati son per i morti, * ma il Cristo si è mostrato estraneo alla corru¬zione. * E voi gridate dunque: * È risorto il Signo¬re, * per donare al mondo la grande misericordia˚.
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